𝖙𝖗𝖊𝖓𝖙𝖆𝖈𝖎𝖓𝖖𝖚𝖊 • quaranta gradi

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Interlude : Set me free - Agust D

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Smontai dalla macchina chiudendola con il telecomando attaccato alle chiavi, recandomi felice verso l'appartamento non vedendo l'ora di rivedere finalmente Jimin dopo la lunga giornata di lavoro estremamente impegnativa. 

Per quanto il lavoro fosse estenuante lui risollevava sempre il mio morale non appena varcavo la soglia di casa e rendeva tutto migliore.

Alla fine avevo dovuto pernottare a Jeju e rimanere pure la domenica, quindi il Luna Park era slittato di qualche giorno finendo a mercoledì sera.

Lunedì e martedì avevo avuto una montagna di lavoro da fare, come al solito d'altronde. 

Ci eravamo divertiti moltissimo, avevamo mangiato un sacco e fatto tutte le giostre almeno due volte (per volere suo visto che io non ero esattamente persona da montagne russe).

Anche se era finito per piovere ed eravamo corsi a casa bagnati dalla testa ai piedi avendo perso anche l'ultimo autobus della giornata, avevo passato del tempo con il mio ragazzo e questo era l'importante. 

Era da molto tempo che non ridevo così tanto, anzi probabilmente non era mai successo. 

"Ehi, sono a casa" comunicai togliendo le chiavi dalla serratura ed attendendo di udire i passi del minore, che però mai arrivarono. 

Che fosse fuori?

Guardai in basso verso Yeontan che mi osservava curioso ed aggrottai le sopracciglia stranito. 

Jimin doveva per forza essere qua, Jungkook era in università e non gli piaceva stare da solo. 

Ma allora dove poteva essere andato? 

"Jiminie?" chiamai incerto cominciando a cercarlo per la casa, scorgendo poi dal fondo del corridoio la luce del bagno accesa e la porta spalancata. 

"Jimin, stai bene? Perché non rispondi?" mi recai a passo spedito verso la stanza senza neanche degnarmi di togliere scarpe e giacca ed entrai vedendolo steso sul pavimento freddo. 

"Merda" sibilai cercando di tirarlo su, ma sentendolo lamentarsi e rimanere a peso morto sulle piastrelle mi misi in ginocchio al suo fianco. 

"Parla con me, amore. Dimmi cosa c'è" i miei occhi cominciarono a pizzicare mentre gli sollevavo lentamente il capo e misuravo la temperatura con la mano.

Bruciava.

"Mi fa male la testa, Tae Tae" disse con voce fievole ed io constatai avesse la febbre alta, portandolo al mio petto e baciandogli le labbra. 

"Cosa ci fai sul pavimento del bagno? Lo sai quanto mi hai fatto preoccupare?" il mio cuore batteva fortissimo nel petto mentre quasi avevo paura a toccare il suo corpo debole, che sembrava fatto di vetro. 

Un po' alla buona riuscii ad allungarmi verso il mobile e prendere un asciugamano, bagnandolo con acqua fredda e portandoglielo alla fronte baciandogli una guancia. 

"I-io... mi girava la testa e sono caduto" si portò lentamente una mano al capo ed io gliela presi stringendogliela. 

"Cazzo" lo portai più vicino a me facendo attenzione a non fargli male.

"Ce la fai a tirarti in piedi se ti aiuto?" domandai vedendolo annuire e cercare di tirarsi su con i gomiti fallendo miseramente. 

C'erano molte volte nelle quali avevo visto Jimin farsi piccolo ed indifeso ma probabilmente questa era la peggiore fra tutte. 

Detective Kim | 𝕜𝕥𝕙 𝕩 𝕡𝕛𝕞 [COMPLETA] ✔️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora