47. La Gazzetta del Profeta

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Quel trenta marzo cambiò molte cose.

Harry tornò nel dormitorio solo il giorno dopo, grato che il suo letto fosse stato sistemato.

Si stese su di esso e, nascondendo la testa sul cuscino, pianse ancora.

Ron e Neville lo osservavano. Non avevano la più pallida idea di cosa fare, il rosso si sentiva in colpa, convinto che Harry stesse male per Ginny, mentre Neville era mortificato, sebbene non c'entrasse nulla.

Harry, il trentuno di marzo non fece né colazione, né pranzo.

Fu Ron a portargli qualcosa da mangiare, fino alla cena, quando Harry si decise finalmente ad uscire dal suo dormitorio.

"Amico, come stai?" chiese Ron, mentre mangiava in Sala Grande.

"Bene." mentì Harry, con gli occhi puntati sul piatto, il terrore di incrociare lo sguardo di Malfoy.

Anche il biondo era tornato molto tardi nel suo dormitorio, si rifiutò di dare qualsiasi spiegazione a Blaise ad a Pansy, limitandosi con "Mio padre non c'entra."

Si costringeva a mangiare e comportarsi normalmente, ma il suo cuore distrutto gli impediva di provare emozioni positive.

I giorni passarono così. Harry faceva di tutto per evitare Ginny e Draco.

Ron ed Hermione li evitavano con lui, erano convinti che il suo amico stesse così per il tradimento dalla parte della ragazza, e lo appoggiavano.

Infatti, si avvicinavano alla rossa solamente quando Harry non c'era.

Ginny si sentiva in colpa, non riusciva a darsi pace, voleva chiedere scusa ad Harry e chiarire, ma il moro la evitava e persino Ron ed Hermione le consigliarono di aspettare. Il ragazzo aveva le ferite troppo fresche per parlarne.

Draco, con il passare del tempo, cadde praticamente in depressione. Durante le sue giornate mangiava e dormiva.

Non studiava più, non gli importava degli esami. Non gli importava più di nulla.

Se un dissenatore l'avesse baciato non avrebbe sentito differenza, si faceva schifo.

Harry lo evitava in tutti i modi, Draco non aveva neppure la forza di ribellarsi o di piangere.

Durante le lezioni in comune non si rivolgevano nemmeno uno sguardo. Durante i pasti, facevano di tutto per non incontrarsi.

Blaise e Pansy erano sempre più preoccupati.

Sin da quando Draco si presentò in dormitorio alle tre di notte, con gli occhi rossi, la voce incrinata e il viso fradicio di lacrime, la notte tra il trenta e il trentuno marzo, capirono che qualcosa non andava.

Provarono a parlargli, ma lui si rifiutava di dire qualsiasi cosa.

Provarono anche ad avvicinarsi ad Harry, ma anche quest'ultimo li evitava come la peste.

Si limitarono a vivere la loro vita normalmente, senza porsi troppe domande sul loro migliore amico, ma continuando ad essere preoccupati per lui.

A volte, quando Draco era da solo in dormitorio, estraeva la figurina autografata da Potter.

Con odio,
Harry Potter

Quando rileggeva quelle semplici quattro parole, spesso e volentieri i sensi di colpa si risvegliavano in lui, e una lenta lacrima gli cadeva sulla guancia.

Solo una settimana dopo, sulla Gazzetta del Profeta, uscì un nuovo articolo.

HARRY POTTER È DI NUOVO SINGLE!

Ti amo ma... - DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora