Capitolo 41

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Erano due giorni che si evitavano come la peste. Lauren troppo orgogliosa e ferita per chiedere per prima lei scusa, Camila troppo arrabbiata e ferita per poter solo rivolgere mezza parola alla più grande.

Sedute al loro solito posto, fingevano che fosse del tutto normale ignorarsi, mentre una prendeva appunti e l'altra contemplava il cielo tinto di grigio quella mattina a braccia conserte.

Entrambe però, nei loro pensieri più profondi, erano ancora ferme alla sera della festa e alle loro liti. Forse avrebbero dovuto dar ascolto all'idea della corvina di non andare, magari a quest'ora stavano discutendo su come avesse i capelli il professore di Storia quando era giovane.

Il flusso di pensieri di Lauren fu però fermato da un biglietto che volò sul suo banco. Drizzó le spalle, guardandosi intorno per capire chi fosse stato, sorprendendo Camila a fissarla, forse curiosa di sapere cosa ci fosse scritto.

La corvina lo afferrò e lo aprì, leggendo un semplice: "Ti aspetto nel bagno all'ultimo piano a ora di mensa"

Lo ripiegó incurante, decisa a non andarci, non le importava chi fosse. A dirla tutta ci sarebbe andata solo se fosse stata Camila a mandarlo, ma da come la guardava di sottecchi, infastidita, dubitava fosse stata lei.

Eppure però fu proprio quello sguardo e quel poco di curiosità che iniziava a crescerle dentro a spingerla ad andarci.

Appena suonò la campanella, si mise in spalla lo zaino e si avviò al luogo dell'incontro, ignara che una Camila curiosa e gelosa, la stava seguendo.

Quando arrivò non ebbe il tempo di dire o fare nulla che subito due labbra si posarono sulle sue, spingendola contro il muro.

Si concesse solo alcuni secondi per capire cosa stesse realmente succedendo, poi portò immediatamente le mani in avanti, spingendola dalla spalle per spostarla e guardarla con rimprovero.

"Che cazzo fai?"

"Come?" Chiese Ashley confusa "Alla festa ci siamo baciate, pensavo che noi potessimo" spiegò poi, lasciando la frase in sospeso e iniziando a gesticolare.

"Evidentemente hai pensato male" sbuffò la corvina, roteando gli occhi, mentre Camila, nascosta dietro alla porta, osservava tutta la scena curiosa di sapere cosa avrebbe fatto Lauren, ma anche furente di rabbia.

"E non ti va usare questo tempo per cose più producenti? Alla fine sei venuta lo stesso" si avvicinò con sguardo malizioso, portando le mani sui primi bottoni della camicia della più grande.

La corvina si scostò, iniziando a fare qualche passo indietro, afferrando i polsi della ragazza e allontanandoli da lei "Non voglio fare la stronza Ashley, ma ho detto no, non voglio. Lo capisci? Sono qui per curiosità"

"Ma perché? Non mi sembra che prima ti facevi tanti problemi" ribatté l'altra, tentando di avvicinarsi di nuovo.

"Prima era diverso, ora sono cambiate delle cose" affermò piano, continuando ad indietreggiare per non farsi toccare, ma la mora non demorse, ingabbiandola contro il lavandino.

"Eddai Lauren! Lo so che lo vuoi anche tu" si sporse in avanti, sfiorando la guancia con le sue labbra.

"Cristo Ashley!" Imprecò, spingendola leggermente dalle braccia per farla staccare, spostandosi fino al centro della stanza "Non faccio più queste cose, non sono più quella ragazza"

"Cosa è cambiato?" Chiese ancora più confusa la mora, incredula che la corvina potesse rinunciare ad una scopata. Non era da lei.

"È cambiato il fatto che ora mi piace qualcuno" le rispose tranquilla, stringendo i pugni ripensando alla conversazione avuta con Camila la sera della festa.

My Honey (Camren)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora