Sweet Killer [KOOKMIN/JIKOOK]

128-Passare il tempo

La scrivania nella stanza di Jimin era un disastro totale. La carta e gli oggetti che servivano per la sua creazione erano sparsi ovunque e tutto era appiccicoso per colpa della colla che il principe aveva rovesciato diverse volte. Jimin si era davvero impegnato in quel lavoro.

Quella sera aveva completato la sua opera e stava mettendo a posto, quando sentì bussare ripetutamente contro la sua finestra. Un sorriso gli si formò sul viso quando vide Jungkook che chiedeva il permesso di entrare, a volte non lo faceva...Ovviamente Jimin, contento, acconsentì e tornò a ripulire il macello.

"Hey Kookie, cosa ti porta qui?" Disse dandogli le spalle. Jungkook era tutto rosso e faticò a rispondere "Uhm. Non so. Credo uh, volevo vederti." Il minore sorrise luminosamente quando il principe si girò e cominciò a fissarlo con amore.

"Ti ho mai detto che assomigli ad un coniglio?" Jimin ridacchiò nel vedere la confusione impossessarsi del viso di Jungkook. "Hai un sorriso adorabile. Come quello dei piccoli coniglietti." Mormorò il principe al minore, che aveva trasformato il suo sorriso in un piccolo broncio.

"Come un coniglio assassino, vero? Ti ricordo un malvagio coniglio ricoperto di sangue no?" Jungkook cercò di fare il duro, mantenendo tesi i suoi muscoli facciali. Sembrava davvero molto intimidatorio adesso, Jimin lo adorava. "Mmm no. Assomigli ad un piccolo cucciolo di coniglio, carino e morbidoso." Jimin strinse le guance dell'altro, sapendo che così gli avrebbe dato fastidio.

"Smettila. Non sono un coniglietto." Ringhiò il minore allontanando le mani di Jimin che scoppiò a ridere "Carino. Quindi l'unico motivo per cui sei qui riguarda il volermi vedere?" Jungkook annuì rendendo Jimin felice per il fatto che il minore volesse passare il suo tempo con lui.

Entrambi si rilassarono nella stanza del principe, parlando e giocando coi giochi da tavolo, giusto per passarsi il tempo. Jungkook stava faticando a trovare il coraggio per confessarsi a Jimin, quindi lo convinse a giocare al gioco della verità per mezz'ora. Nessuna domanda doveva però essere off limits e le risposte dovevano essere sincere.