Due settimane passarono, ogni giorno era uguale all'altro.
Harry si svegliava, si faceva la doccia, faceva colazione, andava a lezione, pranzava, studiava, cenava e tornava a letto.
Ogni giorno era una copia di quello precedente e successivo, ogni giorno si sforzava di ignorare Malfoy, ogni giorno quando erroneamente il suo sguardo capitava su quella testa quasi bianca, il respiro gli si mozzava, lo stomaco si chiudeva e qualsiasi cosa stesse facendo perdeva il suo interesse. Ogni giorno, quando baciava Ginny, un vuoto inesorabile lo riempiva, facendolo sentire più in colpa che mai.
Non mi piace Malfoy. Amo Ginny. Non è fisicamente possibile che io provi qualsiasi cosa, oltre che odio, verso Malfoy, non posso. si ripeteva ogni giorno, quasi fino allo sfinimento.
Non può, non poteva. Qualsiasi cosa Malfoy gli provocasse era sbagliata.
Harry non poteva avvicinarsi a lui, troppe voci giravano, troppe persone li avrebbero presi di mira, troppe persone avrebbero sofferto, troppi non avrebbero accettato.
Harry non provava nulla per Malfoy, non poteva provare qualcosa per lui.
Non poteva lasciare Ginny, rivelare a Ron ed Hermione cos'aveva fatto, nessuno lo avrebbe capito, nessuno poteva aiutarlo.
Ron l'avrebbe ucciso, poi non voleva far soffrire Ginny, non voleva dare questa delusione ai signori Weasley. La loro unica figlia è una ragazza meravigliosa, tenace, gentile, determinata e di certo non è una che si fa mettere i piedi in testa.
È sempre stata accanto ad Harry, è sempre stata disponibile ad aiutarlo e non abbandonarlo mai, nemmeno durante la guerra.
Aveva rischiato la vita per lui, di certo non poteva lasciarla, non poteva abbandonarla per Malfoy, l'acerrimo nemico della famiglia che l'aveva accolto come loro figlio, che gli aveva donato molto, non poteva dar loro questa delusione.
Ma sapeva che non poteva nemmeno continuare a fingere, dire che andava tutto bene, vivere come se nessun demone interno lo stesse uccidendo.
Doveva liberarsi al più presto di qualsiasi cosa provasse nei confronti di Malfoy, doveva riprendersi, fingere che quei mesi, in cui era stato tanto bene con il biondo, fingere che quel bacio, non fossero mai esistiti.
Con quei pensieri, ogni notte, il Grifondoro si addormentava, dava la schiena ai suoi compagni, per nascondere quella lacrima che gli solcava la guancia, senza capire veramente da dove provenisse la sua malinconia, nei confronti di quel Serpeverde dannato.
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Ogni giorno per Draco era uguale, ogni giorno lo passava a ricacciare le lacrime ogni volta che vedeva il Grifondoro, a evitarlo e convincersi del fatto che lui aveva una vita nella quale per Draco non c'era spazio.
Si accorse che Potter non aveva rivelato nulla nemmeno a Weasley e Granger, dato che i due non cambiarono minimamente atteggiamento verso Malfoy, continuando ad odiarlo come ormai facevano da anni.
Nemmeno la Weasley femmina era cambiata di una virgola, continuava a pomiciare con Harry come se nulla fosse, come se Natale non ci fosse affatto stato.
L'unico ad essere cambiato, agli occhi di Draco, era Harry.
Era palesemente più stanco e pallido, evitava il biondo come la peste, e certamente quest'atteggiamento era ricambiato.
Malfoy aveva ancora paura nel partecipare a Difesa Contro le Arti Oscure, ma fu fortunato tutte le volte. A Pozioni la situazione era più tranquilla, si metteva con il calderone il più lontano possibile dal moro e seguiva la lezione senza fiatare.
Era ancora la sua materia preferita e quella in cui andava meglio, tuttavia quel periodo di conflitto con Harry e con se stesso non lo aiutava. Lumacorno spesso faceva commenti ad alta voce sulle pozioni di Potter, ed ogni parola era come un coltello nel cuore di Draco.
Ogni sera riguardava la sua figurina, quella firmata. Quelle semplici quattro parole lo riempivano e per un momento credeva ancora di poter accarezzare quei capelli mori così disordinati, ma così morbidi.
Poi però tornava alla realtà e si ricordava che Potter lo odiava, lo evitava e non sopportava la sua vista.
Perché Malfoy aveva notato come Harry lo guardasse. Ogni volta le pupille si dilatavano, le sopracciglia si aggrottavano, le labbra si schiudevano e un'espressione mista tra delusione e tristezza gli si dipingeva in volto.
Potter era un libro aperto per qualunque Serpeverde che si soffermasse a osservarlo qualche secondo in più.
Draco si rigirò anche quella notte nel suo letto, non riuscendo a dormire.
Potter, suo padre, Voldemort, il marchio nero, la guerra, le grida, tutto ciò popolava i suoi sogni, o meglio, incubi.
Si alzò di scatto, sudato. Si passò una mano tra i capelli biondi. Blaise stava ancora dormendo nel letto accanto al suo.
Buttò la testa all'indietro, respirando profondamente.
Si ristese, cercando di addormentarsi per non pensare a quel Grifondoro che non lasciava la sua mente.
Non voleva prendersi una cotta, non in quel momento, non quando aveva altro per la testa.
Doveva pensare a cosa fare dopo Hogwarts, doveva studiare per i MAGO, doveva stare con sua madre, non aveva tempo per una relazione.
Eppure una tristezza insopportabile gli riempiva le viscere, gli spremeva il cervello e lo faceva impazzire.
Potter non mi vuole, tanto vale che mi dimentichi tutto quello che abbiamo fatto insieme.
L'ennesimo pensiero pessimista si fece strada nella sua mente, deglutì a fatica, come se insieme alla saliva ci fossero tutte le emozioni contrastanti che provava in quel momento.
Aveva bisogno di dormire, riposare, ma gli incubi lo perseguitavano, i sensi di colpa lo torturavano e di certo quel Grifondoro da strapazzo non aiutava.
Si rimise a letto, continuando a girarsi su se stesso, non riuscendo a dormire.
Sentì Blaise muoversi nel suo letto e si immobilizzò, fingendo di dormire.
Non voleva farlo preoccupare, anche perché dopo il ragazzo l'avrebbe detto a Pansy ed entrambi si sarebbero fatti un sacco di paranoie, ma sopratutto avrebbero fatto domande.
Draco stava nettamente meglio da quando aveva iniziato a frequentare Harry, ma non poteva rivelare ai suoi migliori amici perché i due avessero litigato, perché si fossero allontanati.
No, non poteva dire a nessuno quello che era successo, non avrebbe mai potuto rendere pubblico nulla di quello che sentiva e di quello che era accaduto.
Blaise, almeno secondo quello che Draco riuscì a sentire, andò in bagno, per poi rimettersi sotto le coperte e riaddormentarsi.
Anche il biondo si costrinse ad addormentarsi, il giorno dopo avrebbe avuto Pozioni con i Grifondoro e non poteva mostrarsi vulnerabile.
NOTA AUTRICE:
Raga, per la cronaca, se mi dimentico di postare potete scrivermi perché sta sera mi stavo dimenticando AHAH rip
Peace and Love
||Ari||
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Ti amo ma... - Drarry
FanfictionCOMPLETA "Perché ci tieni tanto a passare del tempo con me? Nel senso, ci siamo odiati per tutti questi anni, come mai ti ostini solo ora ad avvicinarti a me?" Harry rimase sorpreso della domanda, si aspettava qualcosa di stupido, qualcosa con cui D...