𝖓𝖔𝖛𝖊 • perché scappi?

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17 - Julia Michaels

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Taehyung, 23 marzo 2019

"Hai controllato le videocamere di sorveglianza?" Jin chiese con lo sguardo puntato verso le fotografie appese al tabellone di sughero, conficcando una puntina in un ennesima di esse allontanandosi per ammirare il suo lavoro soddisfatto.

"Ce n'era solo una in quella zona e sfortunatamente non si è riaccesa dopo il cortocircuito della notte prima" risposi io comodamente seduto alla scrivania del maggiore su quella poltrona di pelle girevole che amavo letteralmente.

Ci avevo pure dormito sopra una volta, era troppo comoda.

Seokjin mi aveva invitato a casa sua per una consultazione sul caso anche se stentavo a credere fosse pure venuto a prendermi da casa solo per lavorare. 

Gli avevano dato qualche giorno di ferie perché si era preso l'influenza ma essendo completamente estraneo a qualsiasi cosa anche lontanamente simile ad un giorno libero era strano per lui stare da solo. 

Voleva un po' di compagnia ed io lo trovavo patetico ma carino allo stesso tempo.

"La sfortuna della tempesta e giorni interi di pioggia ci stanno solamente rendendo più difficile il caso. Molte prove sono andate perdute a causa all'acqua" continuò il moro attaccando un post it a fianco della foto di un livido sul braccio della vittima. 

Questo maledetto caso ci stava facendo uscire di testa eppure sentivo fossimo molto vicini ad una svolta per il caso.

Hoseok lo aveva sempre chiamato il 'Taesto senso' ed era semplicemente qualcosa che sentivo dentro di me quando ero vicino alla risoluzione di un caso o cose simili.

"Faccio un po' di tè" sospirò lui sconfitto togliendosi gli occhiali ed andando verso la cucina strascicando i piedi nudi sul pavimento di parquet.

Aveva in mente questo maledetto caso da una settimana intera e non voleva mollare l'osso. 

Invece io non c'ero con la testa, per niente. 

Avevo un pensiero fisso: Jimin; e come dirgli gentilmente che non volevo avere niente a che fare con lui nonostante volessi assaporare le sue labbra di nuovo. 

Più facile a dirsi che a farsi, vero?

"Conosco quella espressione" la sua testa sbucò dall'angolo sorridendo debolmente, facendomi aggrottare le sopracciglia.

Lo guardai sparire dietro alla colonna non permettendomi di ribattere e lasciandomi là come un idiota.

La casa del Dottor Kim era enorme, arredata perfettamente, sempre pulita e in ordine: sembrava essere uscita da un catalogo di interior design.

Non bisognava sorprendersi della bellezza di essa vista la popolarità del ragazzo e quindi il suo stipendio mensile: era uno dei, se non il, miglior medico forense del Sud Corea. 

Kim Seokjin si era comprato una casa che neanche usava restando sempre a dormire sullo scomodissimo divano del suo ufficio, solo per lo sfizio di farlo.

Veniva chiamato da ogni parte quindi era sempre ultra occupato ed il suo telefono non smetteva mai di squillare facendo imbestialire tutti i miei amici quando eravamo assieme.

Detective Kim | 𝕜𝕥𝕙 𝕩 𝕡𝕛𝕞 [COMPLETA] ✔️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora