Capitolo 21

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Erano due giorni che non aveva sue notizie, a parte Normani che le aveva detto che stava bene, non era riuscita a contattarla, la stava ignorando e lei lo sapeva bene.

Finalmente avevano trovato una sorta di equilibrio, ma era bastato che quella ragazza tornasse per mandare tutto all'aria e l'odiava per questo.

Odiava Alexa, perché era stata capace con solo una presenza e qualche parola di mandare a puttane tutto quello che aveva faticosamente creato con lei.
Odiava Lauren, perché aveva permesso che andasse tutto perduto, nonostante anche lei sapesse quanta fatica era servita per arrivarci.
E, infine, odiava se stessa, perché lo aveva permesso. Forse non era colpa sua, ma credeva che avrebbe dovuto fare qualcosa per salvare il loro rapporto, nonostante sapeva che per la corvina loro non erano neanche amiche, lei ci credeva.

Non si curò di avvertire nessuno, neanche le sue amiche, appena fu arrivata a scuola andò dritta verso di lei.

"Cosa vuoi?" Chiese in tono sgarbato uno dei ragazzi al suo fianco.

"Devo parlare con Alexa" affermò sicura Camila, non distogliendo lo sguardo dal suo.

"Oh, l'amichetta di Lauren, mi dispiace che stia usando anche te" dichiarò con un sorriso beffardo, non perdendo tempo a denigrare la sua ormai ex migliore amica.

Camila strinse i pugni, infastidita da quelle parole, ma senza perdere la calma ripeté "Devo parlarti, vieni?"

"Ok" sbuffò scocciata, seguendola con malavoglia, dopo aver detto ai suoi amici di aspettarla in classe.

Dal momento che la campanella era già suonata e non potevano più stare nel cortile, andarono nei bagni, approfittando anche del fatto che alla prima ora non c'era mai nessuno.

"Cosa devi dirmi di così importante?" Chiese scocciata, poggiandosi con la schiena al muro e incrociando le braccia al petto, seguendola con lo sguardo.

"Chi sei?" Chiese la cubana, incastrando anche lei gli occhi in quelli della sua interlocutrice, posizionandosi al centro della stanza.

"Una persona?" Rispose retorica, iniziando a pensare che fosse senza rotelle.

"Intendo chi sei per Lauren" si spiegò meglio, volendo sapere tutto fino in fondo.

Alexa fece un sorriso divertito, staccandosi dal muro per avvicinarsi a lei "Non te l'ha detto? Eppure da come ti guardava quel giorno pensavo che tu fossi importante per lei, ma evidentemente mi sbagliavo. Non è cambiata, Lauren non tiene a nessuno se non a se stessa"

"Rispondi!" tuonò innervosita Camila, iniziando a trattenersi a stendo dal darle uno schiaffo per le cattiverie che stava dicendo.

Alexa la guardò attentamente prima di fare un altro sorriso sarcastico, aveva già capito cose che la cubana lontanamente pensava.

"Ti piace" affermò, osservando ogni sua espressione facciale.

Camila rimase spiazzata, tutto pensava benché lei le dicesse una cosa del genere, ma non rimase in silenzio molto tempo, scattò subito sulla difensiva "No!"

"Eppure stai facendo di tutto per sapere cosa è successo" le ricordò, constatando di avere ragione.

"Perché siamo amiche" dichiarò seria, avvicinandosi di più alla ragazza, trovandosi a pochi passi di distanza.

"Amiche? Credi davvero che Lauren ti consideri tale?" Rise divertita delle sua ingenuità "La consideravo anch'io tale, prima di scoprire che fosse innamorata di me"

Camila rimase per la seconda volta spiazzata da quell'affermazione, spalancando gli occhi incredula.

A quel punto Alexa decise di essere sincera, di smettere di fare la ragazza stronza che non era. Aveva capito che Lauren provava qualcosa per la ragazza che ora le stava davanti, ma aveva capito anche che Camila aveva paura di lasciarsi andare, forse raccontando quello avrebbe evitato di farla soffrire.

"Lei immagino non lo sappia, ma io sapevo perfettamente quello che provava per me" spiegò continuando a guardarla "Il problema era che io non ricambiavo"

"È per questo che avete litigato?" Si fece coraggio la cubana, curiosa di conoscere quella storia.

Alexa sorrise tristemente, distogliendo lo sguardo per posarlo dietro di lei, immergendosi nei ricordi di quei giorni.

"No" rispose, facendo una piccola pausa "Nonostante fossi la sua migliore amica non mi aveva ancora detto che le piacevano anche le ragazze, immagino pensasse che a me desse fastidio, ma io lo avevo capito, aspettavo solo il momento che me lo dicesse lei. Poi però con il tempo avevo iniziato a capire che provava qualcosa per me, più di una semplice amicizia e ho provato a farle capire indirettamente che a me non piacciono le ragazze"

Si fermò giusto il tempo di riportare lo sguardo su Camila, trasformando la sua espressione da triste in una sarcastica, ricordando perfettamente come si era sentita "Ero venuta a conoscenza che Normani sapesse tutto, addirittura anche Shawn ne era a conoscenza, solo a me non aveva mia detto nulla. Immagina come mi sentissi. Ma nonostante questo le ho sempre voluto bene, volevo solo evitare di farle del male, senza sapere che quello sarebbe stato anche peggio"

Senza rendersene conto gli occhi di Camila si fecero lucidi, seguendo poi anche quelli di Alexa. Indirettamente erano collegate, anche se diverse le loro storie si somigliavano, era per questo che aveva deciso di raccontarle tutto.

"Quella sera siamo andate ad una festa. Per tutta la serata l'aveva tenuta d'occhio, la consideravo come una sorella minore, nonostante avessimo di differenza solo pochi mesi, quindi avevo sempre questo istinto di protezione nei suoi confronti. Stava seduta al bancone, poi però non l'ho più vista, così sono andata a cercarla e l'ho trovata a baciarsi con una" abbassò la testa, colpevole di aver fatto un'enorme cazzata quella sera "Quando le ho chiesto cosa fosse successo e ho visto la sua espressione impaurita, credimi, avrei voluto solo andarla ad abbracciare e dirle che non era un problema, invece le ho urlato contro che mi faceva schifo, guardandola con tutto il disgusto che potevo" una lacrima solitaria scese sulla sua guancia "Ti giuro che non volevo farlo, ma non potevo illuderla che io avrei potuto ricambiare i suoi sentimenti. Volevo solo proteggerla e invece era proprio da me che doveva proteggersi"

Camila rimase scioccata da tutta quella situazione, non riusciva a crederci. Continuava a guardarla incredula, assimilando pian piano tutte quelle informazioni.

"Ora mi odia e va bene così, ne ha tutto il diritto e non voglio che tu le dica nulla di questa storia, non deve saperlo" si asciugò velocemente la guancia, vestendo di nuovo la sua tipica espressione indifferente, assomigliando un minimo alla corvina.

"Ora che sai tutto devi promettermi due cose però" disse con serietà, aspettando che la cubana le desse il consenso per continuare.
"Devi promettermi che non le dirai nulla di tutto questo e devi promettermi che non la farai soffrire"

"Lo prometto" affermò seria, volendo con tutta se stessa che la corvina non soffrisse più, non meritava altro dolore.

"Bene!" Esclamò "Sono sicura che farai la scelta giusta" detto questo se ne andò, lasciando la cubana a metabolizzare il tutto.

Hola gente! Scusate l'enorme ritardo, ma sono stata un po' incasinata. Spero che l'attesa ne sia valsa la pena. Fatemi sapere cosa ne pensate. Un bacio🌹

My Honey (Camren)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora