𝖙𝖗𝖊𝖓𝖙𝖆𝖙𝖗𝖊' • mi manca il tuo volto?

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tokyo - RM

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- smut alert -

Ammettere che ero solamente infastidito era un eufemismo: ero furioso. 

Me ne restavo sdraiato a pancia in su sul letto da più di quattro ore, con il sole che già sorgeva all'orizzonte ed una dolorosa erezione tra le gambe mentre il rosa dormiva profondamente al mio fianco. 

Ignaro di tutto.

Non riuscivo a credere si fosse riuscito ad addormentare dopo essere venuto ed avermi lasciato in queste condizioni.

Vorrei specificare che tutto ciò che avevo fatto era stato arrivare a tre dita: era più sensibile del solito, forse perché era passato un po' di tempo da quando lo avevo toccato l'ultima volta.

"Ma che palle" bofonchiai vedendolo riposare sereno e domandandomi quando finalmente si sarebbe svegliato per risolvere questo problema. 

Ne avevo estremo bisogno.

La sera prima eravamo tornati abbastanza tardi e stanchi ma fremevo dalla voglia di scaricare la tensione poiché era da due settimane che io e lui non facevamo assolutamente nulla per colpa del mio lavoro e dell'arrivo di mia sorella. 

Ma evidentemente il mio piano era fallito visto che non era nemmeno arrivato a sfiorarmi.

"Jimin?" sussurrai vicino al suo volto per tentare di svegliarlo e lasciandogli dei baci umidi sulla pelle ma quando mi accorsi non desse cenno di muoversi ricaddi sul letto.

Sbuffai con le mani unite sullo stomaco e le gambe leggermente divaricate per non costringere troppo il rigonfiamento nei miei pantaloni e tenni lo sguardo fisso verso il soffitto bianco, scorgendo le prime luci del mattino entrare dalla finestra.

Mi dispiaceva un po' svegliarlo ma non avevo molta scelta.

"Sei sveglio?" domandai ma non ottenni nessuna risposta.

Avrei anche potuto fare da solo ma da quando io e lui avevamo iniziato ad avere rapporti la mia mano non bastava più. 

Dopo aver provato il suo corpo anche donarmi piacere da solo era diventato poco soddisfacente.

"Jiminie?" chiesi di nuovo con tono quasi supplichevole percependolo muoversi al mio fianco e parlare con la voce impastata dal sonno. 

"Cosa c'è, amore?" chiese con il volto rivolto verso il muro mentre se ne restava comodamente sdraiato di pancia con il capo poggiato al braccio. 

Roteai gli occhi puntandoli sulla sua nuca e carezzandogli la pelle candida della schiena. 

"Ho bisogno di te" sussurrai cominciando a lasciargli dei baci umidi sulla spalla nuda ma egli non sembrava minimamente interessato. 

"Mh" parlò e si zittì ignorando le mie parole dopo qualche secondo, cadendo nuovamente in un sonno profondo. 

"Ma seriamente?" lo guardai storto sospirando esasperato e riflettendo su cosa fare per qualche minuto. 

Non capivo neanche perché mi facessi tanti problemi, 'ciò che io voglio, possiedo' era il mio motto. 

Ero stato cresciuto così: ad arrivare sempre ai miei obiettivi e lavorare duramente per raggiungerli.

Detective Kim | 𝕜𝕥𝕙 𝕩 𝕡𝕛𝕞 [COMPLETA] ✔️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora