Irene appoggiò la testa sul petto di Giuseppe per la durata del breve tragitto, si ritrovarono di fronta a Palazzo Chigi in pochi minuti "Giusto, mi sono dimenticato di dire all'autista di riportarti a casa" disse Giuseppe accarezzandole il viso "Posso fartici portare ora a meno che tu non voglia restare", Irene si tirò su dalla perfetta posizione che la sua testa aveva trovato nell'incavo del collo di Giuseppe, avvolta dal suo abbraccio "Mi piacerebbe vedere Palazzo Chigi di notte, chissà quali sorprese può riservare" rispose facendo l'occhiolino a Giuseppe.
Scesero dall'auto e Irene rimase per qualche secondo a fissare l'imponente palazzo di fronte a lei e il meraviglioso uomo che ce la stava portando.Salirono fino al terzo piano dove si trovava l'appartamento presidenziale e Irene continuò a guardarsi intorno come una bambina in un negozio di giocattoli.
Era un palazzo bellissimo ricco di decorazioni dorate e tutto sembrava portarla di qualche secolo indietro, alle corti dei principi europei, Giuseppe sorrideva nel vederla così estasiata, cercando di indovinare quali pensieri le stessero attraversando la mente in quel momento.
Lui si appoggiò allo stipite di una porta mentre Irene ammirava il soffitto decorato, con gli occhi pieni di quei meravigliosi affreschi Irene era ancora più bella.Si girò verso Giuseppe e lo raggiunse "Mi stavi guardando?" lui annuì dandole un piccolo bacio "Rendi tutto straordinario" le disse semplicemente, e non era una frase d'effetto, usata per fare colpo, letta su qualche libro adolescenziale: lui lo credeva davvero. Vedere Irene così ammaliata da dettagli che agli occhi di Giuseppe erano irrilevanti rendeva davvero straordinarie quelle stanze, quella gabbia dorata in cui viveva.
"Vieni con me" le disse lui prendendolole la mano e dirigendosi verso le ultime stanze, quelle private del Presidente a cui poche persone avevano accesso.
C'era uno studio, un salottino per dei ricevimenti, stanze che Irene avrebbe approfondito più tardi dato che sapeva per certo che Giuseppe sarebbe andato oltre, e in effetti fu così.Arrivarono alla camera da letto: una stanza che niente aveva da invidiare a quelle viste in precedenze, con un enorme letto all' apparenza comodissimo e una finestra enorme accuratamente chiusa da un tendaggio molto spesso.
"Come siamo diretti Presidente" disse Irene mettendo le braccia attorno al collo dell'uomo davanti a lei "Fa sempre così con le ragazze che incontra?" domandò posando qualche bacio sul suo collo, Giuseppe la strinse più forte a sé cingendole i fianchi "Cosa intendi?" domandò lui accarezzandole il viso con una mano mentre l'altra ancora la stringeva in vita "Intendi se a tutte le donne regalo splendidi abiti rossi? E se minaccio i loro ex?" Irene si lasciò scappare una risatina "La risposta è no: sei la prima con cui oso tanto" le sussurrò prima di baciarla intensamente senza smettere di stringerla a sé.
Mentre le loro lingue danzavano all'unisono e Irene stringeva la camicia di Giuseppe, lui era già passato ad abbassare la zip del costoso vestito, Irene tremò quando sentì la sua schiena totalmente scoperta e le mani di Giuseppe che la esploravano.
Si staccarano dal bacio per riprendere fiato, i respiri affanosi per il piacere, lui le sfiorò le labbra "Così" disse sorridendo "Così va baciata una ragazza come te" disse abbassando le spalline dell'abito subito dopo. L'abito scivolò a terra sinuosamente lungo il corpo di Irene, lui sorrise mordendosi le labbra, ma prima di poter dire altro Irene si avvicinò a lui, lasciando l'abito a terra "Lei è ancora troppo vestito, Presidente" e detto ciò lo spogliò della giacca e iniziò ad armeggiare coi bottoni della camicia. Vedere Irene chinata suo suo corpo intenta a slacciare i bottoni della sua camicia era una scena decisamente troppo erotica perché Giuseppe potesse restare calmo.Quando la camicia fu slacciata del tutto Giuseppe se la tolse e sollevò immediatamente Irene da terra baciandola nuovamente con un' urgenza sempre più forte. La adagiò sul letto, ma nonostante il momento di estasi lo fece con dolcezza e cura riprendendo a baciarle il collo scendendo più giù, quando fu dinnanzi al reggiseno Irene fece per levarselo ma lui con un gesto piuttosto rapido risolse il problema di quell' ostacolo e lo lanciò in una parte indefinita della stanza.
Iniziò a baciarle i seni, a stuzzicarli, a moderli lievemente e Irene a simili attenzioni rispondeva reclinando la testa indietro e lasciandosi sfuggire qualche gemito, tentava in ogni modo di trattenersi consapevole che le guardie del corpo di Giuseppe non erano lontanissime da quella stanza, ma le risultava davvero difficile.Giuseppe scese ancora di più lasciandole languidi baci sull'addome, quando giunse all'altezza della sua vita le sfilò lentamente le mutandine sorridendo e le sue fossette fecero capolino ai lati della sua bocca.
Una volta sfilate decise di farla impazzire e iniziò ad accarezzare con la lingua la sua intimità, lei si morse il labbro inferiore con forza per evitare di far rumore mentre Giuseppe la sottoponeva a quella dolce tortura.Qualche attimo dopo si tirò su con aria soddisfatta e Irene mugugnò qualche protesta in segno di disapprovazione, lui in tutta risposta si stese su di lei, tenendosi saldo con i gomiti sul letto, per evitare di farle male. Giuseppe si avventò sul collo di Irene prima di entrare definitivamente in lei, e anche lui si lasciò scappare qualche gemito gutturale a causa di quel contatto tanto bramato. Appoggiò la fronte su quella della ragazza e affondò in lei con spinte inizialmente lente e poi più veloci, le unghie di Irene che lo riempivano di graffi sulla schiena e le sue labbra arrossate a causa dei morsi leggermente dischiuse.
Dopo diversi minuti passati tra morsi, spinte e baci Irene sentì i suoi muscoli contrarsi e raggiunse l'orgasmo qualche attimo prima di Giuseppe abbandonando la testa sul cuscino, lui la seguì stendendosi accanto a lei, stringendola.
Rimasero abbracciati qualche minuto, lui le accarezzava il corpo nudo con le dita disegnando linee immaginarie su di lei, Irene sorrideva nel vederlo tanto concentrato.
A malincuore Irene si alzò "Vado a farmi una doccia" annunciò stiracchiandosi, Giuseppe le porse una delle sue magliette e attese il suo ritorno ancora disteso sul letto, con una calma e una pace che da diverso tempo non solcavano più il suo viso.Ce l'ho messa tutta per scrivere qualcosa di decente, ma le scene erotiche non sono il mio forte 😅
Spero ad ogni modo ne sia uscito un capitolo carino, enjoy.
STAI LEGGENDO
Mr President in love || Giuseppe Conte
Fanfiction{COMPLETA} Irene, laureanda in Giurisprudenza, conduce una vita come quella di tutte le giovani donne della sua età finché, nella bella Roma, non incontra qualcuno che cambia per sempre la sua vita. ~ Questa ff non vuole in alcun modo offendere o...