"Rachel aspetta!"sento Dylan chiamarmi e io mi giro furiosa verso di lui.
"Cosa?!Sei felice ora?!Sei felice che nonostante tutto questo tempo,riesci ancora a distruggermi?!""Ti avrebbe fatto piacere non saperlo?!"mi risponde a tono e singhiozzo asciugandomi le lacrime.
"Mi ero fidata di una persona,dopo tutto questo tempo,è questo che mi ferisce"singhiozzo e lui si avvicina a me.
"Non ti merita"dice e subito sento le sue braccia circondarmi mentre io scoppio a piangere tra le sue braccia.
"P-Perché nessuno tiene a me?"singhiozzo e sento la sua presa farsi stretta.
"Non è vero Rachel...""Dimmi qualcuno allora!Non c'è nessuno!L'unica era mia madre!Ma ora è morta!Non so nemmeno se ci teneva veramente,se fosse stato così non mi avrebbe lasciata!"gli urlo contro sciogliendo l'abbraccio.
"Sai benissimo che lei ti voleva bene,non dubitarne ora"scuoto la testa e lui si avvicina.
"Allora perché mi ha lasciato?"sussurro con la voce spezzata."La vita sa essere stancante Rachel e non tutti riescono a sopportarla..."porta una mano sulla mia guancia e asciuga una mia lacrima.
"Non dobbiamo andare per forza a questa cena"dice e io scuoto la testa.
"Mio padre sarebbe furioso..."dico e lui alza le spalle."Anche il mio..."dice e io mi mordo leggermente il labbro inferiore mentre provo a calmarmi.
"Ho bisogno di questo lavoro,tuo padre non avrà una buona immagine di me"dico e lui ride."Ha già una buona immagine di te,gli dirò che sei stata male,e che ti ho accompagnato a casa"
"Mio padre ha le videocamere ovunque a casa"dico e si passa una mano tra i capelli pensieroso."Beh,allora noi saremo lì"lo guardo sorpresa per poi annuire.
"Non ho le forze per questa cena...andiamo"sussurro e un sorriso spunta sul suo viso.-----
"Davvero non posso stare nel letto con te?La tv da qui non si vede bene"
"Non ti lascerò entrare nel mio letto"dico e lui subito ride."Dai,non ti tocco"dice e io sbuffo stringendo la vaschetta di gelato tra le mie braccia.
Sorride vittorioso e si toglie le scarpe venendo verso il letto.Si avvicina a me e subito si sdraia di schiena.
"Brendon mi ha detto che sei vergine"dice e io arrossisco a quelle parole."Questo doveva tenerselo per se"dico imbarazzata.
"Non sono mai stato con una vergine,non penso nemmeno di sapere come sia la vagina di una vergine"dice e io mi sento sempre di più in imbarazzo."È una normale vagina..."dico e lui ride.
"Ne ho viste di così tante,ti stupiresti di quanto siete diverse la sotto voi donne"dice e io sbuffo."Possiamo non parlare di vagine?"gli chiedo e lui annuisce.
"Se è questo che vuoi"mi prende il cucchiaio dalla mano e subito prende un cucchiaio del gelato portandolo alla sua bocca."Oh dai,non voglio i tuoi germi"sbotto provocando una sua risata.
Passa la lingua sul labbro inferiore e mi porge il cucchiaio."Mi piace il pistacchio"
"Io lo odio,ma piace a mio padre,quindi siamo pieni di vaschette,e non abbiamo altro"dico disgustata mentre ne prendo un altro cucchiaio."Stai meglio?"mi chiede e io alzo leggermente le spalle.
"Mi sento tradita,no so quanto tempo mi ci vorrà per riprendermi...non ne ero innamorata ma per la prima volta una persona sembrava volermi bene....ma a quanto pare non è così"dico e nello stesso momento mi arriva un messaggio.Mi allungo prendendo il telefono e appena noto l'ennesimo messaggio di mio padre sbuffo.
"Dammi...lo chiamo"dice e io lo guardo confusa.Gli porgo il telefono e lui va subito a scrivere un messaggio a mio padre,dove si scusa e dice che non mi sono sentita bene.
"Se ha qualcosa da ridire,gli puoi dire di venirla a dire a me...e che ti ho portato io qui"mi guarda negli occhi intensamente e io abbasso lo sguardo non reggendo il suo.
"Brendon ci ha perso,tradendoti..."
"Cosa?"
"Esattamente quello che ho detto"dice serio e lo vedo abbassare lo sguardo verso le mie labbra per poi tornare a guardarmi negli occhi."Lui ne troverà altre mille...io dubito"dico e Dylan mi guarda attentamente.
"Non sottovalutarti Rachel"dice e io tengo lo sguardo chino."Ho sonno..."ammetto e lui mi guarda sorpreso.
"Vuoi che vada via?"ci penso per poi scuotere la testa."Puoi rimanere qui?"gli chiedo e lui annuisce.
"Ti avverto,non dormirò con un outfit di 300$"dice e io mi mordo il labbro inferiore."Oh...non so allora..."
"Dormirò senza"dice infine e io sento le guance scaldarsi.Non ho mai dormito con un ragazzo,pergiunta,vestito solo con i boxer.
Mi alzo dal letto controvoglia e vado verso l'armadio.Tiro fuori un paio di pantaloncini e una canotta per poi spostare l'attenzione su Dylan.
Si sta togliendo i pantaloni e cazzo,qualcosa di strano si accende in me.
È un bel ragazzo e di questo non si può discutere.Si tira su con i jeans in mano e subito nota che lo sto guardando.
"Vuoi che mi giri?Cosi ti vesti"dice e io annuisco.Mi da le spalle e io mi affretto a togliere il vestito che cade lentamente lungo il mio corpo.
Mi giro verso di Dylan per controllare che non stia guardando e intanto noto che è senza camicia ora.Mi metto subito i pantaloncini seguiti dalla canotta.
Sistemo il vestito e avviso Dylan che può girarsi."Non avvicinarti però"dico e lui sorride.
"Hai paura di non saperti controllare? lo capisco"dice e io sbuffo notando quanto è pieno di sé.Mi metto sotto alle coperte dandogli la faccia.
"Mia madre mi ha abbandonato quando ero piccolo"dice di punto in bianco.Spalanco gli occhi a queste parole e prima che possa dire qualcosa mi ferma.
"Non la conosco,ma sono sicuro che non ha avuto nessuna ragione per farlo e che non mi ha mai voluto,me la prendevo con te,perché alla tua festa di compleanno...sembravate tutti e tre felici,avrei pagato per avere una madre,ma non ho potuto averla...e me la prendevo con te,per non sentire quanto stessi male dentro"dice."Ora tutto ha più senso"dico.
"Non hai mai provato a cercarla?"scuote la testa.
"Lei non mi ha voluto,non starò dietro a un fantasma"dice e cazzo,vorrei avere la sua forza in questo momento."Dormi ora..."aggiunge e io annuisco.
Mi allungo verso il comodino e spengo la luce per poi chiudere gli occhi.
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HAPPINESS -Essere O Non Essere?
Romance"Lo spreco della vita si trova nell'amore che non si è saputo dare... nel potere che non si è saputo utilizzare, nell'egoistica prudenza che ci ha impedito di rischiare e che, evitandoci un dispiacere, ci ha fatto mancare la felicità."