Mancavano dieci minuti alle 17 quando Draco si presentò nel campo da Quidditch e si sedette sugli spalti Serpeverde, aspettando.
Dopo un quarto d'ora però, non c'era ancora nessuno.
"Dovevo aspettarmelo..." mormorò infastidito e si dette dello stupido per essersi presentato. Sicuramente lo Sfregiato era nascosto da qualche parte e se la rideva nel vedere Draco lì, da solo, ad aspettare il nulla.
Si alzò e con fare spavaldo ritornò verso il castello, ferito dentro.
Come aveva potuto essere così stupido da pensare che Harry Potter, il salvatore del mondo magico e non, il Prescelto, l'uomo di Silente, un vero Grifondoro; invitasse Draco Malfoy, mangiamorte odiato dalla scuola, ad una partita a Quidditch.
Ma nonostante questo, Draco ci aveva sperato, sperava che Harry volesse davvero avvicinarsi a lui, magari instaurare un'amicizia. Forse in quel modo le persone avrebbero avuto meno pregiudizi, forse in quel modo l'anno ad Hogwarts sarebbe stato più leggero. Nemmeno il Serpeverde sapeva perché, ma gli sarebbe piaciuto stare un po' con Potter. Non tanto da chiamarlo per nome, insomma, ma magari abbastanza da parlarci senza odio.
Con quei pensieri assestò un calcio ad una panchina per sfogarsi, ed andò diretto verso il castello, disposto a cacciare Pansy e Blaise dal suo dormitorio anche se fossero stati entrambi mezzi nudi.
Draco pensò alle parole di Potter Non ritengo che il sesso sia essenziale in una relazione. Ci rifletté e dovette ammettere che il Grifondoro aveva ragione ancora una volta. Ma nonostante ciò, San Potter non era vergine, al contrario di Draco.
Non aveva mai trovato qualcuno con cui farlo, al terzo anno si vedeva con Cho Chang, ma erano ancora piccoli, inoltre lei si innamorò di Cedric Diggory, quindi lo lasciò. Non avevano reso pubblica la notizia, lo sapevano solo Pansy, Blaise e Marietta, non che ci si possa fidare molto di quest'ultima, ma per amore della migliore amica non disse nulla in giro.
Quando il Tassorosso morì, Cho provò a tornare da Draco, che la riufiutò a causa della sua omosessualità, così lei andò da Potter. Da allora non uscì più con nessuno, ad eccezione di Blaise, con il quale stette neanche una settimana.
C'era una ragazza, Astoria Greengrees, che spesso al sesto ed al settimo anno gli ronzava attorno, ma lui per ovvi motivi non era interessato.
Arrivò nell'ingresso del castello, dove si scontrò con una persona che correva fuori.
"Ma che diavolo... Per Salazar, stai attento!"
"Scusami... Malfoy! Oddio, scusa!"
"Potter? Ti aspettavo un quarto d'ora fa sul campo di Quidditch!"
"Lo so, ma Lumacorno mi ha trattenuto e mi dispiace, non volevo far tardi, stavo arrivando."
Si alzarono a fatica, e Draco si portò una mano ai capelli per sistemarli.
"Allora, hai la tua scopa?"
"Scopa? Che significa, Potter?"
"Beh, non so quanto riuscirai a prendere il boccino a piedi."
"Vuoi davvero sfidarmi?"
"Mi sembrava di averti scritto che avremmo giocato, ho un boccino e la mia scopa è negli spogliatoi, la tua?"
"Nei sotterranei, vado a prenderla."
"Ti accompagno."
"So cavarmela da solo, non preoccuparti."
"Non mi va di aspettare da solo in campo."
"Oh, quanto sei delicato."
"Hai visto mentre venivo qui, io non posso rimanere da solo senza che qualcuno venga da me, per parlarmi, congratularsi, o provarci nonostante io sia fidanzato. Era così anche gli altri anni, ma credo che ora la mia fama, se così vogliamo chiamarla, sia diventata anche troppa. Non mi piace ricevere tutte queste attenzioni, non posso neanche andare al cesso che qualcuno mi chiede un autografo, è stressante."
