Capitolo 39

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Era passata una settimana da quando le due ragazze stavano insieme, tutto procedeva per il meglio, anche se ancora Camila non era pronta a farsi vedere in giro con lei, ma Lauren aveva promesso di aspettarla e così avrebbe fatto. Per il momento si godevano dei piccoli momenti per loro che si ritagliano tutte le sere, stando a casa della corvina.

Lauren parcheggiò davanti l'abitazione della cubana e l'aspettò, come tutte le mattine, per andare a scuola insieme.

Appena la vide, le sorrise, aspettando che entrasse per avvicinarsi e catturare le labbra con le sue "Buongiorno"

"Buongiorno" ricambiò la più piccola, sorridendole e intrecciando le dita della mano con quella della sua ragazza.

Non dissero più nulla, e non perché non avessero argomenti di cui parlare, ma perché era molto meglio godersi quel momento tra di loro, prima di arrivare a scuola e dover fingere di essere solo semplici amiche.

Arrivate davanti il cancello, la corvina fermò la macchina al solito posto, ma prima di permettere alla cubana di scendere, si accerttò che non ci fosse nessuno nei paraggi e afferrò il volto della più piccola per stamparle un altro bacio.

"Ora direi che possiamo andare" affermò soddisfatta, regalandole un piccolo sorriso prima di scendere.

"Per una volta concordo con te" disse Camila, sorridendo anche lei e seguendola.

La corvina portò le mani nelle tasche, vista la forte tentazione di prendere per mano la sua ragazza, e in silenzio arrivarono verso i loro amici, che li aspettavano seduti alla solita panchina.

"Ed ecco arrivare le due piccioncine" ammiccó maliziosamente Dinah, facendo roteare gli occhi alla sua migliore amica. Da quando lo avevano detto, non erano mai mancate delle battutine da parte loro e se Lauren ci rideva su, Camila non faceva altro che roteare gli occhi, stufa di essere sempre al centro dell'attenzione.

"Per una volta potresti smetterla?" Le chiese infatti, andandosi a sedere nell'unico posto libero.

Dinah le sorrise divertita, amando prenderla in giro, riportando poi l'attenzione sulla sua Master che stava intrattenendo una conversazione con gli altri due.

Lauren, nel mentre, si accese una sigaretta, restando in piedi, intromettendosi anche lei nella conversazione dei loro amici, fino a quando non suonò la campanella.

"D'accordo, ci vediamo dopo" annunciò Shawn, salutando tutti e incamminandosi con Ally verso la loro aula.

"Stasera a casa mia" li avvertì Normani, afferrando per una mano Dinah e incamminandosi anche lei verso l'entrata.

"Perché?" Chiese Camila, una volta restate sole.

"Ha organizzato una festa, ma non so se voglio andarci" spiegò brevemente Lauren, facendole cenno di raggiungere anche loro l'entrata della scuola.

"Lauren Jauregui che rinuncia ad una festa? Ora si che sta arrivando davvero la fine del mondo" affermò sarcastica, fermandosi davanti l'armadietto per prendere i libri.

"In realtà è perché avevo un'idea migliore" ammiccó con un sorriso malizioso, appoggiandosi con la spalla contro l'armadietto "Ma se tu vuoi andarci, ok"

Camila sospirò, sapendo bene cosa avesse in mente la sua ragazza, ma da quando stavano insieme non facevano altro che trascorrere del tempo a casa della corvina, non che le dispiacesse, però doveva ammettere che le mancava trascorrere del tempo anche con le sue amiche.

Oddio! Odiava le feste e avrebbe preferito stare a casa, ma vedeva che anche Normani accusava la mancanza della sua migliore amica, per una sera poteva fare un'eccezione.

"Beh, possiamo andarci, stare un po' con loro e poi ce ne torniamo" tentò, trovando una buona soluzione per entrambe.

"È una festa, non staremo con loro" disse ovvia, piegando poi la testa di lato per guardarla meglio, arrendendosi poi "Va bene, ci andremo, però mi dici perché vuoi andarci per forza?"

"Perché non passiamo più del tempo insieme e, anche se Dinah e Normani non smettono di fare battute su di noi, mi mancano" spiegò, abbassando la testa imbarazzata.

Lauren le sorrise, trovandola adorabile quando si imbarazzava. Portò due mani sotto il mento per alzarlo e farsi guardare "Possiamo invitarli a casa mia sabato"

"Davvero?"

"Certo! Devo ammettere che mancano anche a me, però non dirlo, altrimenti me lo rinfacceranno per sempre" le fece l'occhiolino, indicando poi l'orologio con la testa, per farle capire di sbrigarsi, mancavano pochi mesi alla fine della scuola, voleva assicurarsi di passare l'anno e andarsene finalmente da quella tortura.

Dal momento che non c'era più nessuno nei corridoi, la corvina si permise di allungare la mano e afferrare quella della più piccola, intrecciando le dita fino davanti la porta dell'aula, riservandole solo un sorriso che Camila ricambiò, prima di entrare.

Le ore passarono in fretta, per fortuna, e ora si ritrovarono tutti e sei seduti a mensa, mentre consumavano il loro pranzo.

"Quindi venite? Perché altrimenti vi vengo a prendere io" li minacciò Normani, ma Lauren alzò subito una mano, dando conferma.

"Ci divertiremo" batté le mani entusiasta la polinesiana, catturando l'attenzione di tutti.

"Dobbiamo sempre farci riconoscere vedo" mormorò a denti stretti Ally, piegando la testa imbarazzata.

Dinah si limitò a spingerla amichevolmente, ma quando vide l'occhiata assassina che le rivolse la sua amica, la smise e si dedicò a finire il pranzo.

Continuarono a parlare di argomenti random, fino a quando dovettero ritornare in classe per le ultime due ore, salutandosi e promettendo di vedersi la sera stessa alla festa.

"Ti va bene se passo a casa tua più tardi e poi andiamo insieme alla festa?" Chiese a bassa voce la corvina, avvicinandosi all'orecchio della sua ragazza per non disturbare la lezione.

"Va bene, ma dobbiamo prepararci e non fare altro" L'avvertí, trattenendo comunque un piccolo sorriso quando la vide fare una smorfia contrariata.

"Ma io pensavo che sarebbe stato meglio fare altro e poi prepararci" protestò, facendo una faccia da cucciolo.

"Magari per una sera potremmo anche non fare altro, non trovi?" Ribatté la cubana, voltandosi poi davanti a lei per prendere appunti, non prima di affermare "Calma i tuoi spiriti bollenti"

"A quello ci devi pensare tu" ammiccó ancora, beccandosi una gomitata nel fianco, "Sta zitta e fammi prendere appunti visto che tu sei troppo impegnata a fare la pervertita"

"Agli ordini capo" scherzò, ammutolendosi giusto in tempo, prima di farsi beccare dal professore, che si era voltato nella loro direzione.

Sarebbe stata una bella serata, se solo le cose non si sarebbero complicate.

Capitolo di passaggio, dal prossimo le cose si faranno molto più serie.
Fatemi sapere cosa ne pensate.
Alla prossima, un bacio🌹

My Honey (Camren)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora