Siamo tutti e quattro, in silenzio; non mollo la pistola per nessuna ragione, non so per quale strano motivo, ma quell'uomo mi fa paura.
- Metti giù la pistola brutta troia! - dice urlandomi contro.
- Non permetterti di parlarle così! - adesso ad urlare è Christian.
- Tu dille di mettere giù la pistola, anzi di darmela! -
- Johanna ti prego, non fare cazzate! -
- Ah, ti chiami Johanna! E come vi siete conosciuti? Avete scopato ad una festa ed è stato amore a prima vista? - dice l'uomo avvicinandosi a me.
La paura è tanta, ma non posso farglielo capire.
- Dammi quella pistola! Non sai usarla - è troppo vicino a me. Sto sudando freddo, stringo i denti per cercare di controllare la paura; ma nel momento stesso in cui accenna un movimento di troppo mi risveglio da questo stato di trans che mi imprigionava.
- Non hai la minima idea di cosa posso fare - dico per poi dargli una sberla con la pistola facendolo cadere.
- Andiamo! - dico iniziando a correreverso il sentiero.
Iniziamo tutti e tre a correre fino a quando arriviamo alla macchina e alla moto.
- Avete chiamato voi la polizia? - non appena raggiungiamo i nostri veicoli, un agente di polizia ci rivolge la parola.
- Noi no... - dicono Justin e Christian.
- Sono stata io! - dico.
- Dov'è l'uomo -
- Credo sia leggermente stordito, ma credo stia scendendo per il sentiero... -
- Avete una foto per poterlo riconoscere? - chiede un altro agente dopo essere uscito dalla macchina e averci raggiunto.
- Sì! - dico mostrandogli la foto che avevo fatto prima di puntargli la pistola contro.
- Grazie signorina, faremo il possibile per prenderlo. Ragazzi andiamo! - dicono per poi sparire nel sentiero.
Mi volto verso i due ragazzi di fianco a me e noto che le loro facce sono qualcosa di esilarante: sono scioccati, hanno la bocca aperta e gli occhi spalancati; sembrano incantati.
- E tu come hai fatto a organizzare tutto questo? - mi chiede mio fratello.
- Mi sono svegliata alle 6.30, non trovando nessuno dei due e anche grazie al buglietto che mi hai lasciato, ho capito che mi avevate mentito, ma non avete tenuto conto che Justin ha un gps nel suo cellulare da quando ha dodici anni perchè continuava a scappare di casa quando venivamo dati in affidamento -
- Ecco perchè mi trovavano sempre! - dice mio fratello interrompendomi.
- Fammi finire! Comunque sono riuscita a convincere Carola a darmi la sua pistola, ma sapevo benissimo che non mi sarebbe servita, se non per dimostrare che fosse carica; quindi ho deciso di svuotarla completamente e di tenere solo un colpo - dico aprendo la pistola e facendo vedere che è completamente vuota - Venendo qui, nel frattempo, ho chiamato la polizia per avvertirli che stava succedendo qualcosa di molto pericoloso, ho dato le coordinate di dove si era fermata la vostra macchina e hanno detto che sarebbero arrivati in circa mezz'ora; dopodichè sono arrivata anche io e, non vedendo nessuno, ho percorso il sentiero sperando di aver fatto la scelta giusta; dopo un quarto d'ora ho iniziato a sentire le vostre voci, ma non sono uscita allo scoperto subito: ho fatto una foto a tuo padre per poi poterla mostrare alla polizia, ho girato attorno all'area dove vi eravate, diciamo, riuniti in modo da essere dietro a tuo padre e poi credo sappiate com'è andata a finire - guardo i loro volti e sono ancora più straniti di prima.
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Nonostante tutto / #Wattys2020
Fiksi RemajaJustin e Johanna Davis sono due gemelli adolescenti come altri: amanti e non curanti del pericolo, pigri ma allo stesso tempo pieni di energia, e con quel solito odio represso per il mondo e per la società. Sono come qualsiasi altro sedicenne, trann...