Detective Kim | 𝕜𝕥𝕙 𝕩 𝕡𝕛𝕞 [COMPLETA] ✔️

𝖙𝖗𝖊𝖓𝖙𝖆𝖖𝖚𝖆𝖙𝖙𝖗𝖔 • kingyo

True Colors  - Anna Kendrick & Justin Timberlake

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Taehyung, 6 settembre 2019

Percepivo il cuore battermi all'impazzata nel petto e gli occhi che bruciavano non appena mi resi conto sul serio di che giorno fosse, dovendo sedermi alla mia scrivania per non cadere ma tenendo lo sguardo fisso su quelle maledette cifre al calendario. 

Il momento si avvicinava sempre di più ed ogni attimo che passava io ero meno pronto a lasciarlo andare. 

"Signore?" l'agente Soo inclinò la testa di lato confusa, risvegliandomi dai miei pensieri e facendomi sobbalzare debolmente. 

Ultimamente mi ritrovavo spesso distratto, con la testa tra le nuvole.

"Ah, scusami" mi massaggiai le tempie nervoso "mi ero distratto" ammisi facendola ridacchiare debolmente e muovere le dita a disagio tra di loro. 

"Non si preoccupi, piuttosto lei sta bene?" domandò premurosa ed io annuii facendole segno che andasse tutto bene. 

Hye-Jin era una brava ragazza, per questo l'avevo assunta all'inizio nonostante fosse quasi al pari di Jimin nel combinare guai.

Mi ero affezionato a lei.

"Dicevi?" le feci ripetere ciò che non avevo fatto abbastanza attenzione stavolta.

Non avrei fatto lo stesso errore due volte. 

"Lei, l'agente Lee, Jeju Island, domani alle 17" parlò riassumendo velocemente ed io per un attimo pensai di sbattere la testa contro al muro. 

Perché avevo promesso a Jimin sarei arrivato a casa presto per portarlo al Luna Park ed invece dovevo ancora posticipare. 

Come sempre.

Probabilmente dopo questa mi avrebbe odiato.

"Va bene, oggi sei con me?" domandai vedendola annuire ed inchinarsi prima di incamminarsi verso la porta. 

"A dopo allora" lo sorrisi debolmente scorgendola ricambiare.

"Puoi chiamare dentro l'agente Park, per favore?" le chiesi vedendola puntarmi uno sguardo d'intesa ed annuire, per poi richiudersi la porta dietro. 

Che strano.

Perché mi aveva guardato così?

Gettai il capo indietro praticamente sdraiandomi sulla sedia ed emettendo un verso di lamento stiracchiandomi.

Di solito settembre era un mese abbastanza libero eppure sembrava le persone mi caricassero di lavoro di proposito. 

"Signore?" Jimin bussò dalla porta entrando con un cipiglio in volto e gli feci segno di chiudere la porta a chiave, cosa che fece senza esitare camminando fino al centro della stanza con le mani unite. 

Stamattina lo avevo visto applicare il trucco lievemente sugli occhi e sulla punta del naso dallo specchio del bagno e potevo confermare gli stesse divinamente; piccoli orecchini ad anello argentati che gli pendevano dalle orecchie ed incorniciavano il viso pieno di vitalità.

"Vieni qua" gli feci segno di avvicinarsi e lui mi si mise davanti così lo tirai per un braccio facendolo sedere sulle mie gambe e lasciargli un bacio sulla tempia mentre lui mi guardava confuso.