31.NightClub

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"Non puoi vivere di cibo surgelato"mi deride e io lo guardo storto.
"Si che posso e lo sto facendo"dico mordnedomi il sofficino.

Scuote la testa divertito e mi stringe a se.
"Ieri tuo padre è passato a casa nostra,per vedere se c'eri,era distrutto Rachel"dice e io abbasso lo sguardo.

"Ha fatto lui la cazzata non io"dico fredda.
"Ma è passato un mese,scrivigli almeno"sospiro annuendo.

"Lo farò più tardi"
"Rachel"mi ammonisce e io sbuffo prendendo il telefono.

Vado sul suo contatto e Dylan si posiziona dietro di me per controllare .

'Sto bene'

Scrivo per poi inviare.
"Sei di molte parole...ma visto che non volevi scrivergli penso vada bene"dice e io alzo gli occhi al cielo.

"Ti accompagno al lavoro sta notte?"mi chiede e io fingo sorriso scuotendo la testa.
"No,ci vado da sola tranquillo..."dico e lui annuisce.

"Ricordarmi che lavoro fai?"mi chiede e io scuoto la testa.
"Non te l'ho mai detto"dico e lui sbuffa.

"Perché no?Non è che fai la prostituta?"mi chiede e io scoppio a ridere.
"Ti sembro uno prostituta,ma che ti salta in testa"dico scuotendo la testa divertita.

"E allora cosa fai?"mi chiede.
"La cameriera,più o meno"dico e lui mi guarda sorpreso.

"Beh è un buon lavoro per ora..."

Se...cameriera in un nightclub,l'unico posto in cui avrebbero accettato una 17enne in fuga dal proprio padre.

Non è male lavorare lì,tranne per il fatto che giro praticamente nuda e sono circondata da donne nude.

E questo mi mette parecchio disagio.
"Tra quanto inizi?"apro la bocca per parlare ma vengo interrotta da un messaggio arrivato al mio telefono.

Lo apro,andando sulla chat con mio padre e noto subito che ha scritto un papiro.

Rachel mi dispiace,per favore torna a casa,mi manchi e ho paura che ti possa accadere qualcosa.
Tra me e James non c'è niente adesso,abbiamo litigato e nemmeno ci parliamo più,ti posso promettere che non lo vedrai,ma torna per favore.

Da una parte resto abbastanza dispiaciuta dal fatto che lui e James hanno chiuso del tutto,tra loro c'era una amicizia da anni,ma lo ripeto,James poteva benissimo stare con mio padre senza provarci con me,è questo che mi ha ferito.

Rimetto il telefono sul tavolo e tengo lo sguardo chino.
"Che cos'è successo?"mi chiede e io scuoto la testa.

"Niente mi ha scritto come sempre"dico e lui annuisce.

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Mi stringo nel cappotto mentre entro a testa china nel locale.
"Rachel bevenuta"Jenna,la proprietaria del locale mi passa davanti e io le sorrido debolmente.

"Ti andrebbe di sostituire Elisabeth al cubo oggi?Non c'è e guadagneresti molto di più all'ora"dice  e io la guardo sorpresa.

"Ma non saprei cosa fare"dico e lei scuote la testa.
"Basta che balli e poi nessuno ti toccherà"

"Io...preferirei di no,Jenna se non ti dispiace"dico imbarazzata.
Non posso farlo,va contro di me.

"Va bene,tranquilla,chiederò ad Alyssa"annuisco e lei subito si allontana.
Sospiro e vado verso i camerini e dopo tolgo il cappotto scoprendo il mio corpo vestito con delle lingerie.

Lancio un occhaita attorno a me e noto alcune delle ragazze iniziare a spogliarsi completamente.

Distolgo lo sguardo a disagio mentre guardo il mio corpo.
Non è minimamente comparabile al loro.

"Sei una bomba sexy,non abbaterti"dice Melissa sorridendomi.
"Il mio fisico non è minimamente comparabile al loro"dico e lei ride.

"Ma tu sei vera,la c'è più plastica che pelle"dice e un sorriso spunta sul mio viso.
"E poi hai un fisico stupendo"dice e io alzo leggermente le spalle.

"Non hai ne cellulite né smagliature,un culo da paura è una terza"dice.

Possiamo non parlare del mio corpo?Mi imbarazza.

"Perché hai scelto questo lavoro se non ami il tuo corpo?"mi chiede portando la chioma mora all'indietro.

"Ho bisogno di soldi,sono...scappata di casa se si può dire così"dico e lei mi guarda sorpesa.
"Quanti anni hai?"mi chiede.

"17"si morde il labbro inferiore.
"Sei piccolina ancora,come mai te ne sei andata?Se posso sapere"mi chiede.

"Non...non mi va di parlarne"dico sinceramente e lei annuisce.
"Andiamo dai"mi lascia una pacca sul sedere e sussulto leggermente mentre lei mi supera uscendo dagli spogliatoi.

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Riporto il vassoio con i piatti sporchi al bancone e guardo Melissa che va a servire il prossimo tavolo con sicurezza.

Vorrei averla io tutta quella autostima.
Non ho mai amato me stessa,mi sono sempre considerata brutta e l'ho sempre usata come scusa per nascondermi dagli altri.

Scuoto il vassoio e lo riempio di nuovo di Alcool pronta per recarmi verso i tavoli ma sento qualcuno affermi per un braccio.

Mi giro di velocemente e appena mi ritrovo gli occhi furenti di Dylan davanti sussulto.

HAPPINESS -Essere O Non Essere?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora