Capitolo 20

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- Mi hai veramente portata al mare? -

- A quanto pare sì... -

- E perché sentiamo? -

- Non lo so, avevo voglia di andare al mare... -

- Certo che tu sei strano forte! -

- Sennò non mi piaceresti... -

- A quindi stai dicendo che sono strana? -

- Beh, diciamo che normale non lo sei... - risponde per provocarmi, con eccezionali risultati. Io inizio a rincorrerlo ma presto la situazione s'inverte: ora è lui che cerca di prendermi, e non so neanche perché, ma sinceramente poco m'importa: sto bene... voglio godermi questo momento.

Inevitabilmente, mi raggiunge afferrandomi per la vita e tirandomi verso di lui.

- Dai! Lasciami! E comunque non è giusto, tu sei più veloce di me! -

- Parlato quella che fa atletica -

- Non c'entra! Sei un maschio, è logico che tu sia più veloce di me -

- Ok, te la do buona! - dice avvicinandosi alle mie labbra e lasciando un bacio delicato.

- Cosa vuoi fare? - mi chiede.

- Sinceramente non lo so... chiacchierare? Continuiamo le domande dell'altra sera che ne dici? -

- Ci sto! -

- Vediamo... hai qualche hobby? -

- Sì. Moto, football e ragazze -

- Idiota! -

- Ma per adesso, dato che ci sei tu, metterò un freno all'hobby delle ragazze! Te lo giuro su qualsiasi cosa! -

- Ok... ma non lamentarti se litigheremo spesso... -

- Perché hai iniziato a fumare? -

- Ero in questa famiglia affidataria dove ci mancava poco che iniziasse a fumare pure il figlio di sette anni; io parlavo solo con la sorella più grande e lei mi ha detto di provarne una, poi ho iniziato a comprarmele ed eccomi qua! Chi è il ragazzo con cui sei venuto a vedere la mia selezione? -

- Si chiama Mark e ci siamo conosciuti quando eravamo veramente piccoli: c'erano dei bambini che lo prendevano in giro perché è mulatto, io l'ho difeso e da lì siamo diventati amici. Come hai conosciuto Hannah? -

- Mi stava per investire, abbiamo fatto amicizia e adesso è la mia migliore amica. Chi ha scelto il tuo nome? -

- Mia madre. Chi ha scelto il tuo? -

- Mio padre, mentre quello di Justin l'ha scelto mia madre. L'avevano stabilito fin da subito che se fosse stato un maschio avrebbe scelto il nome mia madre, mentre se fosse stata una femmina l'avrebbe scelto mio padre, a patto che iniziasse con la "J"; poi siamo arrivati tutti e due ed è finita così... e ti sto annoiando... -

- No, tranquilla, mi piace ascoltarti... - alle sue parole arrossisco immediatamente.

- Non ti facevo così sdolcinato Smith... -

- Nemmeno io! -

Adesso siamo sdraiati sulla sabbia, ci guardiamo, senza dire una parola, è come se i nostri occhi parlassero per noi, come se ci fossimo solo noi e nessun altro.

- Cosa faremo con Justin? - mi stupisce il fatto che sia lui a chiederlo.

- Non lo so... non so neanche se la prenderà bene oppure no; per adesso teniamola solo per noi e nessun altro... capiamo un attimo cosa siamo, poi ci preoccuperemo di dirlo a Justin... - mentre gli parlavo i nostri occhi non si sono staccati un attimo.

Nonostante tutto / #Wattys2020Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora