BRAWL STARS-THE BRAWLER'S KING

CAPITOLO 48

"Non ti sembra un tantino esagerato?"
"No"
"Gli hai esiliati dal villaggio a vita"
"Avrei dovuto giustiziarli"
"Hanno semplicemente aiutato una persona in difficoltà"
"Una persona che è stata la nostra rovina"
"Che però si è pentita..."
"NON ME ME FREGA UN CAZZO OK? PUÒ PENTIRSI QUANTO VUOLE MA CROW NON TORNERÀ IN VITA"
Ci fu un momento di silenzio.
"Non ti riconosco più, un tempo eri sempre allegro, eri un altra persona"
"Si impara dai propri errori"
"Quale è stato il tuo errore? Quello di non essere un bastardo?"
"PERCHÉ INVECE DI DARE ARIA ALLA BOCCA NON TORNI A DORMIRE COME AL TUO SOLITO?"
Entrambi adesso si urlavano furiosi.
" VAI A FARTI FOTTERE SPIKE"  disse Sandy sbattendo la porta con una forza tale da scardinarla.
Quella mattina come ogni giorno i brawler si erano riuniti davanti ai campi di allenamento per iniziare con la sessione mattutina. La routine fu però spezzata da una notizia sconvolgente. Non fu Spike a darla, ma bensì Tara. Colt, Pocho  e Shelly erano morti in un incendio avvenuto la notte stessa, si trovavano tutti nella stessa casa, che aveva preso fuoco. Le cause erano ancora ignote. I funerali si sarebbero celebrati il giorno seguente. La notizia fu come una mazzata nello stomaco per tutti i brawler, dal primo all'ultimo. Ormai erano diventati parte integrante del villaggio,in un modo o nell'altro avevano legato con tutti. Emz scoppiò in lacrime, e Piper la seguì a ruota. Jessie si accasciò a terra disperata, coprendosi il volto con le mani.
"Non è possibile...." sussurrò Rico impietrito. Come era potuto accadere? Perché erano tutti insieme nella stessa casa? Perché non si erano sentite le grida? Qualcosa non tornava... l'allenamento fu annullato per quel giorno. Rico per prima cosa andò sul luogo dell'incidente. La casa effettivamente era andata in fiamme. Un muro era crollato e tutto era andato in cenere. Rico notò subito una cosa, tutti gli indumenti i vestiti e utensili vari non erano presenti nella casa. Come era possibile? Si affrettò ad andare anche nelle altre due case, rispettivamente di Shelly e Pocho. Anche quelle erano vuote. Nel loro interno non era presente nulla. Qualcosa non tornava. Non fu l'unico a pensarla così. Anche Piper notò la stessa cosa.
Intanto i tre esiliati camminavano per le lunghe distese aride senza meta. Come nei tempi passati. Ma stavolta non erano per niente allegri, anzi erano disperati.
"Scusate, è tutta colpa mia, non avrei dovuto coinvolgervi" disse Colt cercando di tenere un tono normale
"Hey amico non scherzare, nessuno qua ha sbagliato, è stata semplicemente un ingiustizia"
Shelly annui, con ancora gli occhi gonfi per le lacrime.
"Vedrete che tra qualche mese Sandy tornerà a prenderci e tornerà tutto alla normalità"
Shelly si sforzò di sorridere. L'importante era che Colt fosse rimasto al suo fianco.