Dopo diversi convenevoli, professori che lodavano il lavoro di Conte, strette di mano e discorsi di ringraziamento il Presidente iniziò davvero a far lezione di Diritto Penale con tanto di appunti “So che il professor Gelli vi ha messo in lista il libro che ho scritto io” disse mentre sistemava alcuni fogli usciti dal raccoglitore poi guardò verso il docente citato precedentemente “La cattiveria dei professori è senza limiti” disse sorridendo e scatenando l’ ilarità generale.Irene fece piuttosto fatica a seguire la spiegazione di Conte non perché non spiegasse bene, ma perché distratta dal fatto che lui fosse lì, nell’aula della sua università con un pennarello in mano a parlare del principio di irretroattività della legge penale, molti dei suoi colleghi tra un appunto e l’altro facevano storie di Instagram, inviavano foto e video agli amici, ma Irene abbondò completamente il telefono rapita dal modo che Conte aveva di spiegare: limpido, diretto, con terminologia precisa, ma non ostica.
Guardando Martina impegnata a fare un book fotografico del Presidente si rese conto che si stava perdendo una delle lezioni più interessante a cui avessero mai avuto l’ occasione di assistere.
Ad un tratto, dopo aver scritto un paio di cose alla lavagna, Conte si girò verso l’ aula gremita e incontrò lo sguardo ammirato di Irene, sorrise, o almeno così parve a Irene.
Dopo averla trovata in mezzo alla marea di studenti gli occhi di Conte iniziarono a cercarla più spesso, quando i loro sguardi si incontravano Irene arrossiva e fissava i suoi appunti disordinati, o faceva finta di cercare qualcosa nel suo astuccio.La lezione trascorse troppo veloce per i gusti di Irene, le sarebbe piaciuto rimanere ancora lì. Il Presidente posò il pennarello, strinse le mani dei docenti e dedicò un paio di parole di incoraggiamento all’aula gremita di futuri laureati in Legge, poi uscì accompagnato da un paio di guardie del corpo pronto a scortarlo attraverso la ragnatela di folla che lo attendeva fuori.
I suoi colleghi si precipitarono verso l’ uscita coi cellulari, come se durante la lezione non lo avessero inquadrato abbastanza, Irene rimase al suo posto riponendo con calma le sue cose, chiuse il voluminoso tomo di Diritto Penale e quando lesse, per l’ ennesima volta, il nome di Conte, sorrise.
Uscì dall’aula solo quando il rumore della folla si acquietò: Conte era uscito definitamente dall’Università.
Giunta fuori dal’ edificio prese il cellulare e trovò un messaggio arrivatole una manciata di secondi prima<<Mi devo congratulare: è stata la studentessa più diligente di tutto il corso>> Irene sorrise.
Avrebbe voluto rispondere che non aveva fatto video perché ascoltarlo parlare di Diritto in modo così elegante e appassionato l’ aveva lasciata senza fiato, avrebbe voluto congratularsi con lui perché era davvero un docente bravissimo, ma si limitò per non apparire un’ adulatrice.
<<Non sapevo che lei sarebbe venuto oggi, mi sarei preparata meglio>>
scrisse semplicemente, la risposta si fece attendere per pochi secondi
<<Ha tutto il semestre per prepararsi a dovere e fare una bellissima figura col professor Gelli>>
Irene sorrise, Conte non doveva esser stato un docente molto facile da affrontare, ma anche Gelli era un osso duro
<<Spero di essere all’ altezza>>
<<Se non lo è lei non vedo chi altri possa esserlo, signorina>>
<<Mi chiami Irene>>
<<Giuseppe>>
Irene sorrise per quella improvvisa confidenza e tornò a casa col cuore gonfio di felicità.

STAI LEGGENDO
Mr President in love || Giuseppe Conte
Fanfiction{COMPLETA} Irene, laureanda in Giurisprudenza, conduce una vita come quella di tutte le giovani donne della sua età finché, nella bella Roma, non incontra qualcuno che cambia per sempre la sua vita. ~ Questa ff non vuole in alcun modo offendere o...