Capitolo 17

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- Il fattorino può arrivare solo tra una mezz'ora, sera di Halloween - la voce di Christian sembra stranamente dolce, mi piace... 

- Credo di poter aspettare mezz'ora - dico andandomi a sedere su uno dei divani di pelle bianchi.

- Vuoi fare qualcosa? - dice sedendosi sullo stesso divano.

- Non lo so... sinceramente viviamo nella stessa casa da ormai due mesi e non è che ti conosca così bene... -

- Non hai del tutto torto Davis, avanti spara una domanda! -

- Oh, ehm, ok... colore preferito? -

- Nero. Molti pensano che sia un colore deprimente, e effettivamente lo è, ma è intrigante come colore anche perchè, scientificamente parlando, non è un colore... è l'assenza di colori - fa una pausa per guardarmi e devo ammettere che sono veramente colpita da questo suo ragionamento: non pensavo potesse essere così... profondo.

- Colore preferito? - la sua domanda mi porta alla realtà.

- Ehm, bordeaux credo; è un colore violento, non da una seconda opportunità, è un colore difficile da capire, e da apprezzare... mio fratello dice che mi piace perchè sono più cattiva del diavolo... - affermo leggermente imbarazzata.

- Potrebbe anche avere ragione sai! -

- Idiota! - dico lanciandogli uno dei cuscini.

- Tocca a te madame! -

- Ehm, allora... hai mai avuto un animale? -

- Si, un cane, un golden retriever... me lo ha regalato... mio padre... per il mio terzo compleanno, poi è morto dopo circa dieci anni... -

- Mi dispiace, non volevo farti parlare di tuo padre... -

- Tranquilla, mica è colpa tua -

- Lo so, ma so anche che fa male riaprire delle ferite... e comunque adesso tocca a te! -

- Vediamo... sei vergine? -

- Non riesci a pensare ad altro vero? -

- MI hai detto tu di fare una domanda, e comunque non mi hai ancora risposto... timida o imbarazzata? -

- Non sono vergine. Era uno più grande mi aveva chiaramente detto che usciva con me solo per portarmi a letto, ma ero piccola ed ero convinta che potessi cambiarlo, ero veramente troppo innocente, poi l'abbiamo fatto e lui è sparito -

- Che stronzo! -

- Non lo fai anche tu? -

- No, io non illudo le ragazze e poi te l'ho già detto: sono loro a venire da me, non io da loro -

- Va bene, cliché! -

- Come mi hai chiamato? -

- Cliché, è la parola perfetta per descrivere quelli come te! C L I C H È! - come risposta torna indietro il cuscino che gli avevo lanciato prima e, immediatamente, iniziamo una battaglia di cuscini e, in qualche modo, ci ritroviamo nella stessa identica posizione di prima: io sotto, lui sopra.

Le farfalle iniziano a farsi sentire, il cuore batte talmente tanto forte che ho paura lo possa sentire pure lui, il respiro si fa pesante e l'emozione aumenta.

I nostri visi si avvicinano ogni secondo di più, fino a far sfiorare i nostri nasi e, a quel semplicissimo tocco, un brivido attraversa la mia schiena. Questo ragazzo mi farà impazzire.

I nostri occhi sono incatenati, i nostri respiri fusi insieme e i battiti unisoni... sarebbe l'atmosfera perfetta, ma il destino ci perseguita.

Qualcuno suonano alla porta, vedo i suoi occhi rattristirsi, ma non immagina neanche il vuoto che ho provato quando si è alzato.

Nonostante tutto / #Wattys2020Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora