Capitolo 11

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Camila stava ancora pensando a quello che era successo in infermeria, mentre era sdraiata sul letto della sua camera.

Non riusciva a capire che cosa era successo davvero. Da una parte era meravigliata che la corvina si stesse per spingere così tanto, ma in fondo sapeva com'era, forse era più stupita del fatto che si fosse fermata e che le avesse addirittura lasciato un bacio sulla guancia.

Davvero non riusciva a capire quella ragazza, era troppo un enigma per lei.

Ripensò poi a come si era sentita lei.
All'inizio era spaventata che la corvina la obbligasse a fare qualcosa che non voleva, tanto da pregarla di smetterla, poi però, quando si era alzata e se ne era andata, si era sentita vuota, come se le mancasse qualcosa, soprattutto le sue parole l'avevano ferita, sapere di non essere il suo tipo in qualche modo le aveva sbattuto in faccia la verità.

Ma perché ci stava male? Lei che continuava a dire di essere etero, di non essere per niente attratta dalle ragazze, ora si ritrovava a ripercorrere tutti i momenti passati in compagnia della sua Master e ad ammettere che forse un minimo di attrazione nei suoi confronti l'aveva.

Ma dirlo nella sua testa era molto più facile di dirlo ad alta voce.

Ad un tratto sentì il campanello suonare. Diede lo sguardo all'orologio constatando che fosse ormai pomeriggio, forse erano le sue due migliori amiche che erano venuta a trovarla.

Si alzò, precipitandosi ad aprire la porta, volendo trovare un po' di conforto in loro, ma appena aprì l'uscio si ritrovò l'ultima persona che credeva.

Camila spalancò gli occhi, sorpresa di trovarsi davanti proprio lei.
"Che ci fai qui?"

Dall'altra parte Lauren continuò a guardarla per qualche secondo, senza dire una sola parola, finché non prese un profondo respiro.

"Sono venuta a portarti questi" disse, mostrandole un fascicolo chiuso in una cartellina trasparente.

"Cos'è?" Chiese confusa la cubana, prendendola in mano.

"È il contratto con cui tu ti obblighi ad essere la mia Honey ed io ad essere la tua Master" spiegò con espressione seria, non distogliendo lo sguardo dal suo.

"Cosa significa?" Chiese deglutendo Camila, anche se si era già fatta un'idea in testa sua.

"Significa che ti sto offrendo la possibilità di smettere di essere vincolata a me. Se solo vuoi, puoi annullare tutto e io non farò nulla per impedirlo" rispose, facendo una piccola pausa prima di aggiungere "Ovviamente non devi preoccuparti per la retta, la pagherò lo stesso anche se decidessi di non essere più mia Honey"

Camila rimase a bocca aperta, incredula da quelle parole. Le stava davvero dando la scelta di andarsene?

"Davvero tu" lasciò la frase in sospeso, dovendo ancora metabolizzare quello che le aveva appena detto Lauren.

"Ti sto dando libera scelta Camila e non aspettarti che io ti preghi di rimanere o ti dica di andartene perché non lo farò, deve essere una tua decisione e voglio che tu ne sia consapevole" dichiarò facendo un passo indietro "Ti aspetto domani mattina al solito posto, se non verrai saprò cosa hai scelto"

Pronunciate quelle parole se ne andò, lasciando la cubana con tremila pensieri per la testa, ancora incredula di quello che le aveva appena detto.

Solo una volta che l'auto della corvina fu in lontananza, si destò dai suoi pensieri e rientrò in casa, salendo le scale e buttandosi sul letto, più confusa che mai.

Cosa devo fare?

Si fece molte volte quella domanda, ma non riusciva a trovare una risposta. Ne parlò anche con Ally e Dinah, che rimasero sorprese quanto lei di quella notizia, ma neanche loro riuscirono a darle la risposta che cercava.

Iniziò quindi ad elencare tutti i pregi e i difetti di rimanere con lei oppure di andarsene, ma continuava a restare senza nessuna risposta.

Lauren le aveva appena dato libero arbitrio, una scelta che lei non aveva avuto quando si era ritrovata obbligata ad essere assegnata al suo servizio.
Ma le aveva anche dato un'enorme responsabilità, perché qualunque scelta avesse preso sapeva che avrebbe avuto comunque delle conseguenze.

Da una parte poteva benissimanente andarsene, smettere di stare sotto di lei, tanto le aveva assicurato il pagamento della retta in ogni caso, ma dall'altra parte non voleva, stava quasi iniziando ad accettare di avere una specie di attrazione nei suoi confronti e poi si era resa conto che lei non era affatto come si mostrava, era tutto fuorché quello, eppure però aveva lasciato che l'apparenza l'accecasse, distruggendo quel poco di fiducia che sapeva le avesse riservato la corvina.

Si alzò dal letto ancora più confusa che mai, più pensava e più si ritrovava peggio di prima, forse una bella doccia calda l'avrebbe aiutata a schiarirsi le idee.

E così fece, ma niente, neanche la doccia era riuscita a darle la risposta che cercava.

Doveva parlarne con qualcuno che riusciva a leggerle dentro davvero, e quel qualcuno stava appena entrando dalla porta principale.

Camila si precipitò alle scale, scendendo velocemente per andarlo a salutare, come ogni sera.

L'uomo le sorrise come ogni volta, abbracciandola a sua volta.
"Camila che hai?" le chiese poi, vedendola strana.

"Niente papà" mentì, rendendosi conto che non poteva stancare suo padre con i suoi problemi, faticava già troppo per garantirle una vita dignitosa "Sbrigati che ti cucino subito qualcosa"

Alejandro sorrise grato a sua figlia, avviandosi al piano superiore per darsi una rinfrescata, mentre suo figlia si occupò di preparare la cena.

La serata passò in tranquillità, ma prima che la cubana salisse le scale, suo padre la richiamò "Vuoi dirmi che succede?"

"Ti ho già detto che non è niente, davvero" lo rassicurò, sorridendogli.

"Sono tuo padre, so quando c'è qualcosa che non va" affermò, piegando la testa di lato teneramente.

Camila sospirò, capendo di non riuscire a mentire a suo padre "È che devo prendere una decisione e non so cosa fare. Da una parte vorrei accettare, ma dall'altra non me la sento"

"Non mi dirai di cosa si tratta, vero?" Mormorò Alejandro "Le scelte sono sempre difficili, figlia mia, ti cambiano la giornata, addirittura la vita, ma so che tu conosci la risposta, sai cosa è più giusto fare"

Si alzò dal divano per mettersi davanti a lei e poggiarle le mani sulle spalle, per darle conforto "Sono certo che farai la scelta giusta, in ogni caso io sarò qui se avrai bisogno"

Camila non resistette e abbracciò suo padre, stringendolo forte, felice di averlo ancora al suo fianco.

"Grazie papà" si staccò dall'abbraccio, passandogli un dolce bacio sulla guancia e salendo nella sua camera, ripensò a tutto quello che era successo, trovando finalmente la risposta che cercava.

My Honey (Camren)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora