33.Fuori luogo

461 15 2
                                    

"No cambia"sbuffo mentre mi sistemo tra le sue braccia.
"A me piace e visto che è camera mia,guardiamo questo"sorride vittorioso e io lo guardo storto.

"Si ma visto che ho rischiato a venire fino a qui,direi che dovresti assecondarmi"dico e lui scuote la testa divertito.

"Oh ti ho già assecondata..."accarezza la mia gamba e io sento le guance arrossire.
"Sai che non intendevo quello,dai!"lo supplico con lo sguardo e lui sbuffa prendendo il telecomando.

"Cosa vuoi che metta?"
"Non lo so,qualsiasi cosa,basta che non centri con il calcio"dico.

"Io ho un idea migliore"spegne la tv e si gira verso di me tirando giù il lenzuolo che copriva il mio corpo nudo.

"Lo abbiamo già fatto"dico abbassando lo sguardo verso le sue labbra.
"E qualcuno ci vieta di rifarlo?"porta una mano sulla mia guancia e sorrido mentre mi avvicino a lui baciandolo.

Porta la sua mano tra le mie gambe mentre sale su di me.
"Tra quanto arriva tuo padre?"gli chiedo e lui alza leggermente le spalle mentre inizia a baciarmi il collo.

"In teoria ha una cena"dice e io annuisco mentre un ansimo esce dalla mia bocca.

---

Apro la porta dell'appartamento stringendomi tra le braccia e accendo la luce.
Sento una voce maschile schiarirsi la gola e sussulto girandomi immediatamente.

Appena trovo mio padre seduto sul divano mi paralizzo sul posto.
"Che ci fai qui?"dico fredda.

"Che ci fai tu qui Rachel,non puoi andartene solo perché James ti ha lasciato per me"dice e io scuoto la testa amareggiata.

"Non è per quello che me ne sono andata ma perché ci hai scopato mentre io stavo con lui e perché sapevi quanto cazzo stessi male ma nonostante tutto hai continuato la tua falsa,ora vattene subito da qui e non tornare mai più!"alzo il tono di voce e lui mi guarda disperato.

"Rachel mi dispiace,davvero,torna a casa con me"serro la mascella e scuoto la testa.
"Vattene"ripeto ancora e lui sospira.

"Ho rotto un amicizia di 12 anni per te..."dice e senza aggiungere altro esce dalla casa.
A questa frase comincio a sentirmi in colpa ma non dovrei.

Sono loro che sono arrivati fino a questo punto.
Mi siedo e subito porto una mano tra i miei capelli.

Una domanda sorge spontanea nella mia testa.
Come ha fatto mio padre a sapere che abito qui?gli uici che lo sappiamo siamo io e Dylan.

Dio non dirmi che è stato lui...

----

"Ti ho portato la colazione"mi lascia un bacio sulle labbra mentre entra.
"Che cosa hai combinato Dylan?"chiedo subito e lui mi guarda confuso.

"Cosa?Perché?"
"Ieri mio padre è stato qui,come faceva a sapere che io fossi qui?Per di più era già dentro quando sono arrivata"

"Ti posso giurare che non centro!Perché no me ne hai parlato ieri?"dice preoccupato e io sospiro.

"Pensavo glielo avessi detto tu"
"Non lo farei mai"dice e io mi mordo il labbro inferiore.

"E allora come è entrato?"
"Deve essere stato mio padre..."sbuffa mentre si viene a sedere d fianco a me.

"Vieni qui dai..."dice portando una mano sul mio fianco mentre io mi affretto ad avvicinarmi a lui.

Sospiro sollevata poggiando la testa sul mio petto.
"Ha litigato con James,non si parlano più"dico e lui mi guarda sorpreso.

"Ma sono amici da una vita"dice e io annuisco.
"Sai che non mi piace fare il guastafeste ma...Rachel lui ci tiene a te"dice e io mi mordo il labbro inferiore.

"Non ci riesco,io...non è solo il rancore per James ma per tutto,per avermi abbandonata,per mia madre,per avermi mentito...io non riesco a fidarmi di lui"dico e lui mi accarezza i capelli.

"Rachel...so che è fuori luogo ma..."alzo lo sguardo verso di lui ma si ferma per poi scuote la testa.

"Lascia perdere,andiamo in camera che devi riposare..."dice e io annuisco.

HAPPINESS -Essere O Non Essere?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora