48-Allontanare lo stress

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Il telefono si spense, Jimin lo posò sul suo addome mentre l'amaca dolcemente oscillava e chiuse gli occhi cercando di allontanare lo stress che stava gorgogliando in lui. Quello era il suo posto preferito. Era il suo rifugio. Andava lì ogni volta che poteva, perché era l'unico luogo in cui poteva stare da solo oltre alla sua camera.

A prima vista, uno percepiva piccolo e stretto quel posto, ma una volta che ci si entrava fisicamente dentro, quell'area risultava molto più grande. L'entrata era stretta e gli alberi si ergevano formando un cerchio perfetto. Era come una piccola camera al centro di una vasta foresta che si estendeva però soltanto per qualche acro. L'amaca era appesa sul retro del nascondiglio all'aperto e se ci si spostava oltre gli alberi dietro ad essa, si giungeva davanti a un piccolo laghetto con al centro una vecchia fontana ormai consumata.

Da bambino Jimin adorava esplorare quell'area e fu così che scoprì quanto quel posto fosse tranquillo. Amava ogni centimetro di quella zona, non avrebbe cambiato nulla. Quell'amaca era lì da sedici anni ormai e si rifiutava di sostituirla nonostante ci fosse della ruggine sui ganci metallici che la sorreggevano. Non avrebbe permesso a nessuno di ristrutturare la vecchia fontana, perché così facendo avrebbero portato via un pezzo del suo santuario. Non avrebbe permesso neanche di aggiustare la carrozza scomposta che giaceva una cinquantina di metri più in là. Anche se i beni di quella zona erano consumati, le piante che crescevano lì avevano dei colori fantastici anche nel tardo pomeriggio, quando la luce del sole faticava a raggiungere il rifugio.

Jimin inspirò quell'aria fresca e dolce per rilassarsi, rimuovendo dalla sua mente tutti i pensieri riguardanti l' imminente ascesa al trono coreano.

Sweet Killer [KOOKMIN/JIKOOK]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora