«Salve» dico entrando spedita nell'ufficio della psicologa, chiudo la porta alle mie spalle e mi vado a sedere al mio solito posto, quando alzo lo sguardo dal cellulare noto che la donna non è da sola «Uhm non volevo interrompere, scusate» aggiungo in imbarazzo
«Non preoccuparti, se ne stava andando» mi informa mantenendo però lo sguardo sul ragazzo che mi da ancora le spalle, è abbastanza alto e muscoloso quindi credo sia un atleta o comunque un palestrato ma credo sia un atleta per via della divisa che sta indossando, «Rimango ferma sulla mia decisione, il tuo giocatore non parteciperà finché non migliorerà»
«Ma sta iniziando il campionato! Non può togliere il playmaker alla squadra!»
Oh ma scherziamo?
«Avrebbe dovuto pensarci prima e ora se non ti dispiace dovresti andare»
Il ragazzo che conosco fin troppo bene, dopo essersi girato, si ferma a guardarmi prima di raccogliere il borsone da terra e andarsene sbattendo la porta.
Io continuo a pensare che qualcuno lassù ce l'abbia con me e che per dispetto me lo faccia trovare ovunque vada e ogni giorno che passa questa mia idea acquista sempre più veridicità.
«Meno male che doveva essere un breve colloquio» borbotta la donna sedendosi alla scrivania «Mi dispiace averti fatto aspettare»
«N.. nessun problema»
«Allora, di cosa vogliamo parlare oggi?»
Si potrebbe iniziare da come ho passato il week end, di come ho discusso con i gemelli o di come io mi ritrovi sempre lui tra i piedi o di come ho discusso con lui, la scelta è ampia.
«Ho passando un week end da favola» dico con sarcasmo mentre appoggio la testa allo schienale del divanetto
«Colgo del sarcasmo nella tua voce, cos'è successo?»
«Venerdì sono tornata a casa dalla mia famiglia e credevo che avrei passato un fine settimana in tranquillità con i miei fratelli e la mia migliore amica»
«Invece che è accaduto?»
«Mi sono trovata anche lì il migliore amico di mio fratello Isaac, non so se qualcuno lassù mi voglia male o è mio fratello che si diverte a vedermi arrabbiata o forse entrambi» dico dando vita ai miei pensieri «Fatto sta che ha dormito a casa mia e il giorno dopo io mi sono alzata e ho preparato la colazione per tutti e abbiamo parlato»
«Di cosa?»
«Gli ho chiesto perché me lo ritrovo ovunque vada e lui mi ha risposto che lo fa per farmi cambiare idea», «Quando è entrato mio fratello Theo in cucina io mi sono messa a lavare le cose che ho usato e lui, non so per quale assurdo motivo, si è alzato ed è venuto vicino a me e ha appoggiato una mano sul mio fianco e non voleva proprio toglierla e mi dava un sacco fastidio, davvero tanto»
«Non vedo il problema in tutto ciò»
«Al pomeriggio ci ho discusso di nuovo, ormai ho anche perso il conto di tutte le volte che abbiamo discusso» le dico «Mio dio ma perché ogni volta devo parlare di lui?»
«All'inizio era una conversazione normale poi... poi mi ha chiesto perché quella mattina mi avesse dato fastidio la sua mano sul fianco.» le racconto di come io gli ho detto che non sempre ci deve essere una risposta e di come si è incazzato «Poi ha iniziato a parlare di come io lo abbia liquidato mesi fa ma io non sapevo davvero di cosa stesse parlando, cioè non avevo capito» dico mettendomi le mani in faccia
«Ivy, ne abbiamo già parlato di questa cosa»
«Non lo avevo capito okay?» sbotto «Non avevo capito che lui mi stesse vicino per quel motivo, non credevo che gli piacessi piacessi.. credevo gli piacessi in quanto sorella dei suoi amici»
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Unbearable 2
Romance→sequel di Unbearable, si consiglia la sua lettura per avere una migliore comprensione← Sono passati un paio di mesi dall'inizio delle lezioni alla UCLA e Ivy ha fatto amicizia solo con un'altra persona oltre che con la sua coinquilina e a parer su...