Siamo in questa fottutissima sala d'aspetto da più o meno due ore e sono certa che tra un po' esplodo per la tensione, per la stanchezza e per tutto quello che sto provando in questo momento. Voglio solo vedere mio fratello e sentirmi dire che sta bene e che si riprenderà presto.
Mi alzo per andare a prendere un caffè alle macchinette; sarà il terzo che prendo ma devo restare sveglia fino a quando non avrò notizie di Justin.
Mentre aspetto la mia bevanda mi guardo attorno e vedo solo persone nella mia stessa situazione: alcuni si sono addormentati, altri sono troppo agitati per riuscire a dormire, invece altri, come me, fanno di tutto per restare svegli; guardo Emily e noto che ormai si è addormentata da un pezzo, credo che addormentarsi dalla tristezza sia la cosa più brutta che possa succedere, ma credo che sia impossibile non crollare a quest'ora; poi cerco con lo sguardo Christian che si era addormentato pochi minuti fa vicino a me, ma non lo vedo.
- Cercavi me? - la sua voce alle mie spalle mi fa tranquillizzare e allo stesso tempo sobbalzare dallo spavento.
- Questo lo prendo io - dice togliendomi dalle mani il mio caffè.
- No, mi serve! Devo essere sveglia quando i dottori usciranno! - dico iniziando a tirare dei leggeri e stanchi pugni contro il suo petto.
- Shhh, vieni qua; vedrai che starà bene! - dice abbracciandomi.
- Ti ho bagnato la maglietta con le lacrime... - dico accennando un lieve e stanchissimo sorriso.
- Pazienza... ti perdonerò, a patto che adesso tu torni su quelle comodissime sedie con me e riposi un po', starò sveglio finchè i dottori non verranno a chiamarci, ok? -
- Va bene - dico alzando gli occhi al cielo.
Arriviamo alle sedie dove eravamo seduti prima, lui si siede e poi mi fa segno di sedermi, per poi dirmi di appoggiare la mia testa sulle sue gambe. Faccio tutto quello che mi dice senza storie, sono troppo stanca per fare qualsiasi cosa.
Lui inizia a giocare con i miei capelli e l'ultima cosa che ricordo prima di addormentarmi quasi istantaneamente è l'orario: 1.36 del mattino.
- Jo, svegliati... sono arrivati i dottori - alle parole di Christian mi alzo immediatamente.
- Cos'hanno detto? -
- Che sta bene e che si riprenderà... - sono esattamente le parole che volevo sentire uscire dalla bocca di qualcuno, ma il tono con cui l'ha detto non mi rassicura.
- Ma? - l'ansia si fa strada in me, mi hai appena detto che se la caverà! Perchè dovrebbe esserci qualcosa che non va.
- Johanna... Justin è in coma -
Non posso crederci, non posso credere che mio fratello sia in bilico tra la vita e la morte e io non possa fare niente per salvarlo, non posso crederci che quando entrerò in quella stanza non sentirò la sua voce, non vedrò i suoi occhi; è come se il mondo stesse crollando, e io ci sono perfettamente sotto e non posso fare niente per spostarmi.
- Jo ascoltami - la voce di Christian mi richiama alla realtà - I dottori hanno detto che sta bene, ma per proteggersi il suo corpo è andato in coma; i dottori dicono che probabilmente si sveglierà tra due o tre settimane - lui cerca il mio sguardo, ma il mio è fisso sulle mie scarpe e la mia testa è da tutt'altra parte.
- Ehi piccola - mi sussurra alzandomi delicatamente il mento; appena lo fa nota che sto piangendo e subito mi bacia; è strano come sia possibile che un semplice bacio possa essere l'ancora di salvezza per ritornare a vivere.
- Vuoi entrare? - mi chiede e come risposta annuisco e basta.
Appena entro nella stanza dove c'è mio fratello vedo Emily che lo guarda con le lacrime agli occhi e poi se ne va.
- Gli hai parlato? - non so perchè glielo chiedo, la stanchezza fa brutti scherzi.
