𝖉𝖎𝖈𝖎𝖔𝖙𝖙𝖔 • un favore

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idontwannabeyouanymore - Billie Eilish

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"Che ore sono?" sbadigliai cercando di alzarmi ma restando bloccato dal corpo di Jimin che si attorcigliava al mio, gamba che teneva il mio bacino saldo al letto. 

"Non alzarti" mugolò stanco con gli occhi ancora chiusi ed un broncio disegnato sulle labbra, stringendo le braccia attorno alla mia vita e nascondendo il volto nell'incavo del mio collo. 

'Che carino' pensai. 

Gli carezzai i capelli lasciandogli tanti piccoli baci sulla tempia per poi rispondergli ancora a contatto con la sua pelle. 

"Jungkook arriverà a momenti e non voglio essere qua quando lo farà" cercai di scollarmelo di dosso mettendomi a sedere ma sentendolo tenere il mio fianco fisso con braccia e gambe alzandosi con me. 

Era strano come fossi affettuoso con lui, di solito ero sempre freddo e distaccato con la gente.

"Resta ancora un po' TaeTae" fece il labbruccio facendomi roteare gli occhi e voltarmi verso di lui. 

"Lasciami. Andare. Jimin" scandii bene le parole una ad una sorridendo alla vista delle sue sopracciglia aggrottate e il volto arrabbiato. 

Jimin si era addormentato sulla mia spalla dopo cena mentre cercavo di finire quel file quindi lo svegliai per portarlo in camera e mi chiese di restare un po' con lui, ma erano quasi le dieci e se Jungkook fosse tornato e mi avesse visto con lui le frecciatine non sarebbero più terminate. 

In più dovevo ancora pensare cosa fare con la mia ragazza e se si fosse saputo della storia tra me e il biondo sarebbe saltata tutta la mia copertura. 

"Ci vediamo domani mattina in centrale, Jiminie" gli strinsi le guance dandogli un bacetto sulle labbra increspate in un broncio ridacchiando a quanto fosse infantile. 

"Non fare il muso che ti vengono le rughe sulla fronte" lo presi in giro toccandogli la fronte con un dito e facendogli assumere un'espressione offesa. 

"Non ho le rughe, Hyung!" gridò lui inseguendomi fino alla porta che aprii abbassando la maniglia. 

"Non ancora" risi richiudendomi la porta dietro velocemente prima che potesse ribattere ma sentendolo urlare 'Dai!' per poi udire i suoi passi strascicati sul pavimento del soggiorno ridendo ancora. 

Scesi le scale due a due facendo particolare attenzione a dove mettevo i piedi nella penombra, non volendo ruzzolare fino in fondo, e trotterellai fino alla mia macchina. 

Era una sensazione strana per me andare in giro con un sorriso sul volto quindi cercai di togliermelo dalle labbra non appena montai nel veicolo, accendendo il motore e restando a fissare il tettuccio per qualche attimo.

Cercavo di non essere contento perché sapevo che tutte le cose belle finivano prima o poi; ero solo realista.

Finalmente realizzai davvero cosa fosse successo: non meno di tre ore prima Park Jimin mi aveva fatto un pompino sul divano del suo soggiorno, poi si era alzato come se nulla fosse.

Un giorno di questi mi avrebbe fatto uscire di testa ne ero certo. 

Alzai il volume della radio per sovrastare quello dei miei pensieri e guidai fino al mio appartamento scorgendo con un cipiglio le luci della cucina accese, segno che Dahye era in casa ed era ancora sveglia. 

Detective Kim | 𝕜𝕥𝕙 𝕩 𝕡𝕛𝕞 [COMPLETA] ✔️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora