- Ehi, Jo... dobbiamo uscire, devono visitare Justin... - quasi quasi preferivo la sveglia che rimbomba nelle orecchie, piuttosto che essere cacciata da questa camera.
- Dai, andiamo a fare colazione nel bar qua di fronte... giusto per uscire un po', ok? - annuisco ancora assonnata e lo seguo fino all'altra parte della strada, dove c'è un piccolo bar con un aspetto molto intimo e riservato, come quelli che piacciono a me.
Facciamo colazione poi risaliamo per avere notizie di Justin. Fortunatamente ci dicono che è tutto ok e che forse potrebbe svegliarsi prima del previsto, se tutto va bene.
- Christian che ore sono? -
- Le 7.30 perché? -
- Dovresti andare a scuola... -
- Ti ho detto che non ti lascio da sola e... -
- Christian, va a scuola, di alla preside che finché Justin non starà bene non tornerò, però ti prego va... non preoccuparti per me, ok? - dico per poi baciarlo; Dio se mi piace baciarlo, non mi staccherei da lui per nulla al mondo.
- Ok... ma sappi che appena finisce torno qui! -
- Va bene, adesso vai sennò farai tardi a lezione -
La settimana seguente procede abbastanza tranquillamente; li ho passati a conoscere vecchietti e a sentire le loro storie, a riuscire ad incazzarmi con mio fratello nonostante non riesca neanche a vedermi, a rifiutare qualsiasi richiesta di uscire o di tornare a casa, a dormire su una scomodissima poltrona, ad andare nel reparto neonatale, in poche parole... non mi annoiavo mai, ma diciamo che avrei preferito non entrarci mai in questo posto.
Lo stress gioca brutti scherzi: a volte faccio fatica a dormire, mentre altre volte non riesco a mangiare e tutto questo comporta a essere più irascibile, e quindi tendo a litigare di più con le persone, o meglio, con Christian.
Non c'è giorno in cui non guardi mio fratello e lo implori di svegliarsi, lo so che è passata solo poco più di una settimana, ma a me è sembrata un'eternità.
Adesso sono le 16.40 del dodicesimo giorno, sono nel reparto neonatale e oggi sono nati due gemelli: un maschio e una femmina; guardandoli non riesco a non pensare a Justin, e a tutto ciò che abbiamo passato insieme, lo rivoglio indietro, adesso!
- Johanna - mi giro e vedo una delle infermiere del terzo piano che mi corre incontro.
- Che c'è? -
- Justin si sta svegliando! - a queste parole corro immediatamente al terzo piano.
- Fatemi vedere mio fratello! - urlo quando un infermiere mi impedisce di entrare nella sua camera.
- Signorina deve rimanere fuori! -
- Non me ne frega un emerito cazzo! Voglio vedere mio fratello! -
- Senta, appena avremo finito i controlli sarà la prima ad entrare, ma adesso le ordino di rimanere qui! - non potendo fare molto mi allontano, prima di ammazzare qualcuno.
Avrei una grandissima voglia di fumare, ma devo aspettare di sapere che Justin sta davvero bene.
- Jo! - la voce di Christian arriva alle mie orecchie.
Alzo lo sguardo verso la porta che da accesso al reparto e lo vedo, in tutta la sua bellezza, immediatamente corro verso di lui e lo abbraccio.
- Non mi fanno entrare! Io voglio vedere mio fratello! Se fossi stata con lui l'avrei visto per prima! Mi avrebbe visto per prima! Perché non sono rimasta lì? - dico nascondendo la mia testa contro il suo petto.
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Nonostante tutto / #Wattys2020
Teen FictionJustin e Johanna Davis sono due gemelli adolescenti come altri: amanti e non curanti del pericolo, pigri ma allo stesso tempo pieni di energia, e con quel solito odio represso per il mondo e per la società. Sono come qualsiasi altro sedicenne, trann...