Capitolo 42

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"Mi ha fottutamente lasciato, capisci? Come ha potuto?" Si lamentò per l'ennesima volta, lanciando il cuscino dall'altra parte della stanza.

A quel punto Dinah, non potendone più dopo due ore passate a sentire le sue lamentele, sbottò "Diamine, Camila! La colpa è più tua che sua"

"Cosa?" Spalancò la bocca incredula, arrestando ogni suo movimento per fulminarla con lo sguardo.

"Camila" tentò quindi di farla ragionare, visto che non ne voleva proprio sapere "Lei ti ha dimostrato di amarti davvero. Un esempio è la sera della festa dove, pur sapendo di mettere a rischio la vostra relazione, ha scelto di salvare te, baciando Ashley e mettendo a tacere quelle voci. Se tu sei un'idiota non è di certo colpa sua"

"Ah quindi adesso la difendi anche? Che bella amica sei?" Si impronció, incrociando le braccia al petto, non perché fosse arrabbiata davvero con la polinesiana ma perché aveva dannatanente ragione.

"Sono quell'amica che ti rimette sulla giusta via, visto che ultimamente ti perdi spesso" le poggiò una mano sulla spalla "Che ti sta succedendo? Anche tu sei innamorata di lei, cosa ti blocca?"

"Ho paura" ammise a bassa voce, cacciando indietro le lacrime che stavano minacciando di uscire.

"Devi ignorare la gente e pensare a te stessa. Se ami davvero Lauren vai da lei e diglielo, non aspettare che qualcun altro te la porti via. Non ti aspetterà per sempre"

"Non posso dirglielo, perché poi lei si aspetta di poter uscire allo scoperto e io non sono pronta" si alzò di scatto dal letto, iniziando a fare avanti e indietro e portandosi le mani sul volto.

"Ma perché?" Sbuffò esasperata Dinah, prima di alzarsi e raggiungerla, mettendo le mani su entrambe le sue spalle per fermarla e guardarla diritta negli occhi "Ascolta, avere paura è una cosa normalissima, ma non devi permettere che questa detti le tue azioni. La gente parlerà sempre su tutto, anche se uscissi con un ragazzo troverà sempre un modo per giudicarti, quindi devi essere tu a fregartene e a lasciarla parlare. L'unica cosa che deve importarti è di essere felice e se è Lauren la persona che lo fa, manda a fanculo tutti e va da lei"

Camila rimase a rimuginare su quelle parole per alcuni secondi, prima di annuire e capire che era la pura e semplice verità. Voleva Lauren nella sua vita e questa volta la paura non l'avrebbe fermata.

"Non so come farei senza di te" ammise, lanciandosi addosso alla ragazza per abbracciarla.

"Lo so, lo so" disse con una punta di modestia, ricambiando l'abbraccio "Ora però muovi il culo e va da lei"

Camila le sorrise un'ultima volta prima di afferrare il giubbotto e correre giù per le scale fino alla porta, per andare finalmente dove doveva essere già da tempo.

Corse più veloce che poteva, arrivando davanti l'abitazione di Lauren più morta che viva, ma ne era decisamente valsa la pena.

Si fermò per qualche minuto a riprendere fiato dietro la sua auto, piegandosi sulle ginocchia. Ma quando alzò la testa non poté credere ai suoi occhi. Lauren era appena uscita dalla porta seguita da un'altra ragazza.

"Allora ci vediamo stasera?" Chiese Lucy, avvicinandosi per lasciarle un bacio sulla guancia.

"Certo" le sorrise di rimando, posando anche lei un bacio sulla guancia come saluto, restando a guardarla andarsene.

Camila non capì più niente, seguì solo la rabbia che stava provando in quel momento.

A grosse falcate arrivò davanti la corvina e alzò un braccio, fecendo scontrare il palmo della mano contro la guancia della più grande, prima che questa potesse accorgersene.

My Honey (Camren)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora