Capitolo 38

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Erano passati solo cinque minuti da quando la corvina aveva aperto gli occhi, trovando la cubana rannicchiata al suo fianco.

Sorrise d'istinto, avvicinando una mano al suo viso per spostarle una ciocca di capelli ricaduta sul volto, approfittandone per lasciarle una carezza sulla guancia e restando a contemplare la bellezza di quella ragazza.

Non poteva crederci. Aveva così tanto sperato che la cubana provasse qualcosa per lei che ora non le sembrava vero. Non riusciva a contente il sorriso sulle sue labbra. Si sentiva al settimo cielo.

Timidamente, per non svegliarla, portò di nuovo una mano sulla sua guancia, percorrendo una linea immaginaria con l'indice dalla mascella fino alle labbra, avvicinandosi poi per lasciarle un bacio sulla fronte.

Quando si staccò la vide aprire per un attimo gli occhi, prima di richiuderli e sorridere.

"Scusa" si pentì subito di aver dato libero arbitrio alle sue azioni "Non volevo svegliarti"

"Se questo è il modo, puoi svegliarmi ogni volta che vuoi" mormorò, avvicinandosi per posare la testa nell'incavo del suo collo.

"Beh, allora ben svegliata" sorrise Lauren iniziando ad accarezzarle i capelli, beandosi della sensazione del corpo della cubana, ancora nudo, contro il suo.

"Non voglio alzarmi" sussurrò Camila, stringendosi contro il corpo della sua ragazza "Vorrei restare per sempre qui"

"Che ne dici di cenare insieme? Possiamo ordinare la pizza e guardarci un film" propose quindi Lauren, portando anche l'altro braccio intorno al suo busto per abbracciarla.

"È proprio una bellissima idea" confermò, alzando la testa per guardarla negli occhi "Ora però ho bisogno di qualcosa per svegliarmi bene"

"E di cosa?" La provocò, piantando lo sgaurdo nel suo, incurvando le labbra in un sorriso malizioso.

"Non quello" la colpì gioiosamente su un braccio "Sei una pervertita"

"Ma sei stata tu a dirlo" Si difese, fingendosi offesa, ma Camila le tolse subito il finto labbruccio, posando le labbra sulle sue "Intendevo questo"

"Sei bellissima" dichiarò seria, facendola sorridere, riprendendo poi le labbra tra le sue, succhiandole quello inferiore e portandosi su di lei, ma tenendo il peso sulle braccia.

"Se continuiamo così non ci alziamo più" le fece presente la cubana, ansimando contro la sua bocca.

"E chi ha detto che dobbiamo alzarci per forza?" Chiese retorica, lasciandole baci su tutto il volto, cominciando a far vagare una mano sull'addome.

"Dai Lauren! Ho fame e credo dovremmo parlare" si staccò leggermente la cubana, guardandola negli occhi.

Lauren arrestò i suoi movimenti, buttandosi con poca grazia sul fianco per levarsi da dosso, sbuffando sonoramente e portandosi un braccio sulla fronte.

"Che hai?" Le chiese Camila, non capendo il suo cambio d'umore improvviso.

La corvina ci mise un po' a rispondere, cercando di riordinare le idee, non era un segreto che fosse negata a fare discorsi seri, ma quantomeno voleva provarci.

"L'ho capito Camz" disse, continuando a guardare il soffitto su di lei, mentre la cubana l'ascoltava in silenzio "So che è difficile accettarlo e che non sei ancora pronta. E io lo accetto, posso aspettare tutto il tempo che vuoi, ma" si fermò, deglutendo a fatica per regolare il tono di voce che si stava incrinando.

"Ma cosa?" Chiese curiosa Camila invitandola a continuare, non riuscendo neanche a nascondere la sua preoccupazione.

La corvina si voltò su un fianco per guardarla negli occhi "Ho paura" ammise in un sussurro con gli occhi lucidi "Ho paura di perderti, ho paura che tu trovi qualcuno migliore di me, che prima o poi ti stancherai e io non so se posso accettarlo"

My Honey (Camren)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora