"...e così ho vinto il campionato di basket" annunciò soddisfatto, portando un braccio intorno alle esili spalle della ragazza seduta al suo fianco, su di una panchina davanti la scuola.
Erano circa dieci minuti che le stava raccontando di come aveva portato a casa la vittoria nell'ultima partita di basket e già non lo sopportava più.
"Penso che sia ora di andare" affermò poi alzandosi, invitando la cubana a fare lo stesso, ma senza mai levare il braccio intorno alle spalle.
Camila sforzò un sorriso, costringendosi a pensare che fosse la cosa giusta, ma non riusciva a trovare nemmeno una piccola parte di lei che lo pensasse davvero.
In quel momento avrebbe solo voluto sbuffare e levarsi di dosso quelle braccia, ma non poteva e questa era stata solo colpa sua.
Nonostante tutto lo seguì comunque fino in classe, per fortuna avevano corsi differenti, così ne approfittò per levarselo di torno per qualche ora.
Dopo poco vide la corvina avvicinarsi e sedersi al suo posto. Si era preparata a ricevere qualche sgridata visto che non si era più presentata a casa sua il giorno prima, invece la corvina sembrava molto tranquilla.
Si voltò nella sua direzione con un piccolo sorriso "Capisco sia difficile, ma un messaggio potevi mandarlo, pensavo ti fosse successo qualcosa"
Camila rimase confusa, mai si sarebbe aspettata tanta preoccupazione da parte sua, eppure avrebbe dovuto saperlo che ormai aveva un posto speciale nella sua vita.
"Si, scusa" abbassò la testa, colpevole di star per dire una bugia "Ho avuto un contrattempo"
"Tranquilla, l'importante è che tu stia bene" le fece l'occhiolino, prima di voltarsi verso la finestra, come il suo solito.
Camila si sentì tremendamente in colpa, meritava di sapere la verità, ma non voleva farla arrabbiare.
Quello che non aveva calcolato era che a mensa, come un déjà vu, si sarebbe scatenato un macello.
"Ho una fame!" Esclamò Dinah, affrettandosi a camminare verso la mensa, seguita da tutto il gruppo che si era appena riunito.
"A chi lo dici" confermò Nomani, affrettando il passo.
"Amore!" Una voce giunse alle loro spalle, facendo immobilizzare sia Camila che Lauren. Mentre gli altri proseguirono ignari di tutto, troppo affamati per fermarsi e capire la situazione.
Entrambe le ragazze si voltarono nella direzione della voce.
Camila a testa bassa, Lauren con la mascella serrata."Che cazzo vuoi?" Chiese già innervosita la corvina, pronta a tirargli un altro pugno sul naso se solo avesse fatto una mossa sbagliata.
"Calma Jauregui! Sono qui per la mia ragazza" dichiarò Austin, avvicinandosi alla cubana e cingendole la vita con le braccia, senza levarsi dalle labbra quel sorrisetto beffardo, di chi sa e finalmente può fargliela pagare.
Lauren rimase scioccata da quella scena, ci vollero dei secondi prima di rendersi conto di quello che stava succedendo, ma il peggio fu quando vide le labbra della persona di cui era innamorata posarsi su quelle dell'unica persona che odiava con tutta se stessa.
In un attimo fu pervasa da un miscuglio di sensazioni di disgusto, amarezza, tristezza e rabbia. Strinse i pugni fino a farsi diventare le nocche bianche, guardando con delusione la cubana che non faceva nulla per impedirlo.
Quando finalmente i due si staccarono, il ragazzo le disse di aspettarla dentro e le lasciò sole.
Camila continuò a tenere bassa la testa, sentendosi tremendamente in colpa, cercando le parole giuste per spiegarle tutto, ma quando la rialzò di Lauren non c'era più traccia.
Immediatamente si mise a cercarla, sicura di trovarla nel loro posto, se ancora così poteva definirlo.
E infatti la vide lì, poggiata con la schiena all'albero, una sigaretta tra le labbra e gli occhi chiusi.
Si avvicinò piano fino ad arrivare davanti a lei, a quel punto vide gli occhi della corvina aprirsi e guardarla.
Non era il solito verde splendente, era spento, molto deluso."Dimmi che non è vero" sussurrò piano, facendo appello a tutte le sue forze per non urlare, ma quando dalla cubana non ricevette nessuna parola, capì che non stava affatto avendo un incubo.
"Come hai potuto?" Le chiese incredula "Capisco che ti sei sentita confusa dopo il bacio, ma-"
Camila la interruppe "Non è questo!"
"E allora cosa?" Spalancò le braccia, cercando di capire cosa stava succedendo "Perché proprio con lui?"
"Non lo so" ammise la cubana, non potendo dire la verità.
Se solo sapessi. Pensò dentro di sé.
"Avrei accettato di tutto, tutto! Ma non che tu ti mettessi con lui" spiegò amareggiata, scuotendo la testa contraria "Non posso crederci"
A quel punto Camila dovette prendere la situazione in mano, non poteva rischiare di rovinare tutto, anche se faceva tremendamente male "È la mia vita! Penso di avere il diritto di fare quello che voglio!"
"Allora goditi la tua vita, però non venirmi più a cercare, non voglio sapere più nulla di te" affermò seria Lauren, dandole un ultimo sguardo di disprezzo, prima di voltarsi e andarsene, lasciandola lì, sola nella sua colpevolezza.
Fu in quel momento che Camila capì di aver fatto un'enorme cazzata, fu lì che capì di tenere troppo a Lauren. Ma aveva giurato di non farle del male e questo era l'unico modo.
Lauren non tornò a mensa, decise semplicemente di andarsene a casa. Non avrebbe retto di vedere i due amoreggiare come se niente fosse.
Era troppo delusa da Camila. Solo ora si ricordava perché non concedeva di aprirsi mai a nessuno. Perché doveva dare il cuore a persone che non perdevano tempo a distruggerlo? Era da idioti.
Quel giorno sarebbe stato il ritorno della stronza menefreghista, a cui non importava niente di nessuno. Se nessuno accettava la sua parte buona, perché non essere la cattiva, almeno così sapeva che qualcuno la rispettava.
So che in questo momento mi starete odiando tantissimo, ma questi capitoli sono necessari per introdurre una nuova parte della storia. Mi scuso in anticipo se nei prossimi capitoli continuerete a leggere cose che non vi piacciono, ma pian piano vi prometto che tutto si sistemerà e troverete le risposte alle vostre domande.
Fatemi sapere comunque cosa ne pensate, alla prossima. Un bacio🌹
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My Honey (Camren)
FanfictionNella Miami High School esistono due particolari gruppi di studenti: i Masters e gli Honeys. I Masters sono un gruppo di studenti molto ricchi, che possono instaurare un accordo con gli studenti meno facoltosi, gli Honeys. Con questo accordo essi si...