Notti infedeli

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Londra era una città bellissima, certo non era come Roma, la città eterna che aveva rapito il cuore di Irene, ma anche Londra ai suoi occhi curiosi appariva stupenda.
Era già passato un mese, il suo tirocinio andava molto bene, era soddisfatta delle esperienze che stava facendo, i colleghi erano gentili, il lavoro gratificante e stava imparando molte cose.
Nessuno di loro era mai venuto a conoscenza delle foto che la ritraevano con il Presidente del Consiglio del suo Paese natio, per loro era semplicemente Irene, arrivata a Londra con le sue capacità, con i suoi voti, col suo talento.

Ogni tanto la nostalgia di Roma si faceva sentire, soprattutto quella per la sua amica Clarissa che, all'ultimo anno di medicina, non poteva certo permettersi di passare dei mesi all'estero con tutti gli esami che doveva preparare, la tesi da scrivere.
Si sentivano spesso durante il giorno con alcuni messaggi e la sera all'ora di cena facevano sempre una videochiamata che arrivava a durare anche un paio di ore.
Era un po' come averla lì.

Mattia era molto premuroso, abile cuoco si cimentata sempre nella preparazione di manicaretti squisiti dato che rincasava prima di Irene.
Era piacevole stare in sua compagnia, spesso guardavano un film prima di andare a dormire, chiacchieravano della loro giornata, non era inusuale che ogni tanto i loro superiori mettessero a dura prova i loro nervi, così subivano in silenzio e a casa si sfogavano parlandone male.

Quella sera Irene era rincasata qualche minuto in anticipo credendo di poter cucinare lei per una volta, ma Mattia era già intorno ai fornelli intento a cucinare gli spaghetti, lei sorrise appoggiata allo stipite della porta "Anche stasera non posso aiutarti?"
Lui le fece l'occhiolino "Vai pure a chiamare Clarissa, tra poco è pronto, almeno ceniamo insieme"
Era incredibile quanto quel ragazzo fosse gentile, pensò Irene aprendo il pc sul tavolo già apparecchiato.

"Ehi bella londinese!" esclamò dall'altra parte dello schermo "Hai la faccia stravolta" disse in modo più serio
"Beh anche la tua non scherza, futuro medico" le rispose strizzando l'occhio
"Allora..." iniziò Clarissa "Come va?"
"Bene, sono solo stanca"
"Sicura?"
Irene aggrottò le sopracciglia "Perché non dovrei esserlo?"
"Non hai aperto i social stamani? O un giornale online?"
"Ho letto un quotidiano andando a lavoro"
"Non un giornale serio, intendo uno di gossip"
Irene sbuffò, non era amante degli indovinelli "Clari non ho avuto tempo, cosa avrei dovuto leggere?"
Clarissa sospirò "Ci sono degli articoli che parlano di..."
"Di?" la esortò Irene temendo già il proseguimento del racconto
"Olivia e Giuseppe, pare che siano tornati insieme. Ora... Io ne dubito" si affrettò a dire l'amica "Da ciò che so i loro figli vanno a scuola insieme, potrebbero essersi visti per mille ragioni, no?"
Irene annuì, pensierosa, lo sguardo rivolto ai tasti del computer
"E poi" si affrettò a proseguire Clarissa "I giornalisti sono così... Vedono un uomo e una donna che parlano e ci scrivono sopra un romanzo Harmony"
Irene annuì "Certo, hai ragione" sospirò ma poi cercò di darsi un tono più formale e deciso "Ad ogni modo non stiamo più insieme, quindi può andare a letto con tutta Roma se lo ritiene opportuno"

Voleva dare l'impressione di non provare emozioni in merito all'informazione ricevuta, ma era evidente che l'ultima frase faceva trasparire tutto il contrario.

"Non mi dimenticherò mai di te" le aveva detto.

Cambiarono argomento, parlare di Giuseppe non era la cosa migliore da fare e così iniziarono a parlare di qualsiasi cosa venisse loro in mente.
Clarissa che guardava gli spaghetti cucinati da Mattia con l'acquolina mentre lei mangiava del cibo precotto trovato in fondo al freezer.



Olivia era una donna bellissima, capelli biondi, viso sottile, occhi profondi, corpo tonico e slanciato. Si vedeva subito che era una donna di classe, appartenente alla Roma bene. L'impero lasciato da un padre imprenditore e la bellezza e la grazia lasciate da una madre attrice.
Era tutto ciò che ogni uomo avrebbe voluto a fianco.
Eppure Giuseppe, trovandosela addormentata al suo fianco, nuda, ancora attaccata al suo corpo, non provava quelle emozioni.

Mr President in love || Giuseppe ConteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora