Capitolo 23

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*ore 16.15 - un quarto d'ora pima degli allenamenti*

Sono riuscita a prepararmi alla velocità della luce e ad arrivare all'entrata dello spogliatoio maschile; so per certo che mio fratello non è ancora arrivato quindi lo sto aspettando fuori. Perché? Perché voglio parlarli riguardo me e Christian; so che lo sa già, ma voglio parlagli comunque.

Parli del diavolo spuntano le corna: a qualche metro da me ci sono Justin e Christian che si stanno avvicinando.

- Jo che ci fai qui? Non hai allenamento? -

- Sì, ma ti devo parlare... -

- Vi lascio alle vostre discussioni tra fratelli, vedi di non fare tardi - dice Christian entrando in spogliatoio.

- Jo che cos'hai? Sembri strana... -

- Allora... io so che tu sai che io e Christian abbiamo qualcosa... -

- Sì, e ne sono felice -

- Davvero? -

- Sì, vi vedo bene insieme; dovrete imparare a non insultarvi a vicenda, ma secondo me potreste fare una bella coppia -

- Quindi non sei arrabbiato? -

- No, certo sarebbe stato meglio se me lo avessi detto tu al posto di dover fare l'investigatore privato, però se te sei felice perché dovrei arrabbiarmi? -

- Dio non sai quanto ti voglio bene! - dico stritolandolo in un abbraccio - Ora vado ad allenarmi, ci vediamo dopo? -

- Veramente io e Emily usciamo dopo... -

- Ok, non c'è problema, torno a casa a piedi! -

- Oppure potresti farti portare a casa da una persona - dice rivolgendomi uno sguardo misto tra il pervertito e il divertito.

- Ora vado ad allenarmi, ciao! - dico incamminandomi verso il campo per evitare di rispondergli.

- Stasera Carola esce per una cena di lavoro, non fate casini mi raccomando! -

- Justin! -

*ore 19.00 - dopo gli allenamenti*

Sto uscendo dallo spogliatoio in questo preciso momento, preparandomi psicologicamente a dover tornare a casa a piedi dopo due ore di allenamento.

- Jo, sicura di non volere uno strappo a casa? -

- Tranquilla Kate, faccio una passeggiata, non sono così lontana -

- Ok, in bocca al lupo -

- Come sei fiduciosa! - le rispondo ironicamente, ma effettivamente un po' di fortuna mi servirà.

Mi metto gli auricolari nelle orecchie e mi incammino, supero lo spogliatoio della squadra di football e dopo qualche secondo sento afferrarmi per il polso e strattonarmi all'indietro.

- Kate ti ho detto che posso tornare a casa a piedi tranquillamente - dico pensando fosse ancora la mia compagna di squadra.

- Veramente non sono Kate... - mi giro e per poco non mi scontro con un metro e novanta di muscoli e vengo incantata dai suoi occhi ghiaccio.

- Com'è andata allenamento? -

- Bene, ma adesso devo tornare a casa, quindi se mi lasci andare riesco ad arrivare in tempo per cena -

- Non torni con me? -

- E non godermi a pieno questa bellissima e freddissima giornata tornando a casa a piedi dopo un allenamento di due ore? - dico con un tono sarcastico.

- Ma che cazzo ti prende oggi? -

- Non lo so ok! Sono stanca e ho fame, e voglio solo tornare a casa. -

- Allora perché stai facendo così tante storie? -

- Perché cazzo tu sei il primo a non voler farti vedere insieme a me! - non so neanche per quale motivo stiamo litigando, spero solo che finisca presto.

- Sai che ti dico Johanna, vaffanculo! Torna pure a casa come cazzo ti pare, la mia macchina è lì, ti aspetto per non più di cinque minuti, poi torno a casa e non ti vengo di certo a cercare! - dice aggressivamente per poi avviarsi verso la sua macchina. Lo vedo entrare e metterla in moto, ma non parte, mi sta veramente aspettando?

Nonostante sia arrabbiata con lui, non credo che le mie gambe riuscirebbero a sostenere quindici minuti di camminata, quindi metto da parte l'orgoglio e salgo in macchina senza fiatare.

Appena arriviamo scendo immediatamente e salgo di corsa in camera mia, afferro il pacchetto di sigarette, ne tiro fuori una contando quante ne rimangono, mi avvicino alla finestra e l'accendo.

Faccio il primo tiro, poi un altro, fino a finirla, ma non mi basta, me ne accendo un'altra e poi un'altra e finalmente inizio a calmarmi. Mi alzo di scatto e la testa inizia a girare, la vista ad annebbiarsi e lì capisco che forse sarebbe meglio mangiare qualcosa, anche se non ho molta fame.

Scendo le scale lentamente, sapendo di trovare Christian, infatti è sul divano che guarda la televisione, ma non mi rivolge una parola, neanche uno sguardo. Vado in cucina, apro il frigorifero per vedere se ci fosse qualcosa di buono da mangiare, con scarsi risultati; allora decido di fare una cena alternativa: pane e nutella. Il rimedio perfetto quando uno è giù di morale.

Afferro il barattolo di nutella e poi prendo del pane, prendo il coltello e inizio a tagliarlo e, senza neanche accorgermi, la mia testa va in sovrappensiero.

Continuo a pensare a quello che è successo oggi e mi faccio tantissime domande: se litighiamo anche per la minima cosa dovremmo davvero andare avanti? Dovrei chiedergli scusa? E se non vuole più avere niente a che fare con me? Riusciremo a fare pace? E se ci riusciremo quanto tempo passerà prima di litigare di nuovo?

- Cazzo che male! - la mia testa era così sovrappensiero che non mi ero neanche resa conto che stavo per tagliarmi un dito.

*Christian's pov*

- Cazzo che male! - la voce di Johanna seguita dal tonfo di qualcosa che cade per terra, rimbomba in tutta la casa e immediatamente corro a vedere cosa è successo.

La vedo, è girata di spalle, sta stingendo qualcosa tra le sue mani, ma non riesco a capire cosa stia succedendo.

- Johanna stai bene? - perché cazzo la mia voce sembra tremare?

- Non esattamente - finisce di parlare e si volta verso di me, la sua espressione in volto è un misto di rabbia e dolore. Finalmente riesco a capire cosa sta stringendo nella mano, le dita dell'altra sua mano.

- Fammi vedere... -


Eccoci giunti alla fine del ventitreesimo capitolo!!!!!!!! 

Mancava un po' di pepe nella storia... 

Bene, eccovi serviti! 

Il litigio c'è, l'incazzatura c'è, la possibilità di fare pace c'è ma i nostri due amici riusciranno veramente a fare pace? 

O litigheranno di nuovo prima di accennare qualsiasi scusa? 

Continuate a leggere e lo scoprirete! 

Spero che la storia vi stia piacendo! 

Non dimenticatevi di votare! <3


Nonostante tutto / #Wattys2020Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora