Chapter 43: Happy Birthday!

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«Ma perché non vuoi fare nulla?» chiedo per la millesima volta a Crawford

«Non ne ho voglia e poi compio vent'anni non ventuno»

«Ma cosa c'entra!»

«Posso aspettare l'anno prossimo per festeggiare» continua lui e io alzo gli occhi al cielo

«Almeno questo lo accetti?» gli chiedo tirando su il sacchetto per mostrarglielo

Crawford si tira su a sedere, prende il sacchetto e lo apre, «Ti avevo detto che non dovevi prendermi niente»

«E chi se ne frega di quello che dici tu.. ti piace?»

Il ragazzo seduto davanti a me tira fuori la felpa dal sacchetto e dopo averla osservata per un paio di secondi annuisce e la indossa per provarsela, «Dovrei aver preso la taglia giusta se no la vado a cambiare» gli dico ma lui mi dice che va bene così e io sorrido felice che il regalo gli sia piaciuto

Qualcuno bussa alla porta della stanza così mi alzo e vado ad aprire trovandomi davanti, in tutta la sua bellezza, Maximilian.

«Ehi» gli dico prima di baciarlo a stampo

«Oi.. volevo chiederti una cosa» dice lui, fa per entrare in camera ma poi si accorge di Crawford che è seduto sul letto di Miley «È oggi? Il suo compleanno dico»

Io annuisco e il ricciolino si sporge per farsi vedere dal mio amico e fargli gli auguri.

«Allora vi lascio, ci sentiamo più tardi» mi dice prima di baciarmi la fronte «E vedi di non ammazzarla, grazie»

«Probabilmente sarà lei ad ammazzarmi»

«Anche questo è vero» ride il mio ragazzo e io alzo gli occhi al cielo imbronciandomi

«Vi detesto»

«Ora devo andare, a dopo Vee» mi bacia un'ultima volta e poi se ne va così com'è arrivato, chiudo la porta e torno a sedermi sul mio letto

«Vee?»

«Cosa? È un soprannome che mi ha dato» gli dico alzando le spalle «Oggi cosa facciamo?»

«E non cambiare discorso, voglio sapere tutto»

«Ha incominciato a chiamarmi così a Denver quando era in hangover» racconto «Fine»

«Denver? Ti ha portata a Denver?»

«Mi ha fatto conoscere i suoi e suo fratello minore»

«Giura!» esclama sorpreso

«Eh già.. ma torniamo a noi, cosa facciamo oggi?» gli chiedo per la seconda volta e lui sbuffa

«Non voglio fare nulla» ripete per la millesima volta

«Dai, qualcosina»

«È giovedì, non c'è molto da fare il giovedì»

«Ma andiamo! Siamo a Los Angeles e tu mi dici che non c'è nulla da fare?» gli chiedo indignata «Sul molo hanno messo delle bancarelle e qualche attrazione oppure possiamo andare in sala giochi»

«Possiamo andare in spiaggia e poi fare un giro al molo» dice e io annuisco «Chiamo Miley, so che dovrebbe essere con Elliot»

Mentre lui chiama la mia coinquilina mi preparo lo zaino con un telo da mare abbastanza grande ed un eventuale cambio, conoscendo Miley sarebbe capace di prendermi in braccio e buttarmi in acqua e poi metto una felpa sopra la maglietta che sto indossando.

«Ci aspettano di sotto» mi informa

***

«Io ho portato le carte e il pallone» ci dice Elliot mentre stendiamo gli asciugamani sulla sabbia

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