Sweet Killer [KOOKMIN/JIKOOK]

102-Mi sento strano

"Jimin, in Asia non si è mai vista una taglia così alta."

"Davvero? Voglio dire, io cinque milioni di dollari li prenderei come paghetta. Pensavo di valere molto di più..." Concluse Jimin, dimenticandosi del fatto che chi imponeva le taglie doveva anche essere in grado di pagare il lavoro del sicario in caso di successo.

Gli assassini non facevano molti soldi, soprattutto a causa della competitività che c'era in quel settore, ma anche perché in generale per loro la vita non valeva molto. Infatti, ricevere 100 dollari per l'uccisione di un normale cittadino appartenente alla classe media era un grande affare. Per le persone relativamente famose invece, bastava che la taglia fosse intorno ai 10 mila dollari, mentre per uno come Jimin, la ricompensa minima affinché un assassino si interessasse al contratto era attorno ai 900 mila. Quindi il fatto che la taglia imposta sulla testa del principe fosse approssimativamente cinque volte più alta era del tutto stupefacente.

Durante quel breve silenzio, Jimin continuò a pensare. "Okay, forse hai ragione, sono un sacco di soldi. Non so neanche il perché ne sia stato deluso...Mi sento un po'strano..."

I lineamenti di Jungkook si ammorbidirono mentre inclinò la testa guardando il principe. "Va tutto bene?" Il minore si alzò dalla panchina e si andò a sedere sull'amaca vicino ai piedi di Jimin.

Quest'ultimo si tirò su e portò i piedi a terra, per paura che i vecchi ganci che sostenevano la stoffa non fossero in grado di supportare tutto quel peso.

Adesso, se ne stavano seduti uno affianco all'altro e l'amaca oscillava lentamente. "Mi rimane solo poco più di un mese prima dell'ascesa. Sta diventando tutto così frenetico. Sto facendo più apparizioni pubbliche per assicurarmi di piacere al paese, perciò ho fatto quella piccola performance al concerto l'altro giorno." Sospirò Jimin, stanco a causa di tutto il lavoro e l'impegno spesi per poter diventare l'uomo che il popolo avrebbe accettato come suo re.

"È faticoso. E adesso..." Si incupì, decisamente infastidito dai progetti che le sfere alte avevano per lui.