- Sì... non so se mi ha sentito, ma gli ho chiesto scusa... -
- Emily non è colpa tua! -
- E invece sì, ma grazie per dirlo... ragazzi io torno a casa, sono stanca, mio padre è giù che mi aspetta, tornerò domani dopo scuola... - dice lentamente per poi uscire dalla stanza.
Appena esce sposto per la prima volta lo sguardo su mio fratello e qualche lacrima inizia ad uscire. Sento una mano appoggiarsi sulla mia spalla per tranquillizzarmi e subito mi faccio coraggio e mi avvicino al letto.
- Ciao Justin... forse non mi sentirai, ma ci tenevo a dirti che se mai ti sveglierai, io ti riempo di botte così vai in coma per un motivo - dico abbozzando un sorriso - Mentre ero fuori che aspettavo, ho guardato tutte le foto che avevo con te e ne ho trovate alcune stupende... questa ce l'aveva fatta Betty quando eravamo appena arrivati all'orfanotrofio: ci eravamo addormentati abbracciati e lei ci ha fatto una foto di nascosto; mentre questa è una delle tante volte in cui facevamo i biscotti con le gocce di cioccolato, te li ricordi? Se ti sveglierai li dobbiamo fare assolutamente, poi li portiamo a Betty e le facciamo vedere che ci ricordiamo ancora come si fanno... in questa foto siamo ricoperti di farina dalla testa ai piedi e tu avevi perso un dente perché eri andato a sbattere la faccia contro un palo mentre provavi ad andare in bici - dico sorridendo ripensando ai bei momenti che abbiamo passato insieme - Mentre qui stavi suonando per me... mi manca sentirti arpeggiare le corde della tua chitarra... mi manca sentire la tua voce, mi mancano i tuoi occhi... Justin, non hai la minima idea di quanto tu mi manchi, ed è solo il primo giorno di coma! I dottori hanno detto che ci starai per due o tre settimane... non credo di riuscire a sopportare il fatto di non vederti fare le cose che fai ogni giorno. Mi manchi, non immagini quanto, ed abbiamo appena iniziato - allungo la mia mano per stringere la sua, poi mi siedo su una poltrona che era lì di fianco e non smetto di guardarlo per un secondo.
- Christian... - dico con un filo di voce.
- Ehi che c'è? Sono qui... - mi risponde accarezzandomi la testa delicatamente.
- Tu non vai a casa? -
- Ti ho detto che non ti lascio da sola, una promessa è una promessa - dice sorridendomi.
- Allora vieni a sederti qua - dico alzandomi dalla poltrona.
- E tu dove ti siedi? -
- In braccio a te -
- E chi l'ha stabilito questo? -
- Io! -
- Ok, allora vieni o no? -
- Non lo so, ci sto ancora pensando... - non faccio in tempo a finire la frase che mi afferra per la vita avvicinandomi a lui.
- Ci devi ancora pensare? -
- Mhmm, forse un bacio potrebbe aiutare la mia decisione -
- Te ne do quanti ne vuoi di baci - dice per poi farlo e facendomi sedere sulle sue gambe.
- Ora dormi, ok? -
- No, e se si svegliasse adesso? -
- Ascoltami, se si sveglierà lo capirai, ma adesso dormi -
- Tu parlami! -
- Perché? -
- Perché così ho la certezza che tu non te ne vada -
- Ok, ti parlo, ti sto parlando e continuerò a farlo... - effettivamente sta continuando a parlare, ma ormai le mie orecchie sono concentrate sul battito del suo cuore e la mia testa è ormai nel mondo dei sogni.
Eccoci qui con un nuovo capitolo!!!!!!!!
Ok, la stanchezza gioca brutti scherzi, ma il loro amore non è uno scherzo... o almeno così sembrerebbe.
Per sapere come andrà a finire la storia continuate a leggere e aggiungete il libro in biblioteca così da non perdervi neanche un aggiornamento!
Spero che la storia vi stia piacendo!
Non dimenticatevi di votare! <3
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Nonostante tutto / #Wattys2020
Teen FictionJustin e Johanna Davis sono due gemelli adolescenti come altri: amanti e non curanti del pericolo, pigri ma allo stesso tempo pieni di energia, e con quel solito odio represso per il mondo e per la società. Sono come qualsiasi altro sedicenne, trann...