136-Non può essere

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Jungkook allentò un po' la presa nel vedere quell'uomo così terrorizzato e quest'ultimo colse subito l'occasione colpendolo sulla mascella. L'uomo mascherato diede inizio ad un combattimento decente, ma Jungkook non faticò molto a sconfiggerlo e nello sforzo finale, lo spinse accidentalmente fuori dalla finestra. Corse verso il davanzale e guardò quell'uomo precipitare verso la sua morte. Era stato orribile, Jungkook non voleva ucciderlo, ma la finestra era aperta e l'assassino doveva difendersi, era stata autodifesa.

Jimin rimase a fissare Jungkook scioccato, non aveva mai visto nessuno morire dal vivo prima d'ora, perciò minore lo strinse in un abbraccio per confortarlo.

"Chi era? Perché ti conosceva?" Chiese Jimin con la testa poggiata contro il petto di Jungkook.

"Era un assassino."

Gli occhi del principe si alzarono di scatto per poter guardare il più giovane. "Pensavo che gli assassini non potessero rivendicare la taglia se il contratto era già stato affidato a qualcuno." Jimin notò uno sguardo preoccupato sul viso del più alto.

"È vero. Funziona così...A meno che..." L'assassino si interruppe un attimo, pensando intensamente. "A meno che non sia più un contratto chiuso." Guardò Jimin spaventato, ma poi scosse la testa. "Aspetta no, sarebbe stupido. Questo deve rimanere un contratto chiuso. Sei il principe. Aprire il contratto renderebbe tutto troppo caotico." Jungkook continuava a mormorare, ma Jimin non capiva nulla. "Cosa vuol dire?"

"Jimin. Esistono due tipi di contratti: quelli aperti e quelli chiusi. Il mio era un contratto chiuso, era mio e solo mio. Se il contratto è aperto invece, qualsiasi assassino può cercare di uccidere l'obiettivo." Spiegò e Jimin deglutì pesantemente.

"Mi stai dicendo che chiunque mi voglia morto ha appena deciso di dare ad ogni assassino la possibilità di ottenere quella ricompensa?"

Sweet Killer [KOOKMIN/JIKOOK]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora