Capitolo 41

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Sono passati quattro giorni.

Quattro giorni da quando io e Christian abbiamo litigato, quattro giorni da quando Akira mi è venuta a parlare, quattro giorni dalle parole dure che ho detto a Christian, quattro giorni da quando lui ha esternato tutti i suoi sentimenti in una sera sola, quattro giorni da quando io e Christian abbiamo deciso di prenderci una pausa.

Adesso probabilmente starete pensando che me ne freghi altamente di quello che ha detto Christian, ebbene no: ogni sera vado a letto con le lacrime agli occhi sperando che mi arrivi un suo messaggio, ma gli ho espressamente detto che non mi deve cercare e che, quando sarò pronta, lo cercherò io.

Ogni giorno incrocio il suo sguardo e noto che mi sorride, ma non è un sorriso forzato: è sincero e mi piace moltissimo.

In questi giorni mi sto rendendo conto di quanto Christian sia veramente importante per me e di quando io lo ami, perciò oggi ho deciso che gli parlerò, appena finirà la sua prima partita gli parlerò.

In questo momento sono appena entrata nella sala da pranzo per fare colazione. L'agitazione è alta e la preoccupazione di fallire è tanta; Akira mi è affianco e mi sta dicendo di quanto sia in ansia per le gare che avrà oggi. Devo dire che è una grandissima amica e, se non fosse stato per la litigata, io e lei non avremmo mai stretto un rapporto come questo. In questi giorni ho anche sentito Hannah e Peter, ho parlato della situazione e mi hanno veramente aiutata, sono felice di avere degli amici come loro; inoltre mi hanno detto che la scuola accompagnerà tutti gli studenti che sono rimasti a casa a vedere le finali che saranno esattamente domenica prossima, e io spero veramente di arrivarci.

Mi siedo al tavolo insieme a Akira dopo aver preso il cibo e quello che trovo sul piatto è qualcosa di insolito: una busta con scritto il mio nome; mi guardo attorno per vedere se anche gli altri avessero una cosa del genere ma niente, sposto il mio sguardo verso la ragazza seduta di fianco a me e, vendendola sorridere, capisco tutto.

- Akira che cos'è? -

- Non lo so, dovresti aprirla -

- Tu ne sai qualcosa? -

- Forse sì, forse no, chi lo sa! - non le rispondo, finisco in fretta la mia colazione per poi uscire sulla terrazza e aprire la busta.

"Cara Johanna,

so che è una cosa stupida, ma tu mi hai detto di non cercarti, ma non ce la faccio quindi mi sono ridotto a scriverti una lettera pur di parlarti. Volevo solo dirti in bocca al lupo. So quanto tu sia agitata per queste gare; voglio solo dirti che tua madre ti sta guardando proprio in questo momento e non ti lascerà da sola neanche un secondo, e so per certo che è fiera di te, perché anche io lo sono. Non farti prendere dall'ansia perché so benissimo che andrai alla grande e che spaccherai i culi a tutti. 

Ti amo, veramente, nonostante io sia un coglione che rovina ogni cosa bella gli capiti nella vita.

Christian"

Col sorriso stampato in volto alle semplici e spontanee parole che mi ha scritto faccio per andare in camera, ma non appena alzo lo sguardo incontro quei due occhi azzurro ghiaccio che mi hanno fatto tanto impazzire e tanto amare.

- L'hai letta? -

- Sì... -

- So che non vuoi che ti parli, ma non ce la faccio più senza di te... mi manchi, ma non voglio metterti pressione quindi adesso me ne vado - dice per poi dirigersi verso la porta della terrazza.

- Christian! - la mia voce attira la sua attenzione e, nel momento stesso in cui incrociamo lo sguardo, perdo completamente il controllo di me stessa, mi avvicino a lui e lo bacio. Dio quanto mi mancava baciarlo!

- Sei sicura di volermi perdonare? -

- Ho pensato per un po' a cosa fare e il fatto che ogni giorno sperassi in un tuo messaggio mi ha fatto capire che non posso stare senza di te; avevo deciso di dirtelo dopo la tua partita... -

- Saresti venuta a vedermi? -

- Ci sono troppe ragazze in queste scuole, non vorrei che pensassero tu non abbia una fidanzata... -

- Aspetta un momento, tu mi consideri il tuo fidanzato? -

- Si, scusa se non ti va bene dimmelo tranquillamente, mi è venuto spontaneo dirlo... -

- Scherzi è la cosa più bella che potessi dirmi! - dice stringendomi in un forte abbraccio e sollevandomi di almeno una ventina di centimentri.

- Ok! Però adesso fammi scendere, e non dirlo a nessuno, voglio ancora fare la mia entrata ad effetto nel campo! -

- Avevi già organizzato tutto? -

- Più o meno, avrei deciso che l'avrei fatto appena finita la partita, ma non so come -

- Beh, potrebbe essere un'idea venire fino a me e baciarmi, senza parole, solo un bacio - dice avvicinandosi lentamente verso di me.

- Si potrebbe fare, però ti ricordo che per adesso non è ancora successo niente, questo rimarrà il nostro piccolo segreto - dico facendogli l'occhiolino per poi andare in camera a finire di prepararmi; fortunatamente tutti stanno ancora facendo colazione quindi non ci ha visto nessuno.


*ore 15.30*

Sono appena iniziate le gare di atletica e io sono estremamente in ansia.

Oggi sono già state fatte quelle di nuoto e la partita di pallavolo e io sono costantemente in ansia. Akira e Emily sono state bravissime e entrambe hanno raggiunto il podio (in due categorie diverse) e passano alla gara successiva.

Tra circa una decina di minuti tocca a me e sono estremamente in ansia. Spero vivamente che tutto vada bene.

Appena chiamano il mio nome mi dirigo verso la mia postazione e, non appena arrivo, guardo tra la folla e lo vedo, è venuto a farmi il tifo; mi sta sorridendo e, immediatamente, ricambio senza esitare.

Un signore baffuto e con qualche chilo di troppo ci dice di prepararci, io mi metto in posizione ed è solo questione di secondi prima che parta il colpo di pistola.


Eccoci qua con un altor capitolo!!!!!! 

Spero che la storia vi stia piacendo! 

Non dimenticatevi di votare!


Nonostante tutto / #Wattys2020Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora