Draco ed Harry passarono le successive due settimane a ignorarsi durante i pasti e per il resto del tempo rimanevano chiusi nel proprio dormitorio.
Harry fingeva che tutto andasse bene, si sentiva terribilmente in colpa per quello che aveva fatto a Ginny e cercava di mostrarsi normale, sebbene le occhiaie che solcavano i suoi occhi e la mancanza di appetito contraddicessero i suoi modi di fare.
Cercava di convincere anche sé stesso che andasse tutto bene, che non era successo nulla e quel pomeriggio in spogliatoio era stato solo un errore, un'azione dettata dagli ormoni, di cui non era cosciente.
Malfoy, invece, non aveva bisogno di fingere, tutti lo ignoravano, per cui andava per il castello solo quando era obbligato, senza rivolgere la parola a nessuno.
Quando per sbaglio incrociava Harry, si rinchiudeva in dormitorio, mandando al diavolo qualsiasi cosa stesse facendo. Lì la maggior parte delle volte lacrime calde solcavano le sue guance pallide, mentre il prurito incessante alle mani lo portava a rompere qualsiasi cosa gli capitasse davanti, per poi ripararlo con la magia per non destare sospetti.
Aveva quasi fatto l'abitudine di fare una sorta di quarantena nel suo dormitorio, finché Hogwarts non si ripopolò: gli studenti erano tornati dalle vacanze di Natale.
Blaise Zabini irruppe nel dormitorio.
"Amico! Come stai?" si abbracciarono, per entrambi fu quasi un sollievo rivedersi.
"Come hai passato il Natale?" chiese Draco.
"Bene, sono arrivati i miei nonni, sai, i Veela, ed è stato abbastanza imbarazzante, anche perché mi hanno regalato una giacca veramente orrenda! Tu, invece? Cos'hai fatto qui ad Hogwarts?" Draco si mutò, cosa avrebbe dovuto rispondere?
Non poteva certo dire che era stato nei dormitori dei Grifondoro o che aveva accompagnato Harry a vedere la tomba dei suoi genitori, non poteva parlare del bacio...
Improvvisamente si fece più cupo, i ricordi ancora vivi nella sua mente di quel Natale lo assillavano, Harry che gli urlava addosso, che se ne andava rosso dalla rabbia in viso, la ferita era ancora troppo recente per essere sfiorata.
Tuttavia Zabini sembrò notare il cambiamento d'umore del biondo a quella domanda.
"Draco, è successo qualcosa? Stai bene? Sei... pallido. Più del solito, intendo." prima che Draco potesse rispondere, un'altra figura aprì la porta.
"Ciao ragazzi!" Pansy entrò sfoggiando il suo caschetto che, come Draco vide subito, era stato tagliato in quelle due settimane.
"Ehi Pans, passato bene il Natale?"
"Uff, la solita routine con i soliti parenti, ti invidiavo sai, qui ad Hogwarts il Natale alla fine è bello." si sedette sul letto do Blaise, e i tre parlarono del più e del meno.
Draco si sforzava nell'assumere un comportamento normale, come se dentro non fosse completamente perso, distrutto, come se non volesse morire indolore, per non dover sopportare il fardello di stress che si portava dietro da settimane, senza mai potersi sfogare con nessuno, se non con sé stesso.
-
Harry poté sentire l'arrivo da Ron ed Hermione dalla Sala Comune.
"Hermione, ma devi andare nel tuo dormitorio!"
"Ma voglio salutare Harry!"
"Ma anche Ginny aspetta! Non puoi farlo anche tu?"
"Volevo dargli la notizia!"
"Nemmeno fossi incinta, glielo diremo dopo!"
"Ronald! E comunque è una notizia di uguale importanza."
"Miseriaccia..." sospirò, arrendendosi.
Ron varcò la soglia della stanza.
"Harry!" abbracciò l'amico, per poi lasciare che Hermione fece lo stesso.
"Ciao ragazzi, com'è andato il Natale?"
"Bene." rispose Ron, avviandosi verso il suo baule.
"Bella l'Australia?" ammiccò Harry.
La ragazza divenne tutta rossa, ma poi sorrise e tese la mano, per mostrare ad Harry un piccolo anello che portava al dito, dorato con una pietra incastonata al centro. Era molto elegante, Adatto per Hermione pensò Harry, fiero del suo migliore amico.
"Ci sposiamo a settembre..." disse sottovoce Hermione, quasi imbarazzata.
"Ma è fantastico!" esclamò Harry, sebbene una brutta sensazione emergesse tra le sue viscere.
Abbracciò entrambi i suoi migliori amici, congratulandosi, era felice per loro, ma il senso di vuoto lo accanì nuovamente. Quasi tutti si aspettavano che a breve anche lui avrebbe fatto la fatidica proposta a Ginny, senza sapere cosa passava nella mente del moro e senza ovviamente sapere cosa aveva fatto.
"Dov'è Ginny?" chiese, aveva bisogno di lei, aveva bisogno di sapere che provava dei sentimenti verso di lei, verso quella ragazza lentigginosa dai capelli rossi, che i sentimenti nei suoi confronti sovrastassero qualsiasi cosa Harry sentisse verso Malfoy.
"È in dormitorio; era stanchissima quindi ha preferito andare subito a farsi una doccia. Probabilmente la vedrai a cena." Harry annuì, poteva resistere? Forse.
Anche Hermione uscì dal dormitorio, ed entrò Neville.
Per ingannare il tempo Harry si fece raccontare cos'avessero fatto durante le vacanze, chiedendo a Ron come si fosse dichiarato e dei genitori di Hermione, ai quali la memoria era tornata normale.
Finalmente venne l'ora di cena, Potter si trovava in nella Sala Comune, attendeva Ginny, che avrebbe dovuto scendere a momenti insieme ad Hermione.
Harry e Ron aspettavano le proprie fidanzate accanto al ritratto.
"Ma quanto ci mettono?" si lamentò il rosso.
"Noi ci laviamo." la voce di Hermione si fece sentire ed un secondo dopo lei e la sua migliore amica scesero dai dormitori.
Non appena Ginny vide Harry gli corse in contro, aggrappandosi alle sue spalle per abbracciarlo, lui ricambiò immediatamente, sorrise e il profumo di fragola gli invase le narici, quel profumo che caratterizzava così tanto la sua ragazza.
Lei lo baciò, accarezzandogli i capelli.
"Mi sei mancato." sospirò sulle labbra del moro.
"A-Anche tu." rispose, incerto.
Non aveva sentito quello che avrebbe voluto, quelle labbra, le labbra rosee di Ginny, che aveva baciato tante volte, gli avevano dato una sensazione che non era minimamente comparabile a quella che gli aveva regalato il biondo.
La ragazza, tra le sue braccia gli sorrise, ma lui dentro di sé sentiva che il vuoto che una volta provava all'altezza dello stomaco si era spostato, se non espanso, gli comprimeva i polmoni, tagliandogli il respiro e facendolo sentire perso, vuoto.
Un colpo di tosse fece staccare i due, che si girarono verso Ron, Ginny gli scoccò un'occhiataccia che lui ignorò, ed insieme si diressero verso la Sala Grande.
Harry d'istinto fece girare lo sguardo tra i tavoli, finché incontrò una testa biondo platino che gli fece raggelare il sangue.
Draco Malfoy parlava con Blaise Zabini, mentre con la forchetta giocherellava con una patata che aveva nel piatto, ma senza mangiarla.
Ginny prese per mano Harry, risvegliandolo e si avviarono insieme al tavolo dei Grifondoro.
Solo allora Harry si rese conto che aveva visto davvero di rado Malfoy durante i pasti, voleva dire che non mangiava?
Harry si sentiva lo stomaco sottosopra, quella sera non riuscì a mangiare quasi nulla, non che in quelle due settimane avesse sempre avuto molto appetito.
NOTA AUTRICE:
I know, fa schifo, è solo un capitolo di passaggio, sorry🥺
Peace and Love
||Ari||
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Ti amo ma... - Drarry
FanfictionCOMPLETA "Perché ci tieni tanto a passare del tempo con me? Nel senso, ci siamo odiati per tutti questi anni, come mai ti ostini solo ora ad avvicinarti a me?" Harry rimase sorpreso della domanda, si aspettava qualcosa di stupido, qualcosa con cui D...