Capitolo 29

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"Devo ancora abituarmi al fatto che ora vieni a prendermi a casa con la macchina" annunciò Camila, scendendo dalla macchina.

"Beh, me lo avevi chiesto tempo fa se non sbaglio" affermò la corvina, chiudendo a chiave il veicolo e avviandosi, insieme alla ragazza, verso la scuola, non senza aver afferrato una sigaretta dal pacchetto e averla accesa.

"Non era una domanda, ma una constatazione" ribatté la cubana, roteando gli occhi.

"È lo stesso" scrollò le spalle la ragazza corvina, aspirando la prima boccata di fumo della giornata, facendo roteare per la seconda volta gli occhi alla cubana.

In quella settimana il loro rapporto era evoluto molto. Ora scherzavano tra di loro, si prendevano in giro, ma si confidavano anche. Ovviamente non avevano dimenticato i loro rispettivi migliori amici, ma a differenza loro, le due avevano un rapporto speciale.

Entrati a scuola si avviarono verso i loro armadietti, prendendo tutto l'occorrente prima di dirigersi verso la loro classe.

"Ci sono voluti due mesi, ma alla fine hai imparato l'orario" Scherzò Camila, ricordando i primi giorni quando la corvina aveva sbagliato per due volte di seguito la direzione delle aule.

"Lo facevo per vedere se eri attenta" non si scompose la corvina, che come sempre non le avrebbe mai dato ragione.

"Si certo" sospirò arresa la cubana, seguendo la ragazza dentro l'aula.

Entrambe si sedettero ai loro rispettivi posti, aspettando l'arrivo del professore ma forse era meglio che non arrivasse mai.

"Bene ragazzi! Oggi interrogazione" annunciò, lasciando cadere i libri sulla cattedra, non preoccupandosi di provocare un sonoro tonfo che fece spaventare metà classe.

"Merda!" Sussurrò Lauren, avendo completamente rimosso quel piccolo particolare dalla sua mente.

"Ti avevo detto di studiare!" Mormorò sconfitta Camila, dandosi una manata in fronte.

"Devo averlo dimenticato" ammise colpevole la corvina, scivolando il più sotto possibile sulla sedia, in modo da nascondersi dietro gli altri ragazzi "Pensiamo positivo, ho solo il cinquanta percento di possibilità di essere chiamata" sdrammatizzó, ma non ebbe il tempo di finire la frase che si sentì la voce dell'uomo chiamarla.

"Jauregui!" Esclamò guardandola seria "Vuole farci l'onore di avvicinarsi alla cattedra e spiegare a tutta la classe l'ultimo argomento?"

"Ma anche no" sussurrò in modo da farsi sentire solo falla cubana "Cerca di suggerirmi" le disse poi, alzandosi mantenendo la solita postura sicura.

"Bene! Iniziamo dalla vita di Orwell" le propose il professore, aspettando pazientemente che la corvina parlasse.

Lauren girò il volto verso la cubana, aspettando che le suggerisce qualcosa, ma evidentemente anche lei aveva dimenticato di studiare perché in quel momento era intenta a trovare la pagina sul libro.

"D'accordo" finse di esser preparata, iniziando a pensare a cosa dire, quando le venne un colpo di genio, infondo era Lauren Jaurengui, non poteva non smentirsi anche all'interrogazione.

"George Orwell è nato nel 1903 dall'incontro dello spermatozoo del padre con quel-"

"Jauregui!" Esclamò autoritario l'uomo, mettendo a tacere con un'occhiata tutti gli altri ragazzi che avevano preso a ridere e interrompendo la sua bellissima esposizione dell'argomento "Veda di fare la seria"

"Ma sto integrando la biologia con la letteratura, dovrebbe elogiarmi per questo" ribatté seria, convinta delle proprie parole, lanciando uno sguardo verso Camila, che si era data un'altra manata in faccia dalla disperazione.
Ammetteva di essere molto brava a far perdere le speranze su di lei.

"Vada a posto e veda di farsi trovare preparata la prossima volta" affermò il professore, scuotendo la testa in dissenso "E questo che ha appena fatto è solo una mancanza di rispetto, ringrazi che non la mando dal preside"

Lauren alzò le mani in segno di resa, lasciandosi scivolare sulla sedia, aspettando che si girasse per sorridere soddisfatta, poi si avvicinò all'orecchio della cubana.

"E questo è come salvarsi all'interrogazione" sussurrò convinta, facendo roteare gli occhi alla più piccola.

"Questo si chiama peggiorare la situazione" ribatté, tornando a prestare attenzione alla spiegazione.

"Almeno sapevo quando è nato" dichiarò con un sorriso soddisfatto, portandosi con il busto attaccato allo schienale della sedia.

"Ovvio ti ho suggerito io!" Esclamò indignata la cubana, mostrandole di nuovo il foglio bianco con la data scritta al centro.

"Questi sono solo futili dettagli" minimizzó il tutto con un gesto della mano, portando, come il suo solito, lo sguardo fuori dalla finestra, aspettando che finisse quella tortura.

Nel bene e nel male riuscirono ad arrivare a fine lezioni. Camila ringraziò il buon signore di aver fatto passare quella giornata senza che la corvina combinasse un'altra delle sue, visto cosa aveva fatto alla prima ora. Lauren invece era soddisfatta di sé stessa, aveva la dote di cavarsela sempre, anche se questo voleva dire, il più delle volte, mettersi in casini più grandi, ma almeno aveva evitato un impreparato.

Salutarono i loro amici e si avviarono verso l'auto della più grande, che avrebbe dovuto accompagnare la cubana a casa, commentando la bellissima uscita che aveva fatto la corvina quella mattina.

Ma la loro chiacchierata venne interrotta da una voce squillante che richiamò una delle due ragazze.
"Lauren!"

La corvina si voltò in direzione della voce, sgranando gli occhi quando vide avvicinarsi una ragazza, con il braccio alzato come saluto.

"Chi è lei?" Chiese camila, aggrottando la fronte, sicura di aver già visto quella ragazza, ma non riuscendo a ricordarsi dove.

"Lucy" rispose con un sorriso malizioso Lauren, ricordando alcuni momenti "Ci siamo conosciute quando tu avevi deciso di fidanzarti con il coglione di Austin" spiegò senza però mostrare nessun tipo di rancore "Abbiamo passato ottimi momenti" disse poi allusiva, facendo mutare l'espressione confusa della cubana in una di disgusto.

E mentre Lucy cingeva le braccia intorno alla corvina, come se si conoscessero da una vita, la cubana guardava quella scena disgustata e con una punta di irritazione.

Per la gioia di alcune di voi, ecco l'entrata in scena di Lucy. Ma tranquille! Non dovrebbe combinare troppi guai, almeno si spera.
Mi scuso per il capitolo corto, il prossimo cercherò di farlo più lungo, anche perché adesso entriamo in un'altra parte della storia. Spero vi piaccia e fatemi sapere cosa ne pensate.
Inoltre mi scuso se risulto essere inattiva, ma Wattpad mi sta dando qualche problemino... spero si risolva al più presto.
Un bacio❤

My Honey (Camren)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora