3.Piacere Dylan

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Apro gli occhi frastornata appena sento il suono di una sveglia ronzarmi nelle orecchie.
Ma che cavolo?

Mi alzo confusa e guardo in comodino notando una sveglia.
Non è di certo mia.

Sbuffo mettendomi seduta e subito la spengo.
Mi alzo dal letto e prendo la vestaglia coprendo il mio corpo e mi reco verso il bagno.

Abbasso subito le mutandine sedendomi sul gabinetto e faccio i miei bisogni.
Una volta finito mi asciugo e mi lavo i denti.

Mi leggo la chioma bionda per poi recarmi verso la cucina sentendo un brontolio dalla mia pancia.

Ma il problema qual'e:Dov'è la cucina?
Appena uscita dalla stanza noto un openspace da dove notò un tavolo e mi affretto ad entrare in quella stanza.
Noto la sala da pranzo con mio padre a capotavola e un tavolo pieno di cibo.

"Chi ha cucinato tutto questo?"
"Oh Rachel!Buongiorno...è stato Connor!Il maggiordomo"lo guardo stupita.

"Siamo solo in due...non ne abbiamo bisogno"
"Lui si,ha bisogno di lavoro"sospiro a quelle parole e mi siedo prendendo un French tost.

"Cosa farai di pomeriggio?"mi chiede e io alzo leggermente le spalle.
"Andrò in centro a cercare lavoro"dico e lui scuote la testa.

"Non devi lavorare per forza"
"Io voglio farlo"dico e lui sospira.
"Hai finto la scuola almeno?"

"No,mi sono fermata l'anno scorso,quando la mamma ha cominciato...a star male"
"Non ha cominciato a star male,ha iniziato a drogarsi e lo sai bene,e non ha iniziato l'anno scorso ma da molto prima"mi irrigidisco a queste parole e lo guardo amareggiata.

"Puoi avere un po' di rispetto per lei,dannazione?!È morta cazzo!"dico con le lacrime agli occhi.

"Non devi negarti la verità è così e basta,ti ha abbandonato,ha fatto la codarda suicidandosi"scuoto la testa con le lacrime che rigano il mio volto e mi alzo in piedi.

"Vaffanculo..."esco velocemente dalla sala di pranzo andnado verso la camera.
Che stronzo!

Lei si,mi avrà abbandonato ora,ma lui lo ha fatto  quando avevo 12 anni!
Mi asciugo tremolante le lacrime e vado verso l'armadio tirando fuori un paio di jeans e una canotta.

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Mi stringo tra le braccia guardando la città.
È cambiata così tanto,quasi non la riconosco.

Sospiro prendendo il telefono e guardo l'ora.
Sono fuori da 30 minuti...
Decido di entrare nel primo bar che mi capita davanti.

Appena entro noto subito una massa di ragazzi e ragazze seduti a parlare tra di loro.
Rimpatriata di classe?

"Cosa posso portarle?"sposto l'attenzione sul cameriere e io annuisco.
"Ehm si...un cappuccino e un cornetto ai frutti di bosco"

"Arriveranno al più presto,si accomodi pure"annuisco e mi vado a sedere nel primo tavolo che trovo.

Mi guardo attorno e il mio sguardo cade su un altro gruppetto di persone dove noto uno di loro guardarmi intensamente.

Corrugo la fronte confusa notando una somiglianza e abbasso lo sguardo a disagio.

"Ecco a lei"sposto l'attenzione sul cameriere e sorrido debolmente.
"Grazie...quanto è?"

"4$"annuisco e tiro fuori 4 banconote da un dollaro e gliele do.
4$ per un cornetto e un cappuccino?Ma siamo seri?

Passo la lingua sulle labbra prendendo il cornetto in mano e subito do un morso chiudendo gli occhi per godermi il momento.

Non mangio da ieri mattina e dire che ho fame è poco.
"È buono vero?"sposto l'attenzione sul ragazzo davanti a me e per poco non mi strozzo spaventandomi.

"Ehm si.."mi fissa curioso e si viene a sedere davanti a me.
"Ci conosciamo per caso?Mi sembri familiare"dice e io alzo leggermente le spalle.

"Non penso...non vengo in California da 6 anni"dico e lui annuisce.
"Allora sicuramente non ci conosciamo...piacere Dylan"perdo un battito appena sento quel nome e lo guardo spalancando leggermente gli occhi.

No...non può essere lui...
Questo però spiegherebbe la sua familiarità...

"Io...devo andare"sussurro e mi alzo velocemente insieme.
"Cosa?Puoi dirmi almeno come ti chiami?"non rispondo e prendo la mia borsa e il telefono fiondandomi fuori dalla caffetteria.

HAPPINESS -Essere O Non Essere?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora