Lauren non aveva dimenticato di certo quello che provava per la piccola cubana che con la sua semplicità e testardaggine le aveva rubato il cuore. Ma non voleva rovinare la loro amicizia per dei sentimenti sicuramente non ricambiati.
Certo, si erano baciate una volta ed era stata proprio Camila a chiederglielo, quindi tanto etero non era, ma restava sempre in una posizione neutrale.
Per questo aveva deciso di rivedere Lucy qualche volta, senza impegno ovviamente. Almeno così non doveva trovare ragazze in giro e potevano soddisfare entrambe il loro bisogno fisico.
Però, soprattutto di notte e quando era da sola, più volte si era ritrovata a chiedersi cosa le passava per la testa, cosa ne pensava, ma non riusciva mai a capirla fino in fondo ed era così frustrante. Era capace di ridere con lei come una semplice amica, flirtare come se fosse davvero interessata e ritornare a un rapporto amichevole in meno di trenta minuti, esattamente come quel giorno.
Era seduta a terra, sul tappeto nella stanza di Camila, con le gambe incrociate e un libro tra le mani, mentre leggeva qualche riga, sotto lo sguardo attento della cubana che se ne stava sdraiata a pancia sotto sul suo letto invece, controllando che la più grande stesse davvero studiando e non stesse perdendo tempo come il suo solito.
"Odio tutto questo romanticismo" commentò, arricciando il naso in disappunto.
"Questo perché devi fare la ragazza badass" la prese in giro la cubana, tenendosi la testa sul palmo della mano, mentre con l'altra giocherellava con il cellulare.
"Oh avanti! Non dirmi che credi anche tu alla storia del principe azzurro e del vissero tutti felici e contenti?" Le chiese ironica, sperando che negasse, invece il prolungato silenzio le fece capire che era proprio quello a cui credeva.
"Dio Camila. Sono tutte cazzate queste, dovresti saperlo" dichiarò facendo una smorfia e tornando a leggere qualche rigo della pagina del libro.
"Cosa c'è di male?" Chiese la cubana, dopo qualche minuto, attirando l'attenzione della più grande su di sé "L'amore è una cosa bella, tutti dovremmo crederlo"
"Quando è ricambiato forse" ribatté la corvina, posando il libro e voltandosi nella sua direzione, per guardarla meglio, mantenendo comunque una certa distanza.
Camila si soffermò qualche attimo sugli occhi verdi della ragazza davanti a lei, prima di declinare lo sguardo sul libro ormai abbandonato sul pavimento "Non dovresti permettere che una delusione ti faccia cambiare idea, dovresti invece riprovarci"
"L'ho fatto, ma è andata di nuovo male. Dopo un po' mi stanco anch'io" disse la corvina con un'alzata di spalle, costringendo la cubana a voltarsi di nuovo nella sua direzione.
Trovava strano parlare di questo proprio con lei, la ragazza al centro dei suoi pensieri ma che non ricambiava."Forse non hai provato abbastanza" sussurrò, abbassando per un secondo lo sguardo sulle labbra della più grande che deglutì non capendo cosa stesse succedendo.
"Forse hai ragione" sussurrò a sua volta la corvina, abbassando anche lei lo sguardo sulle labbra della cubana, mordendosi le sue e portando la ragazza di fronte a lei a fare lo stesso.
Rimasero così, a fissarsi le labbra a vicenda, per dei secondi interminabili, fino a quando Camila si riscosse e finse di tossire, voltando di scatto la testa di lato, in parte per coprire il rossore, in parte perché non sarebbe riuscita a sostenere lo sguardo di Lauren.
"Allora, dove eravamo rimasti?" Chiese poi, con tono innocente, facendo riscuotere anche la più grande che sbuffando riprese in mano il libro leggendo i righi successivi, ma se doveva spiegare cosa avesse capito, non lo avrebbe potuto fare perché non stava prestando per nulla attenzione a quello che vi era scritto, la sua mente era ferma ancora a cinque minuti prima, portandola a farsi altre domande.
Stava rileggendo un passo quando sentì il cellulare suonare. Si allungò verso la scrivania, afferrandolo e leggendo il messaggio che le aveva inviato la sua migliore amica.
"Mi dispiace dover lasciare questa favolosa lezione sull'amore, ma devo andare a prendere Normani, è rimasta a piedi e non sa come tornare a casa" sospirò con finto rammarico, alzandosi e stiracchiandosi.
"Che peccato, mi sarebbe piaciuto torturarti ancora un po' con tutte le miei teorie romantiche" la prese in giro la più piccola, alzandosi anche lei dal letto.
Mi torturi già abbastanza senza neanche parlare pensò fra sé e sé la corvina, infilando il libro nella borsa.
Diede un'occhiata in giro per vedere se avesse dimenticato qualcosa, prima di avviarsi verso la porta, seguita dalla cubana.
Scesero le scale in silenzio,fino a quando arrivarono alla porta d'ingresso."Allora ci vediamo domani a scuola" la salutò con nonchalance Camila, aprendole la porta gentilmente.
"Eh si" confermò, uscendo, ma rimanendo comunque ferma sull'uscio "Ricordati di fare i compiti di Matematica, my Honey" Scherzò poi, con un sorriso divertito.
La più piccola roteò gli occhi, trattenendo però un sorriso "Sei tu quella che si dimentica sempre di studiare" ribatté.
"Oh ma quali accuse sono mai queste?" Si finse offesa, portandosi poi una mano sul petto teatralmente per fingersi ferita.
"È la verità e ora muoviti, non vorrai farla aspettare" la spinse gioiosamente, ma Lauren, non aspettandoselo, per poco non perse l'equilibrio, facendo scoppiare a ridere la cubana.
La corvina la guardò male, spingendola a sua volta, ma alla più piccola spettó una sorte diversa, infatti, ignara anche lei, cadde penosamente a terra.
Questa volta fu il turno di Lauren di ridere, beccandosi un'occhiata dalla cubana, che nel mentre si massaggiava il lato b dolorante.
"Sei un'idiota!" Esclamò, continuando a guardarla male.
"Hai iniziato tu" le fece notare la più grande, porgendole una mano per aiutarla.
Camila l'afferró per tirarsi su, ma forse la spinta troppo forte la fece andare a sbattere contro il corpo della corvina, che perse l'equilibrio e cadde a terra portandosi dietro anche lei.
Si ritrovarono faccia a faccia. Le braccia di Lauren a terra per sostenersi, mentre quelle della cubana ai lati del suo busto e le gambe intrecciate a quelle della corvina.
"Perfetto!" Mormorò la più grande, per smorzare la situazione, sentendo il fondoschiena farle male "Ora siamo pare, non lamentarti"
"E chi si lamenta" affermò la cubana, tirandosi su e aiutando la corvina a rialzarsi, ma facendo attenzione a non rifare lo stesso errore di prima, non voleva rischiare di ritrovarsi a terra per la terza volta.
"Ora penso sia il momento di andare" dichiarò con una smorfia dovuta al dolore che provava al sedere, facendo ridacchiare la più piccola.
"È il karma" le fece l'occhiolino riferendosi alla botta che aveva preso.
"Almeno il tuo ti ammortizza la caduta" ribatté Lauren, schivando per un soffio uno schiaffo sul braccio dalla cubana, che ora la stava guardando male.
"Ci vediamo" la salutò velocemente, correndo verso la macchina, prima di ricevere un colpo per davvero, ridendo divertita.
Camila rimase a guardarla entrare in macchina, ma non poté evitare di sorridere divertita anche lei per la situazione, in fondo non poteva dargli torto.
Alzò una mano per salutarla, mentre la corvina suonò il clacson e partì, lasciandola con ancora un sorrisetto sulle labbra.
Hey gente! Come state? Piccolo capitolo di passaggio anche questo, giusto per spiegare un po' la situazione complicata tra le due, soprattutto di Camila che ancora non riesce a capire cosa vuole realmente. Mi scuso se in questo periodo non riuscirò a pubblicare spesso, ma la scuola non mi lascia molta tregua. Spero vi sia piaciuto lo stesso, fatemelo sapere. Alla prossima, un bacio🌹
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My Honey (Camren)
FanfictionNella Miami High School esistono due particolari gruppi di studenti: i Masters e gli Honeys. I Masters sono un gruppo di studenti molto ricchi, che possono instaurare un accordo con gli studenti meno facoltosi, gli Honeys. Con questo accordo essi si...