𝖖𝖚𝖎𝖓𝖉𝖎𝖈𝖎 • sei al sicuro con me

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Sweet Night - V

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"Allora, cosa doveva mostrarmi signore?" Jimin si sedette sul divano al mio fianco con occhi stanchi, ma avendo la mente dalla parte completamente opposta non lo ascoltai proprio per niente facendo la figura dello scemo. 

"Taehyung-ssi?" mi scosse la spalla facendomi sussultare e portare lo sguardo su di lui sorpreso.

"S-scusa Jimin, non ti avevo sentito" mi strofinai gli occhi con il palmo della mano facendogli inclinare la testa con un debole sorriso sul volto. 

"Non importa" mi rassicurò socchiudendo gli occhi stanco. 

"Doveva farmi vedere qualcosa?" indicò verso il suo laptop ora aperto sul tavolino di vetro vicino al divano e cercando di nascondermi il fatto stesse sbadigliando con una mano davanti alla bocca.

Povero Jimin, mi sentivo in colpa. 

"Ho la chiavetta nella tasca della giacca" dissi alzandomi lentamente con la testa bassa per la stanchezza andando verso l'appendiabiti ma venni fermato dalla sua mano che si posò sul mio braccio. 

"Siamo entrambi molto stanchi, possiamo fare domani mattina in centrale quando saremo più lucidi se non è nulla di davvero importante" mi sorrise speranzoso facendomi annuire. 

Restammo in un silenzio imbarazzante per qualche minuto a guardare il pavimento evitando gli occhi dell'altra persona come la peste, fino a quando non mi decisi finalmente a parlare.

Ringraziai di essere una persona sfacciata e diretta, che non si lascia prendere dall'imbarazzo facilmente. 

"È meglio che vada allora, così puoi dormire un pò" mi avvicinai alla porta di entrata infilandomi la giacca e cominciando ad allacciarmi la cerniera.

Piccola bugia, sarei stato in auto a controllare la situazione fino al giorno dopo ma questo lui non l'avrebbe dovuto sapere. 

"A-aspetti" parlò lui con voce debole prendendomi il polso con le mani minuscole, non essendo neanche in grado di farci il giro completo. 

Lo osservai curioso farsi sempre più scarlatto in viso e sapevo che avrebbe voluto chiedermi qualcosa ma che non aveva il coraggio di farlo; pensavo anche di sapere di cosa si trattasse. 

"I-io pensavo che f-forse" balbettava lui facendomi scaldare il cuore e ammettevo che all'inizio tutta questa sua vergogna nei miei confronti mi irritava assai, ma ora lo trovavo solo carino. 

"Potrebbe rimanere qua, è tardi p-per" prese un grosso respiro continuando "per tornare a casa ora". 

Un sorriso compiaciuto voleva farsi spazio sul mio volto ma non avrei mai e poi mai ammesso che mi sarebbe piaciuto restare, piuttosto mi sarei fatto venti shottini di salsa piccante. 

Era carino a preoccuparsi per me.

Restai a guardarlo intimidendolo e quasi intimandogli di continuare con sguardo duro; la mia maschera non doveva cadere anche se dovevo seriamente piantarla di spaventare i nuovi poliziotti. 

"Hai paura a stare da solo?" domandai io curioso abbassandomi per guardarlo meglio senza la minima intenzione di canzonarlo. 

Anche la sorellona di Hoseok aveva paura del buio e qualche volta le avevo fatto compagnia sul poggiolo della cucina poiché neanche io riuscivo a dormire bene quindi non lo avrei preso in giro.

Detective Kim | 𝕜𝕥𝕙 𝕩 𝕡𝕛𝕞 [COMPLETA] ✔️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora