Sono arrivata alla festa da quasi un'ora e di mio fratello ancora nessuna traccia, e nemmeno di Christian; meglio così... almeno posso divertirmi senza problemi.
Un ragazzo che non conosco ha iniziato a parlarmi al bancone, dopodichè mi ha fatto sedere su uno dei divanetti dove, da quel che ho capito, non tutti possono sedersi.
Sarà ormai passato un quarto d'ora e questo ragazzo non mi ha neanche detto come si chiama, ha continuato a dire quanto fosse ricco, o quanto fosse bravo, o bello, o di nuovo ricco; un egocentrico del cazzo, ecco in cosa è effettivamente bravo: ad essere egocentrico.
- Non ti ho mai vista da queste parti, sei nuova? -
- Si... sono arrivata da poco qui... -
- Beh, allora verrai alla Preston vero? -
- Credo proprio di sì -
- Allora ci vedremo, nel frattempo possiamo divertirci un po' qua; che ne dici? Se vuoi conosco qualcuno che può darci un po' di roba, oppure se preferisci possiamo direttamente salire di sopra... - si sta avvicinando troppo a me; dovevo immaginare che è sempre stato questo il suo scopo, ma dentro di me speravo vivamente che non lo fosse.
Cerco di mantenere il più possibile una distanza tra me e lui, anche se è molto più forte di me quindi sarà difficile resistere ancora per molto. Possibile che tra tutte queste persone nessuno si sia accorto della situazione?
Forse avrei dovuto dar retta a Christian...
Hannah dove diavolo sei finita?
- Smettila di opporre resistenza, sennò ti drogo e faccio comunque quello che voglio... non hai via di scampo, almeno non vorresti divertirti anche tu? - queste parole, per qualche assurdo motivo, mi feriscono tantissimo; allora è proprio vero, tutti mi considerano una puttana.
La mano del ragazzo stringe troppo il mio braccio, mi sta facendo male, ma non riesco a ribellarmi... Mi fa alzare e mi trascina fino al piano di sopra; supera non so quante porte prima di aprirne una con una chiave che aveva nei pantaloni. Non riesco a reagire, non riesco più ad urlare, a dire qualsiasi minima parola, a chiedere aiuto. I miei occhi sono lucidi, ma le lacrime non scendono; spero solo che tutto finisca al più presto.
Mi fa sedere sul letto, mentre va a chiudere a chiave la porta; mi fa sdraiare e con la mano stringe il mio viso, tanto da farmi male.
- Così non ci disturberà nessuno tesoro -
Inizia a baciarmi dappertutto: in bocca, sul collo, su ogni centimetro di pelle. Mi sento usata, sporca; effettivamente, mi sento una puttana.
Non mi rendo nenache conto che sto piangendo, non piango praticamente mai, e le poche volte in cui succede mi stupisco di esserne capace.
Improvvisamente non sento più il peso del ragazzo sopra di me, non sento più i suoi baci violenti, riesco finalmente a respirare. Tra le lacrime vedo gli occhi di mio fratello, gli riconoscerei ovunque, ma questo non aiuta, anzi, mi fa solo sentire più sporca...
- Ehi Jo, tranquilla, è tutto finito, shh, adesso ci sono io qui, tranquilla - le parole di Justin non cambiano il mio umore; non riesco a muovermi: sono raggomitolata su me stessa, le mie lacrime cadono sul cuscino del letto e ogni secondo che passa mi vergogno sempre di più.
- Jo non è stata colpa tua... - mio fratello continua a cercare di tranquillizarmi, ma con scarsi risultati.
- Jo, sono Hannah, scusa se ti ho abbandonata... ti voglio bene; te ne voglio ancora... non è stata colpa tua - la voce di Hannah e le sue parole mi tranquillizzano leggermente, ma le lacrime non smettono di scendere.
- Justin, forse sarebbe meglio portarla a casa... - questa è l'ultima voce che sento prima di addormentarmi, o svenire, non capisco bene cosa stia succedendo... so solo che sentire quella maledetta voce, adesso, non me lo sarei mai aspettato.
La luce che entra dalla finestra mi sveglia, non so che giorno sia, tantomeno che ore siano; so solo di essere nella mia camera, nel mio letto, da sola... magari è stato tutto un incubo, ma il vestito che ho ancora addosso mi suggerisce il contrario.
Mi alzo dal letto, mi avvicino allo specchio e osservo il mio terribile aspetto; decido di andare a farmi una doccia, di struccarmi bene e di mettermi dei vestiti comodi: un leggings nero e una felpa di Justin.
Dopodichè scendo e la visione che ho è la più bella e commovente che qualcuno (dopo ciò che è successo ieri sera) possa avere: Hannah, Justin e Christian sono in salotto, svegli; con lo sguardo perso nel vuoto e la mente affollata di chissà quali pensieri.
Hannah e Justin sono seduti sui divani: Hannah ha la testa appoggiata allo schienale, mentre Justin è seduto con i gomiti appoggiati sulle ginocchia e il mento sulle mani che si unisco.
Christian, invece, è in piedi, di fianco a una delle enormi finestre che danno sulla strada; sta fumando, ma la sigaretta non allenta la tensione che prova in questo momento.
Guardando tutti e tre mi viene spontaneo pensare "Che cosa diavolo stanno pensando?" e ho paura che la risposta sia Johanna Davis...
- Jo! - la voce è quella di Justin, ha notato la mia presenza e, in neanche due secondi, mi sta già stringendo tra le sue braccia.
- Mi dispiace tanto per non essermi reso conto di ciò che stava succedendo - sento le lacrime di mio fratello cadermi sulla spalla e, adesso, sono io che cerco di tranquillizzarlo.
- Justin, è tutto ok, siete arrivati in tempo, e anche se non foste riusciti non ti avrei di certo attribuito la colpa - dico lasciandogli un bacio tra i suoi ricci neri.
- Jo... - alzo lo sguardo e davanti a me vedo Hannah, con gli occhi lucidi; mio fratello si allontana un attimo e, appena faccio segno a Hannah di abbracciarmi, lei si lancia tra le mie braccia.
Succede più o meno la stessa cosa che è successa con Justin; finchè non mi si gela il sangue.
Incontro due occhi ghiaccio e immediatamente mi vengono in mente tutti i ricordi della sera prima; adesso sarà contento... aveva ragione.
I nostri sguardi sono come incatenati, ma non riesco a dimenticare ciò che mi ha detto ieri sera; non sono una che perdona facilmente.
- Io direi che adesso possiamo mangiare! Ho un po' di fame e ieri come cena ho avuto solo uno spritz e due shottini... - dico cercando di annullare il nostro contatto visivo, con scarsi risultati.
- Concordo! - Hannah mi segue in cucina e finalmente la mia mente si libera di quello sguardo freddo.
Ecco il nono capitolo!!!!
Johanna riuscirà mai a parlare di nuovo con Christian?
O l'orgoglio li porterà ad evitarsi per ancora molto tempo?
Spero che la storia vi stia piacendo!
Non dimenticate di votare!
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Nonostante tutto / #Wattys2020
Teen FictionJustin e Johanna Davis sono due gemelli adolescenti come altri: amanti e non curanti del pericolo, pigri ma allo stesso tempo pieni di energia, e con quel solito odio represso per il mondo e per la società. Sono come qualsiasi altro sedicenne, trann...