26. Sensi di Colpa

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Draco era davanti la Sala Grande, stava aspettando, come sempre, che Harry arrivasse.

Non avrebbe saputo giudicare quel Natale, era sicuramente stato meglio di quello prima, ma neanche propriamente felice.

Avrebbe preferito passare anche il pomeriggio con il Grifondoro, invece aveva letto un libro, steso sul letto.

Harry arrivò correndo e si fermò davanti il biondo, appoggiandosi con le mani sulle ginocchia, con troppo fiatone per poter parlare.

"Non ho intenzione di ascoltare un'altra delle tue scuse, Potter. Muovi il culo e andiamo in campo." nonostante le sue parole, aspettò che Harry riprendesse fiato e tornasse in una posizione eretta, poi finalmente uscirono.

"Mi dispiace, Malfoy, mi ero addormentato."

"Ti ho detto che non mi interessa, ora sei qui."

"Ma volevo chiederti scu-"

"Potter, non rigirare il coltello nella piaga!" sbottò.

"Stai bene?" chiese Harry, preoccupato per il pessimo umore del biondo.

Draco lo guardò male, poi prese un foglietto dalla propria tasca e lo porse al Grifondoro.

"Mi è arrivato sta mattina." disse semplicemente.

Harry guardò un istante quel piccolo pezzo di carta nella mano di Draco, poi lo prese e lo lesse.

Buon Natale, Draco.
Ho saputo che ti stai avvicinando sempre di più a Potter, non ripeterò quello che ti ho già detto.
Sono deluso da te.

Lucius

"Oddio... mi dispiace tanto." riuscì solo a dire Harry. Draco lo ignorò, continuando a camminare.

"Malfoy... non pensarci... se vuoi che io insomma..." provò a dire, ma non riusciva a finire la frase, il pensiero di allontanarsi dal biondo gli faceva tornare quell'insopportabile vuoto che provava.

Il biondo si arrestò, guardandolo dritto negli occhi. Il verde incrociò l'argento e per un lunghissimo istante, le barriere che Malfoy teneva costantemente alte, scomparvero, lasciando al loro posto un miscuglio di sorpresa, dolore, tormento, stress e rabbia.

"Stai scherzando, Potter? Io non ascolterò mai mio padre, sei l'unica persona che riesce a starmi vicino, credevo che ormai l'avessi capito da quel pomeriggio al cimitero che per me sei diventato... un amico."

Harry rimase interdetto da quelle parole, Malfoy gli aveva appena detto, a modo suo, che gli voleva bene.

Gli sorrise, prendendogli la mano, intrecciando le loro dita e insieme si avviarono al campo di Quidditch.

Presero le loro scope e si alzarono in volo.

Harry liberò il boccino, che scomparve immediatamente.

Stavano setacciando il campo, Harry era accanto ai spalti dei Tassorosso, mentre Malfoy volava senza veramente controllare dove si fosse cacciata la pallina dorata.

Stava riflettendo su Harry, sul fatto che ormai quel Grifondoro per lui era importante, se lo ricordò mentre si cambiava e avvampò improvvisamente.

Non l'avrebbe mai ammesso, ma ormai si era affezionato ad Harry, forse troppo.

Si chiese cosa pensasse sua madre, anche lei l'aveva sempre odiato, nonostante gli avesse salvato la vita. Ma lei lo aveva fatto per Draco, non per Harry. Nella lettera di Natale non aveva accennato minimamente al Grifondoro.

Non aveva ricevuto veri giudizi o commenti da lei, era sicuro che se avesse avuto qualcosa in contrario gli avrebbe già scritto, come suo padre.

"Malfoy!" gridò Harry, risvegliando il biondo, che dalla sorpresa accelerò con la scopa, sbattendo su uno dei tre cerchi e cadendo con il manico.

Ti amo ma... - DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora