22.Vorrei che fossi qui mamma...

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"Per favore no dirlo a mio padre..."sussurro e lui stringe il volante.
"Cosa?Che ti sei ubriacata o che ti stavi per far scopare dal tuo ex?"sputa velenoso.

Porto le gambe al petto e mi stringo in me stessa.

"Mi odio"dico sinceramente e il suo sguardo saetta subito su di me.
"Cosa?Rachel non dirlo nemmeno per-"

"È quello che sento,mi odio perché rovino sempre tutto,respingo sempre tutti ed è per questo che forse sono sempre restata sola"

"Non ho mai avuto nessuno con cui confidarmi e nessuno ha mai voluto esserci,ho sempre dovuto fare affidamento su di me,perché ho solo me stessa...ma adesso io...penso di aver perso anche questo...non mi riconosco più e-e questo mi distrugge"le lacrime cominciano a scorrere lungo il mio viso ed un vuoto si forma dentro di me.

Sono sola.

"Ti porto a casa mia...dirò a Jhon che la festa è finita tardi e che non avevi le chiavi"dice e noto dal suo tono di voce che sta cercando di farmi sentire meglio.

"N-non devi farlo...tu e mio padre siete amici da una vita,non voglio rovinare il vostro rapporto"dico ma non ricevo alcuna risposta da lui.

Mi osno sempre chiesta cosa ha spinto mia madre a tradire mio padre,per poi diventare una drogata e suicidarsi.

E ora penso di saperlo.
Mia madre si sentiva trascurata,sola,senza stimoli,mio padre non le dava più certe attenzioni e lei voleva sentirsi viva.

Dopo il divorzio era diventata un cadavere.
Era distrutta e io a 13 anni non sapevo cosa stesse realmente accadendo,ma sapevo che dovevo rimanerle accanto,per questo ho deciso di andare con lei e lasciare la mia vita in California.

Ho sacrificato la mia vita per la sua,ma questo non le è bastato,riversava il suo malessere nelle droghe e nell'alcool,finché non cedette.

"A cosa stai pensando?"mi chiede e dal suo tono di voce,so che ha paura di una mia possibile risposta.

"A niente...James puoi portarmi a casa?Non sono così ubriaca..."
"Sicura?Non è un problema per-"

"Si sono sicura"lo interrompo e chiudo gli occhi posando la testa sul finestrino.
"Non sei sola..."lo sento dire ma decido di non ribattere,poiché sarebbe inutile,le persone che tengono a me finiscono per farsi del male,e preferisco allontanarle.

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Mi guardo allo specchio tremolante mentre mi metto lentamente la maglia.
Non riesco più a sopportare me stessa.

Il mio telefono inizia a squillare e quando noto una chiamata da James spengo il telefono.
Mi metto sotto le coperte che tiro subito su fino al collo e spengo la luce del comodino di fianco a me,lasciando che l'oscurità mi circondi.

Sento la voce di mio padre avvicinarsi e subito chiudo gli occhi fingendo di star dormendo.

"Rachel sei sveglia?"lo sento avvicinarsi ma non mi muovo,fingo di dormire.
"Sta tranquillo James,sta dormendo"dice e subito esce dalla stanza.

Ha chiamato mio padre per sapere come stessi?Tiene veramente a me?

No,non voglio sia così,devo farlo uscire dalla mia vita.

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"Tutto bene Rachel?"la voce di mio padre arriva ovatta alle mie orecchie ma mi limito ad annuire mentre porto il caffè alle labbra.

"Potresti chiamare James?È preoccupato"
"Lo farò più tardi"mento poggiando la tazza sul tavolo.

Mi alzo da tavola tirando giù le maniche della felpa e senza aggiungere altro vado verso camera mia.

Accendo il telefono e subito noto una decina di messaggi che ignoro e vado su instagram.
Appena noto che Dylan ha postato una foto sento una fitta al cuore.

Dio quanto è bello...

Sbuffo ed chiudo il telefono mettendomi a schiena i giù.

"Vorrei che fossi qui mamma..."sussurro.

HAPPINESS -Essere O Non Essere?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora