Capitolo 26

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"È proprio un vizio farti attendere" sbuffò la corvina, lasciandosi cadere a peso morto sul letto nella stanza della cubana.

"Le migliori si fanno attendere" espose, rovistando nell'armadio in cerca di vestiti decenti.

"Eppure io non mi faccio attendere" ribatté la corvina, con un sorriso modesto.

"Perché tu non sei la migliore" contrattaccò la cubana, prendendo a rovistare anche nei cassetti.

"Infatti sono Lauren" scherzó, facendo si che la cubana le lanciasse un cuscino in faccia, o almeno quello era l'intento.

"Fai schifo a fare battute" asserì, rivolgendole uno sguardo assassino quando sentì la sua risata, dovuta al fatto che la sua mira faceva davvero schifo.

"Guarda che non dobbiamo andare ad un matrimonio" la canzonó quando si fu ripresa, cambiando discorso e sbuffando annoiata.

"Invece di sbuffare, potresti aiutarmi!" Esclamò, guardandola ancora male.

Lauren non se lo fece ripetere due volte e si alzò, raggiungendola vicino l'armadio. Le lanciò uno sguardo di sfida e afferrò un pantalone nero e un maglioncino con le maniche a tre quarti.

"Questi vanno bene" glieli porse alzando il mento fiera, guardandola con aria di superiorità.

Camila li afferrò continuando a guardarla male, non che non ci avesse pensato a quelli, ma voleva qualcosa di più. Comunque decise di assecondare la scelta della corvina, accorgendosi che fosse davvero tardi.

Dopo che la cubana aveva raccontato la verità a tutti i loro amici, avevano deciso di trascorrere una serata tutti insieme, in modo da passare qualche ora in santa pace. Avevano stabilito di incontrarsi alle sei, ma erano già le sei e mezza.

"Ti aspetto giù" l'avvertí la corvina, così da darle la giusta privacy per vestirsi, ma prima di uscire non mancò una sua battuta ironica "Vedi di non cadermi nel water"

"Taci idiota!" Questa volta le lanciò un pupazzo che teneva poggiato sulla scrivania, mancando però il bersaglio in quando la corvina era già sparita dalla visuale, lasciando solo il suono della sua risata.

Quindici minuti dopo, per la gioia della corvina, Camila fece il suo ingresso in salotto, dove era attesa pazientemente dalla ragazza stravaccata sul divano.

"Ce l'hai fatta finalmente" balzò in piedi battendo le mani, ottenendo un altro sguardo fulmineo.

Lauren sorrise divertita, facendole poi cenno di seguirla fuori, dove era la sua auto.

Ci vollero altri quindici minuti per raggiungere il posto prescelto. Durante il viaggio nessuna delle due proferì parola, lasciando come sempre la musica a tenerle compagnia.

Quando arrivarono erano già tutti fermi davanti l'entrata. Si avvicinarono lentamente, sapendo già di essere in enorme ritardo.

"Sia lodato il Signore!" Esclamò Normani, rivolgendo uno sguardo verso il cielo per enfatizzare il tutto.

"Ma dove diavolo eravate finite?" Chiese Dinah, guardandole sospettose.

"Parla con la tua amica" la indicò Lauren con la testa "Non trovava i vestiti"

Dinah spalancò gli occhi, seguita poi da Normani, entrambe già viaggiando troppo in fretta con la mente, mentre Ally e Shawn guardavano la scena confusi.

Camila si accorse che avevano frainteso il tutto, così si affrettò spiegare "Nell'armadio." specificó "Non sapevo cosa mettermi"

Dinah sbuffò tristemente "E io che pensavo aveste usato questo tempo per darvi da fare"

My Honey (Camren)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora