23.Non è bastato

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"Signorina,c'è il signor James che la aspetta in salotto"sospiro e mi metto seduta.

È passata ormai una settimana da quando mi sto isolando dagli altri e la persona che mi ha cercato di più tra tutti è stato James,mi ha chiamato ogni giorno,continuamente messaggi a non finire e so che così lo sto ferendo ma non voglio che gli accada qualcosa.

Mi alzo controvoglia e velocemente vado in salotto.
Prima di entrare mi fermo sulla soglia a osservarlo.

Picchietta il piede velocemente dal nervoso mentre ogni tanto si passa la lingua tra le labbra.

"Ti serve qualcosa?"entro in salotto e lui alza velocemente lo sguardo verso di me.
"Rachel,Dio mio..."si alza e subito mi viene in contro.

"Perché non mi hai risposto?Ti ho chiamato almeno una centinaia di volte"
"Non avevo niente da dirti"dico fredda e lui mi guarda colpito dalle mie parole.

"Che succede?"mi chiede e io sospiro.
"Se hai finito puoi andartene?"dico e cazzo,sento il mio cuore frantumarsi nel dirgli queste parole.

"Cosa?Rachel ma-"
"Se abbiamo fatto sesso non vuol dire che stiamo insieme okay?È stato divertente,ora è finito tutto"dico e lui scuote la testa.

"Questi giochetti con me non funzionano,sai benissimo che non era solo sesso,Rachel non isolarti,non ora che hai delle persone che ti vogliono bene"dice e posa una mano sulla mia guancia.

Mi scosto rudemente e abbasso lo sguardo.
"Fa male la verità eh?Perché è così James,è stato solo sesso"dico e lui mi guarda amareggiato.

"Non farti del male da sola"dice e senza aggiungere altro se ne va.
Una lacrima riga il mio volto e mi stringo tra le braccia.

"Fanculo,non ho bisogno di te..."sussurro.
Mi asciugo velocemente le lacrime che sembrano non volersi fermare e cazzo no,non voglio lasciarlo andare.

Senza rendermene conto mi ritrovo a correre verso la porta d'ingresso e appena apro la porta,la sua auto mi sfreccia davanti.

Cado sulle ginocchia scoppiando a piangere e mi lascio andare in un pianto disperato.

L'ho perso.

"Rachel ma che fai qui fuori?"alzo gli occhi pieni di lacrime su mio padre e io mi stringo in me stessa.

"Voglio andarmene..."sussurro e lui mi guarda sorpreso.
"Rachel ma cosa stai dicendo?"

"I-io...voglio andarmene,tornare a Londra"ripeto sicura.
"Intanto prova a calmarti,non sei in te okay?"dice preoccupato e io scuoto la testa.

"Rispetta la mia scelta per favore"mi alzo tremolante in piedi.
"È successo qualcosa con James?Ho visto la sua auto"

"No,lui non centra,ma io non voglio più stare qui,non sono felice"
"Non lo eri nemmeno lì"ribatte e io scuoto la testa.

"Qui sto male okay?Odio la mia vita e sento che potrei impazzire a stare solo un attimo in più"
"Supererai tutto questo,ti farò seguire da uno psicologo se vuoi"si avvicina agitato.

"No!Non sono pazza!Voglio solo stare da sola!"
"Va bene niente psicologo ma per favore non farti del male"le sue parole mi fanno immobilizzare e alzo lo sguardo verso di lui.

"H-Hai paura che mi uccida?"abbassa lo sguardo annuendo e io tremo leggermente.
"I-il suicidio non mi è mai passato per la testa..."ammetto e lui scuote la testa.

"E non devi farlo,Rachel fidati di me quando ti dico che andrà tutto bene okay?Qualsiasi cosa sia successa,si può risolvere"posa una mano sulla mia spalla e io scuoto la testa.

"Le persone a cui voglio bene finiscono sempre per farsi del male,non voglio che accada anche a...lascia atare"

"A James?Ci tieni così tanto a lui?"mi chiede e sembra quasi disperato.
"Vorrei tenerci di meno,io...non so cosa sia,ma è forte.."sussurro e lui annuisce  stento.

"Va bene,non impedirò la vostra relazione..."
"Non ci sarà niente,non voglio gli accada niente"
"Rachel,quello che è successo a tua madre non è colpa tua,le sei stata vicino ma a lei questo non è bastato..."dice.

"Non hai avuto una vita per aiutare lei,ora tocca a te,pensa a te stessa per una volta,sii egoista e prenditi ciò che vuoi"dice e io abbasso la testa.

"Anche se fosse,ho appena rovinato tutto...gli ho detto delle cose orribili in faccia e non penso vorrà mai tornare da me"dico asciugandomi le lacrime.

"Le pensavi veramente?"
"Dio no"mi accarezza la guancia e annuisce.

"Oggi...ho una cena con dei colleghi,invitalo a casa okay?"dice e io alzo lo sguardo sorpresa.
"D-davvero?"annuisce sorridendomi dolcemente.

HAPPINESS -Essere O Non Essere?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora