Implorami

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"Mio dio!" esclamò Clarissa scoppiando nuovamente in una fragorosa risata, l'ennesima, Irene alzò gli occhi al cielo attendendo che la sua amica la smettesse, ma la sua risata sembrava irrefrenabile.
"Vuoi dire che lui ti spoglia..." disse Clarissa con le lacrime agli occhi per le troppe risate "Ti bacia, ti seduce e poi ti lascia lì?"
"Già" ammise Irene e Clarissa scoppiò di nuovo a ridere, Irene alzò un sopracciglio con aria scocciata, un modo di fare che aveva visto usare spesso a Giuseppe.
"Hai finito?"
"Scusa ma mi fa troppo ridere" ammise Clarissa passandosi le dita sotto gli occhi per asciugare la pelle dalle lacrime
"Lieta di essere la causa di tanto divertimento" le disse Irene scuotendo la testa e continuando a guardarla male
"Scusa ma, non posso non immaginare la tua faccia contrariata"
"Contrariata? Furiosa!!"
"Ma poi" domandò Clarissa dopo essersi ricomposta "Di che punizione parla?"
"Ma che ne so, non me lo ha detto"
Clarissa le rivolse un sorriso malizioso "Beh è un uomo che ama esercitare il suo potere questo è certo, e non ne sei sedotta?"
Irene sbuffò "Può sedurmi quanto vuole ma sarebbe bello se poi non mi liquidasse"
Clarrisa si lasciò andare ad un'altra piccola risata beccandosi l'ennesimo rimprovero da Irene che la accusava di non essere solidale con lei.
"Stasera andrai da lui?" domandò Clarissa alludendo al messaggio che aveva mandato Giuseppe a Irene poco prima
"Sì, sperando che almeno stasera non dormiremo, quel letto è sprecato se usato solo per dormirci!"
Clarissa rise di nuovo "In bocca al lupo, sorella!", in tutta risposta si beccò un' occhiataccia molto eloquente.

Arrivò a Palazzo Chigi, ma non si recò al terzo piano consapevole che probabilmente i suoi collaboratori lo avevano trattenuto nello studio più del dovuto. Come immaginava lui era lì, chino su alcune pratiche mentre un uomo alto, dalle spalle larghe, avvolto in un abito elegante parlava fittamente con lui.

Si pentì di non aver bussato quando si rese conto che quell'uomo era Rocco Casalino, il braccio destro di Conte.
Bussò sulla porta ormai aperta, giusto per annunciarsi e non fare totalmente la figura della maleducata, i due uomini la guardarono "Volevo solo avvisarti che ero qui" disse Irene sentendosi scrutata dagli occhi di Casalino "Arrivo subito" rispose Giuseppe sistemandosi la cravatta, un gesto che compiva spesso anche quando la cravatta era perfettamente allacciata.

Dopo qualche minuto i due uomini uscirono dalla stanza, Casalino che ancora la scrutava come se avesse dinnanzi un bizzarro animale mai visto
"Piacere" disse l'uomo porgendole la mano e accennando un sorriso che la fece rilassare "Rocco Casalino"
"Piacer Ir-"
"So chi sei, a causa tua ho perso dieci anni di vita" rispose prontamente lui, quel sorriso non la metteva più così a suo agio.
Giuseppe alzò gli occhi al cielo "Si riferisce alla serata di gala di dicembre, ti ho invitata ma nessun mio collaboratore sapeva niente"
"Già" intervenne Casalino "Però hai conquistato la stampa, complimenti" le disse prima di congedarsi dalla coppia.

Irene poggiò le braccia sulle spalle di Giuseppe, lui istintivamente portò le mani sui fianchi della ragazza "Andiamo?"  lui annuì e le prese la mano.

Giunti in camera Irene si tolse la felpa senza nemmeno guardarlo, aveva rinunciato al corteggiamento, preferiva mettersi a guardare un film piuttosto che finire come le sere precedenti: insoddisfatta e arrabbiata.
Dopo essersi tolta la felpa la appoggiò con cura nella borsa in cui si era portata il cambio per la notte, mentre stava per recarsi in bagno, il braccio di Giuseppe le bloccò il passaggio, lei lo guardò con aria interrogativa.
"Posso andare in bagno, prof?" domandò con un sorriso ironico stampato in viso, ma lui continuava a fissarla, con quello sguardo capace di mandare in estasi chiunque.

La attirò a sé, ma Irene gli poggiò le mani sul petto "Non ci pensare neanche, non starò al tuo gioco stavolta, vado a lavarmi il viso e poi ci guardiamo un film" lui le sorrise, un sorriso che nascondeva tutto il desiderio represso in quei giorni, senza dirle niente le scostò le mani dal petto e la baciò con una sorta di prepotenza che a Irene non dispiacque affatto.

Mr President in love || Giuseppe ConteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora