Capitolo 50

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*Christian's pov*

Sto guidando da ormai mezz'ora e la stanchezza sembra inesistente rispetto al timore di cosa succederà.

- Christian devo guidare io? Mi sembri un po' teso, e non penso tu abbia dormito molto stanotte - la voce di Justin arriva alle mie orecchie non migliorando la situazione.

- Va tutto bene Justin, sto benissimo, non c'è nessun problema! - direi che non sarò mai un bravo attore.

- Christian, vedrai che Johanna capirà, magari sarà incazzata con tutti e due per qualche giorno, ma poi le passerà, tranquillo -

- Sì, e magari è la volta buona che mi lascia definitivamente -

- Tranquillo, non succederà, la conosco: ci tiene troppo a te per lasciarti per una roba del genere... -

- Lo spero vivamente - dico per poi riconcentrarmi sulla strada con un solo pensiero fisso in testa: Johanna.

*Johanna's pov*

- Johanna sei sicura che vuoi andare? Non sarebbe meglio aspettarli a casa? -

- Carola tranquilla, so dove stanno andando: nel cellulare di Justin c'è un gps da quando continuava a scappare da una delle famiglie affidatarie -

- E come pensi che li raggiungerai? -

- In moto, semplice; loro hanno preso la macchina... -

- E se qualcuno si è fatto male? Come fai a riportarlo? - 

- Carola tranquilla, non succederà niente - dico dandole un bacio sulla guancia per poi mettermi il casco, uscire di casa, mettere in moto il mio amore e partire a tutto gas pensando a una sola cosa: Christian.

*Christian's pov*

- Christian sei sicuro sia questo il posto? -

- Sì, mi aveva inviato la posizione... -

- Magari non vuole far vedere dove abita veramente perchè ha paura potresti distruggerli casa -

- Fa bene ad aver paura di me -

- Ricordati per cosa siamo venuti qui: parlare! Nient'altro - non gli rispondo, annuisco per poi rivolgere il mio sguardo verso la collina sperduta nel nulla che abbiamo davanti a noi.

In questo preciso istante mi arriva un messaggio da mio padre:

"Percorrete i sentiero, sempre dritto, poi fermatevi quando arriverete in uno spazio senza alberi"

- Chi è? -

- Mio padre; dice di seguire il sentiero e di fermarsi quando arriviamo in uno spazio senza alberi -

- Allora cosa stiamo aspettando? L'hai detto tu: prima partiamo, prima finirà tutta questa faccenda - dice incamminandosi.


Ci impieghiamo circa quindici minuti per arrivare in questa piccola radura, ma non c'è nessuno.

- Dove cazzo è? -

- C'ha ingannato? -

- Conoscendolo sì... -

- Quanta sfiducia hai nei confronti del tuo vecchio, Christian... - una voce davanti a noi attira la nostra attenzione e, finalmente, da dietro gli alberi sbuca un uomo che non sembra neanche mio padre: i capelli stanno iniziando a diventare bianchi ma sono perfettamente in ordine, la barba è corta e ben curata, è vestito bene: completo elegante, con tanto di camicia bianca e cravatta, sorride come se avesse buttato tutto il passato alle spalle, come se non gliene fregasse più niente del dolore che ha provocato, sembra quasi fiero di casa è diventato; mi fa schifo.

Nonostante tutto / #Wattys2020Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora