Chapter 14: WTF bro?

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La prima cosa che penso quando mi sveglio è che sarà una bella giornata, intensa ma bella. Mentre mi do una lavata al viso per togliere il sonno rimasto penso già a cosa farò durante il giorno come studiare magari all'aperto essendo che il sole splende nel cielo e fa un caldo bestiale.
Dal mio armadio prendo un paio di jeans con degli strappi qui e là e una canotta nera, li indosso velocemente e preparo lo zaino mettendoci - oltre ai libri e al PC - un telo da mare così da non sporcarmi i pantaloni con il terriccio; metto le scarpe ed esco dalla stanza lasciando la mia coinquilina ancora sotto le coperte.
Cammino per un po' per il campus alla ricerca di un posto tranquillo per studiare e quando lo trovo mi sistemo vicino ad un albero. Stendo il telo e dopo essermici seduta sopra tiro fuori il libro e l'astuccio per mettermi a studiare.

Ma perché quando decido di studiare all'aperto ci devono essere persone che si mettono a giocare vicino a me urlando manco fossero allo stadio?!

«Ora gliela buco la palla» borbotto quando l'oggetto in questione finisce ai miei piedi «Eccome se lo faccio»
«Valla a prendere tu!» urla qualcuno
Poco dopo mi si avvicina un ragazzo a cui non rivolgo nessuno sguardo sperando che prenda la palla e se ne vada ma, come al solito, sbaglio.
«Mi passeresti la palla?» mi viene chiesto
«Scusa ma non ce la fai da solo?»
«Ivy? Non avevi detto che saresti andata via?»

Alzo lo sguardo dal libro e alzo gli occhi al cielo quando riconosco il ragazzo, Jack.

«Cambio di programma» dico alzando le spalle
«Oh ma ti muovi?!» borbotta un ragazzo comparendo alle spalle di Jack e quando mi rendo conto che quel ragazzo è mio fratello Isaac la prima cosa che mi viene in mente di fare è togliermi una delle scarpe e lanciargliela in faccia ma lui la schiva facendomi sbuffare, che palle però!
«E tu che ci fai qui?!»
«Uhm..» mormora lui a disagio «Sorpresa?»
«Io... me ne vado»
Jack sparisce dalla nostra vista con la palla in mano mentre mio fratello si siede davanti a me.
«Sto cercando in tutti i modi di mantenere la calma» lo informo osservando ogni suo movimento «Perché non mi hai detto che saresti venuto? C'è anche Theo?»
«Ieri aveva la febbre..»
«Sei con lui non è così?»
«Darai di matto se dicessi di si?» mi chiede mentre gioca con dei ciuffetti d'erba
«Sto cercando in tutti i modi di non farti del male fisico, dici che basta come risposta alla tua domanda?»
«Comunque sarei venuto da te più tardi...»

Alzo un sopracciglio scettica della sua affermazione ma lui mi dice che lo avrebbe fatto davvero.

«Che ne diresti di pranzare insieme?» mi propone facendomi gli occhi dolci, il punto è che dovrebbe saperlo che con me non attacca

«Comprenderebbe anche loro vero?»

«Si.. dai per favore, pranza con noi»

«Devo studiare.»

«Ivy, dai!»

«Giochiamocela» mi dice con un sorrisetto che mi fa salire il sangue al cervello «Uno contro uno, se perdi pranzerai con noi»

«E giochiamocela» acconsento chiudendo il libro che avevo precedentemente adagiato al mio fianco, infilo tutto nello zaino e dopo essermi rimessa la scarpa seguo mio fratello dal gruppetto di ragazzi che si sta passando la palla da calcio.

«Il campo da basket più vicino? Urgentemente, su dai parlate» insiste mio fratello «Eddai!»

«C'è la palestra qui dietro» risponde Jack «Ma perché ti interessa?»

«Fai seriamente? Perché?» chiede invece Maximilian al suo migliore amico «Anzi no, non lo voglio sapere.. andiamo»

Il ragazzo dai capelli ricci scuri e con gli occhi azzurri si mette in testa al gruppetto facendo strada verso la palestra dove si allena la squadra di basket.

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