"Oh, si, interessante sapere come tutti ti ammirano e ti amano, d'altronde io vengo solo evitato, manco fossi portatore di un virus che costringerà tutti a chiudersi in casa!"
"Ehi, so come ti senti. Può non sembrare, ma non eri solo tu a bullizzarmi. Sai, al secondo anno tutti credevano che fossi l'erede di Serpeverde ed hanno iniziato ad evitarmi per paura che potessi pietrificarli, al quarto anno mi credevano un falso, perché pensavano che avessi messi il mio nome nel calice, al quinto mi credevano un bugiardo, pure la Gazzetta del Profeta se la prese con me e l'anno scorso ero il peggior criminale ricercato in tutto il mondo magico. Per non parlare del trattamento che ricevevo prima di venire ad Hogwarts." Draco non rispose. Non sapeva cosa replicare, dovette ammettere che neanche Harry aveva vissuto un'esistenza semplice.
Lo condusse fino ai sotterranei, davanti al muro della Sala Comune.
"Tu non entri."
"Non ci tengo." rispose il Grifondoro.
Malfoy gli lanciò un Mufliatto in modo che non sentisse la parola d'ordine ed entrò.
Si avviò come sempre verso il suo dormitorio senza guardarsi attorno e fu felice di non trovarci un odore nauseante da sesso: forse Blaise e Pansy quel giorno avevano deciso di fare altro.
Prese la sua scopa dall'armadio, poi tornò da Potter, sciogliendo l'incantesimo.
"Dove l'hai imparato?" chiese il Gifondoro.
"Cosa?"
"Quell'incantesimo. Il Mufliatto, giusto?"
"E tu come fai a saperlo?"
"Era... ehm... in un vecchio libro che ho preso in biblioteca."
"Ah. A me l'ha detto Piton, essere il preferito di un professore ha i suoi privilegi." non dissero nulla fino agli spogliatoi, dove Harry entrò per prendere la sua scopa, infine si avviarono verso il campo da Quidditch.
"Malfoy, ora lascerò libero il boccino, ok?"
"Il primo che lo prende cosa vince?"
"Vincere? Cioè, vincere qualcosa?"
"Certo, così è più divertente, che senso ha giocare altrimenti?"
"Le tue moralità sono ammirevoli, Malfoy. Non avevo pensato a questo particolare... facciamo che il primo che prende il boccino può fare qualsiasi tipo di domanda all'altro, che sarà costretto a rispondere."
"Qualsiasi tipo?"
"Sì, scomoda, semplice, privata, non importa, l'altro dovrà rispondere."
"Mh... interessante, ci sto." e involontariamente, come un gesto abituale, tese la mano verso Harry, perché questo gliela stringesse come per un patto.
Si rese conto troppo tardi della sua azione, stava per tirarla indietro imbarazzato quando il Grinfodoro la prese con un sorriso spavaldo. Un brivido percorse il corpo di Draco, sconcertato dalla stretta sicura del ragazzo.
Harry liberò il boccino, che si lanciò fulmineo verso un punto imprecisato del campo.
I ragazzi salirono nelle rispettive scope e si alzarono in volo, posizionandosi uno davanti all'altro.
"Paura Potter?"
"Ti piacerebbe."
Così iniziò la partita e partirono spediti verso quella pallina gialla che sfrecciava nel cielo.
NOTA AUTRICE:
Ok questo capitolo è stato un parto.
Perdonatemi per il riferimento al coronavirus, ma capitemi, era marzo quando ho scritto questo capitolo, in piena quarantena ahah
Che Draco fosse il paziente zero? XD
Ok, la smetto, scusate. Peace and Love
||Ari||
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Ti amo ma... - Drarry
FanfictionCOMPLETA "Perché ci tieni tanto a passare del tempo con me? Nel senso, ci siamo odiati per tutti questi anni, come mai ti ostini solo ora ad avvicinarti a me?" Harry rimase sorpreso della domanda, si aspettava qualcosa di stupido, qualcosa con cui D...