6.First Kiss

880 24 0
                                    

"Ha bisogno di qualcosa,signorina?"la voce di Connor mi distoglie dai miei pensieri e io scuoto la testa.

"Esco"dico e lui mi guarda sorpreso.
"Non vuole fare colazione?Sono le 5 di mattina"
"Lo so,e no stai tranquillo"e senza aggiungere altro esco di casa.

Non ho voglia di vederlo,per niente.
Non ci riesco,ieri sera mi ha veramente spaventato e ho avuto paura che mi picchiasse.

Sento il telefono vibrare e confusa lo afferro in mano.

Che ci fai sveglia a quest'ora?

Riconosco subito dalla foto profilo il ragazzo dell'altra volta e mi guardo attorno.
Appena lo noto dall'altra parte della strada un piccolo sorriso spunta sul mio viso mentre vado verso di lui.

"Ehi"dico una volta vicino.
"Ciao anche a te,allora...hai qualcosa da fare?"mi chiede e io scuoto la testa.

"Volevo solo...uscire"ammetto e lui annuisce.
"Non ti dispiace se ti tengo compagnia vero?"scuoto la testa e insieme ci incamminiamo verso una meta sconosciuta.

"Tu invece?"gli chiedo.
"Inizio a lavorare tra mezz'ora"dice e io annuisco.

"Raccontami qualcosa di te,come mai ti sei trasferita di nuovo qui?"mi rattristo a questa domanda e mi schiarisco la gola.

"Fa niente...cambiamo argomento,quanti anni hai?"mi chiede.
"17,tu?"

"19"dice e sento il suo sguardo addosso.
"Senti...domani sera esco con un mio gruppo di amici,se ti va di venire con me?mi farebbe piacere"

"Davvero?Cioè...guardarmi"
"Ti sto guardando e sei bellissima"perdo un battito a queste parole.

Alzo lo sguardo verso di lui fermandomi e lui mi guarda attentamente.
"Beh...grazie..."dico e lui alza leggermente le spalle.

"Non devi ringraziarmi è così,e penso tu lo sappia già...te lo avranno già detto"scuoto la testa e lui mi guarda sorpreso.

"Come mai?Scusa volevo dire,sei davvero bellissima"
"Non sono mai stata con nessuno"ammetto e lui sembra ancora più sorpreso.

Si passa la lingua sulle labbra secche e io abbasso lo sguardo verso di esse per poi alzare gli occhi sui suoi.

"Non...non voglio farti fare qualcosa che non vuoi se ti sembro troppo spavaldo puoi dirmelo davvero"

"Tranquillo,non me la prendo per un bellissima"sorrido leggermente e ridacchia mordendosi il labbro inferiore.

Torniamo ad incamminarci e subito un silenzio cala,non imbarazzante ma calmo.

"Tu invece?Che mi racconti di te?"dico sorpedendomi di me stessa.
"Non c'è molto da dire,mi chiamo Brendon Woodson,lavoro in un negozio per guadagnarmi da vivere e niente,mi piace dipingere"dice infine .

"Davvero?"
"Si,sai cosa?"guarda l'orologio per poi sospirare.
"Adesso non posso portarti da me,ma se ci vedessimo alle 17?Ti andrebbe?"

"A casa tua?"
"È solo per farti vedere alcuni schizzi...se non vuoi entrare posso-"
"Va bene"sorride alle mie parole e annuisce.

-----

"Entra pure"apre la porta dell'appartamento ed io faccio come dice.
Mi guardo attorno ed è veramente grazioso.

"Scusa se c'è un po' di disordine ma non ho molto tempo"dice e io scuoto la testa.
"No mi piace"dico e subito dopo sento la sua mano afferrare  dolcemente la mia mentre mi porta verso una stanza.

Sussulto per il gesto per poi seguire la sua chioma mora.
Una volta dentro noto subito un grilletto messo in mezzo alla stanza,la quale è ripiena di giornali a terra.

Tanti quadri sono messi contro il muro,altri più piccoli sono messi sulla scrivania.
Ma sono tutti stupendi.

Mi avvicino a quello ancora sulla tela e noto il ritratto di una donna,ancora non è ancora finito,ma degli occhi azzurri,che lui ha rappresentato mi fanno spalancare gli occhi.

"I tuoi occhi mi osno rimasti impressi ieri"dice e io porto le braccia incrociate sotto al seno.
"Sei...sei bravissimo Brendon,davvero"

"Ti andrebbe di farmi da musa?"mi chiede.
"Intendi stare ferma mentre tu mi fai un ritratto?"annuisce e io mi mordo il labbro inferiore per poi tornare a guardare il disegno.

"Va bene"sorride e va a prendere uno sgabello,mettendolo davanti al grilletto.

"Siediti qui"faccio come dice e lui si avvicina a me,spostandomi i capelli leggermente davanti.
"Perfetta..."sussurra .

Prende le tempere e subito dopo si mette alla sua postazione iniziando a a dipingere sulla tela.

----

"Sembra così vero..."faccio per toccarlo ma la sua voce mi ferma.
"Non è ancora asciutto"annuisco.

"Mi...piacerebbe imparare"dico e lui sorride.
"Si è fatto tardi,vuoi ancora rimanere?Potrei insegnati qualcosa"dice e la voglia di non vedere mio padre mi fa accettare.

Toglie il dipinto mettendolo appeso al muro e mette un'altra tela al suo posto.
"Cosa vuoi disegnare?Qualcosa che ti piace?"il mio sguardo cade sulla finestra che mostra la vista fuori,con il tramonto.

"Il tramonto"dico e lui annuisce.
"Inizia a fare uno schizzo con la matita,disegna gli edifici,riporta il paesaggio fuori nella tela.."dice e io mi mordo il labbro infiore iniziando con il tracciare una linea che segnerebbe la fine del pavimento.

"Aspetta..."si avvicina a me avvolgendo la mia mano con la sua.
"Per fare la stanza...fai cosi"sussurra e il suo fiato sul mio collo accende una strana sensazione in me.

"Mi stai ascoltando?"mi chiede e io giro lentamente la testa verso di lui.
Il suo sguardo cade sulle mie labbra e inevitabilmente lo faccio pure io.

Lascia stare la mia mano portandola sulla mia guancia.
"Io non ho mai..."dico a tento ma a lui non sembra interessare .

Si avvicina ancora posando dolcemente le labbra sulle mie e sospiro per la piacevole sensazione.

Muovo lentamente le labbra mentre mi reggo alle sue spalle.
Dopo qualche istante si allontana leggermente posando la sua fronte sulla mia.

"Torniamo a disegnare?"mi chiede e io abbasso lo sguardo verso le sue labbra annuendo.

HAPPINESS -Essere O Non Essere?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora