84-Un giorno

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Era tardi, fuori faceva freddo e uno strato di brina fresca ricopriva il prato. Jimin si trovava nel cimitero privato, il luogo in cui da centinaia di anni i membri della famiglia reale e altre persone importanti venivano seppellite. La notte rendeva l'atmosfera molto più cupa e deprimente del solito.

"Aspetterò qui. Per favore, prenditi tutto il tempo che ti serve." Hoseok non superò il cancello, perché sapeva che Jimin voleva stare da solo e lo rispettava. Per il principe, quello era un periodo pesante dell'anno.

Jimin camminò lungo il sentiero rannicchiato in un largo giaccone che lo teneva al caldo. Superò molte lapidi che appartenevano a diversi tipi di persone importanti, dai guerrieri ai filosofi e ovviamente anche a re e regine.

Il principe si sentiva sempre a disagio camminando vicino a tutte quelle tombe, rabbrividiva al pensiero dei numerosi corpi in decomposizione che giacevano sotto i suoi piedi, non gli piaceva stare lì.

Il respiro di Jimin mischiato all'aria generò una nuvoletta di condensa perché sospirò dopo essere arrivato davanti alla tomba. Il ragazzo si abbassò affianco ad essa e spolverò via lo sporco da una roccia per poi sedercisi sopra.

"Hey Jai, sono Jimin." Iniziò a parlare alla tomba sperando che il coraggioso cavaliere potesse sentirlo, ovunque si trovasse.

"Non posso credere che sia passato così tanto tempo. Riesco a controllarmi molto meglio adesso. Ho pianto solo due volte oggi." Ogni anno questo giorno distruggeva Jimin.

Jai era un cavaliere, uno dei più grandi cavalieri che il paese abbia mai avuto. Era il principale allenatore di Jimin, ma anche il suo migliore amico. Ad un certo punto, sia Jai che il principe cominciarono a provare qualcosa per l'altro, però non fecero mai nulla a riguardo, si accontentano di rimanere solo amici.

Jai morì il 6 aprile 2015...Jimin fu devastato appena lo scoprì.

"Mi hai insegnato bene. Mi riesco a difendere da persona che è stata assunta per uccidermi. Sono veramente fiero di ciò." Jimin sorrise. "In realtà, il ragazzo che mi ha attaccato mi piace. È strano? Haha, sento che un giorno io e lui potremmo diventare amici." Sperò, ripensando ai messaggi che si era scambiato con Jungkook quella mattina.

Poi i suoi pensieri si spostarono di nuovo sull'uomo che era morto qualche anno prima. "A volte mi chiedo se tu in realtà abbia inscenato la tua morte." Ridacchiò volgendo la testa verso il cielo e la luce della luna fece luccicare i suoi occhi, pieni di lacrime che non volevano cadere.

"Eri partito da ormai 6 mesi prima di morire. Non sono mai riuscito a vedere il tuo corpo perché hanno detto che era meglio fare un funerale a bara chiusa. Mi chiedo solo se..." Non c'era alcuna speranza che Jai fosse ancora vivo, ma Jimin a volte provava comunque a teorizzare che lo fosse.

Sapeva che era una cosa stupida, sapeva che Jai era morto e che non sarebbe mai più tornato. Faceva così male...Le lacrime che traballavano, bloccate sui suoi occhi, finalmente si liberarono appena abbassò lo sguardo sulla tomba. "Avrei voluto che tu non fossi mai partito per il Giappone. Saresti ancora vivo se fossi rimasto qui con me." Pianse.

Mentre singhiozzava, Jimin cercò di non pensare più alla morte di Jai per riuscire a calmarsi. "Ti voglio bene Jai. Spero che un giorno scoprirò cosa ti è successo."

Jimin si ricomose e tornò indietro da Hoseok, non più in grado di stare lì ancora un minuto più. Jai gli mancava...

Sweet Killer [KOOKMIN/JIKOOK]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora